In questa guida spieghiamo come investire 90000 euro. Diciamo subito che esistono diverse soluzioni possibili, dalle più innovative a quelle più tradizionali. Anzitutto, ci sarebbe la semplice possibilità di lasciare la liquidità in banca, sotto forma di conto deposito. Si tratta di un conto che offre al titolare una remunerazione crescente, in funzione del vincolo temporale con cui ci si astiene dal ritirare la somma prima di una scadenza pattuita.
Qualora il risparmiatore non rispetti il vincolo, perderà o l’intero interesse o gran parte di esso, a seconda del contratto, potendo essere retrocesso a un tasso di base o sull’intera somma o solo su quella effettivamente ritirata in anticipo.
In ogni caso, il rendimento offerto è così basso (si parte da qualche decimale di punto per i vincoli a 1-3 mesi a non più dell’1,5-2% lordo per i vincoli a 3-4 anni), che non avrebbe alcuna convenienza ricorrere attualmente a un tale investimento per una somma, tutto sommata, cospicua.
Più preferibile sarebbe un investimento nelle obbligazioni, siano esse pubbliche o private. Trattasi di titoli di credito, che offrono una cedola generalmente fissa (ma in alcuni casi, la cedola è indicizzata all’inflazione). Il rendimento è dato anche dalla differenza tra il prezzo di rimborso alla scadenza/vendita anticipata dell’obbligazione o bond e quello di acquisto. Se compro a 90 un bond che dopo 5 anni mi sarà rimborsato a 100, la differenza di 10 sarà un guadagno aggiuntivo, che si somma alla cedola offerta su base annua.
In genere, le obbligazioni pubbliche, ossia i titoli emessi dagli stati, offrono rendimenti abbastanza contenuti, essendo considerate abbastanza sicure. Più alto è il rendimento, ma anche il rischio, derivante da un investimento in un bond privato. Anche in questo caso, però, negli ultimi tempi è diventato sempre meno conveniente puntare il proprio denaro sui bond, perché aldilà della cedola nominale offerta, molti titoli vengono emessi attualmente sopra la pari, ossia a un prezzo superiore a quello di rimborso alla scadenza, per cui il rendimento dell’operazione è spesso prossimo allo zero, in molti casi di bond governativi, addirittura, negativo.
Ecco, quindi, che 90.000 euro sarebbe più opportuno investirli in azioni. Il rendimento è dato, in questo caso, dalla differenza tra il prezzo di vendita dei titoli e quello di acquisto, oltre al dividendo eventualmente distribuito dalla società. Il rischio è molto più elevato che nel caso di un’obbligazione, non solo perché si tratta di partecipazione al capitale di una società quotata, ma anche perché le fluttuazioni dei corsi delle azioni possono anche essere repentine e profonde.
Si consiglia, pertanto, o di scegliere un fondo (azionario, bilanciato, obbligazionario, monetario), in grado di investire anche un’elevata liquidità su un paniere ampio di titoli, oppure di selezionare un gruppo di azioni, diversificato per settore di appartenenza, località geografica e relative a società con un rapporto relativamente basso tra i prezzi e gli utili attesi (p/e).
Un’altra tipologia di investimento finanziario moderno è data dai titoli derivati, come i futures e le opzioni. I primi sono contratti con cui un acquirente s’impegna a rivendere a un dato prezzo e a una data prestabilita il bene o il titolo sottostante. La scommessa è che alla scadenza, il bene o titolo valga più del suo prezzo di mercato. Al contrario, il venditore spera che esso valga di meno, potendo così rivendere il bene o titolo sottostante, intascando la differenza.
Del tutto simile è il ragionamento con le opzioni, ma qui la differenza è che si ha non un obbligo, bensì la facoltà di acquistare (call option) o di vendere (put option) alla scadenza e a un dato prezzo.
Rischioso, ma potenzialmente molto remunerativo, è l’investimento nel forex, ossia sul mercato valutario. Qui, si punta su una coppia valutaria, nella speranza che il corso della valuta acquistata aumenti. Ad esempio, con 90.000 euro compriamo 99.000 dollari al cambio di 1,10 tra euro e dollaro. Se la divisa americana si rafforza, poniamo, con il cambio che scende a 1,05, ciò significa che i 99.000 dollari acquistati varranno adesso 99.000/1,05 = 94.285,72 euro, il 4,5% in più della cifra inizialmente investita.
Infine, un investimento sempre interessante quello in oro. Il metallo prezioso è sempre ricercato e le sue quotazioni tendono a crescere nel tempo, sebbene nel breve termine possano registrare una fase ribassista, legata alle condizioni finanziarie e economiche del pianeta. Bisogna fare attenzione, quindi, a puntare su un orizzonte temporale medio-lungo e al rapporto tra il dollaro e l’euro. Infatti, essendo quotato in dollari, l’oro potrebbe risultare meno costoso, qualora il prezzo aumenti meno di quanto il dollaro perda valore nei confronti della nostra moneta.
A dispetto di quel che si pensa, l’acquisto di oro non è relegato solo ai grandi investitori, essendo possibile l’acquisto di lingotti anche presso una gioielleria. Attualmente, considerando il cambio euro dollaro e le quotazioni del metallo, con 90.000 euro si acquisterebbe intorno a 2,6 kg di oro.
Le possibilità sono quindi molte.