Diecimila euro sono una cifra piccola da investire, ma le soluzioni disponibili e redditizie potrebbero essere le più disparate. Trattandosi di un piccolo risparmio, ipotizziamo che l’investitore sia avverso al rischio, preferendo più il mercato a reddito fisso che quello azionario, anche se quest’ultimo non è escluso.
La prima opzione potrebbe consistere nel puntare sui titoli di stato italiani. I BoT sono sconsigliabili, tuttavia, perché trattasi di obbligazioni statali dalla durata massima di un anno, il cui rendimento medio lordo negli ultimi mesi è crollato intorno allo 0,5%. Tolte le spese di commissione bancarie, l’imposta del 12,50% e l’inflazione, il rendimento reale netto sarebbe negativo, per cui il prodotto non è adatto nemmeno a conservare il potere di acquisto dell’investimento.
Una soluzione più idonea potrebbe essere, quindi, quella di scegliere scadenze più lunghe. Affinché si abbia un rendimento di tutto rispetto, ai tassi attuali dovremmo spostarci sui BTp a 10 anni, che rendono intorno al 3,20%, tra cedola e scarto di emissione (differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di rimborso del titolo alla scadenza). Ma il piccolo risparmiatore ha a disposizione due altri prodotti più idonei alla propria condizione: o i BTp indicizzati al tasso d’inflazione (dell’Area Euro o italiana) o il BTp Italia.
I primi garantiscono un rendimento minimo, che si somma ogni sei mesi all’inflazione media dell’Area Euro o italiana. In genere, a parità di rendimento garantito, sarebbe preferibile il BTp indicizzato all’inflazione italiana, visto che questa tende a essere un pò più alta della media dell’Area Euro. Il discorso, però, non vale per questi ultimi mesi, che vedono i prezzi in Italia crescere meno della media dell’Europa.
Il BTp Italia offre condizioni simili, ma è più alla portata dell’investitore piccolo. Esso, infatti, può essere sottoscritto anche direttamente, tramite il proprio conto online, se abilitato al trading. Non sono previste spese di commissioni bancarie e il Tesoro premia l’investitore che abbia mantenuto il titolo fino alla scadenza con un rendimento extra finora fisso dello 0,4% del capitale investito. Su 10.000 euro, quindi, si otterrebbero 40 euro in più. Il BTp Italia ha fatto la sua prima comparsa nel marzo del 2012 ed è stato subito un forte successo. Quest’anno, a differenza dei precedenti, il titolo è stato emesso con scadenza a 6 anni e non 4. Il titolo protegge dall’inflazione e in caso di calo generalizzato dei prezzi, il capitale non viene intaccato. Viene sempre emesso alla pari.
Un’altra opportunità sarebbe investire nelle obbligazioni private, societarie o bancarie. Per quanto più rischiose, esse garantiscono generalmente rendimenti più allettanti, specie i bond emessi dagli istituti di credito. Le obbligazioni possono essere anche convertibili in azioni su scelta dell’obbligazionista, alla scadenza. Nel caso dei co-co.bond, invece, sono le banche a decidere se e quando convertire i titoli. Essendo abbastanza rischiosi, li sconsigliamo per il piccolo risparmiatore, nonostante rendimenti anche del 10%.
Oltre al mercato a reddito fisso, qualche opportunità potrebbe derivare anche dall’azionario. Tuttavia, il rischio in questo caso è di gran lunga maggiore, perché le azioni di una società quotata sono soggette a oscillazioni spesso imprevedibili, specie in una fase in cui le turbolenze sui mercati finanziari non sembrano essere del tutto rientrate.
Come consiglio abbastanza sintetico, ma valido, invitiamo il piccolo risparmiatore a scegliere per lo più quei titoli che presentano un basso rapporto tra prezzo e utili (p/e), rispetto alle altre società concorrenti. Questo, perché il potenziale dovrebbe essere alto e il valore delle azioni destinato a crescere. Ovviamente, come per i bond, stiamo supponendo che l’investimento dei 10 mila euro avvenga in un paese dell’Eurozona, perché se così non fosse, bisognerebbe fare i conti con il problema del tasso di cambio, le cui variazioni eventualmente sfavorevoli potrebbero intaccare il rendimento o, nel peggiore dei casi, il capitale stesso.
I conti deposito sembrano la soluzione più diffusa e adatta per un investimento di 10.000 euro, anche se i tassi offerti sono oggigiorno abbastanza contenuti e poco allettanti. Qualche offerta migliore esiste sempre, ma parliamo di tassi pur sempre bassi, per quanto il prodotto sia tra i più sicuri.
Una diversa soluzione sarebbe i pronti contro termine. In sostanza, la banca vende titoli – nel nostro caso per 10000 euro – impegnandosi a riacquistarli a breve a un prezzo più alto. Tale investimento è adatto per il piccolo risparmiatore, perché oltre ad essere generalmente remunerativo, la scadenza massima prevista è di 12 mesi, ma spesso è di poche settimane o anche pochi giorni.
I certificati di deposito sono simili ai pronti contro termine, ma se ne distinguono, perché consentono al risparmiatore di ottenere durante il periodo di finanziamento la cedola, mentre il capitale sarà restituito alla scadenza del contratto.
La gamma dei prodotti su cui investire 10 mila euro è di gran lunga più ampia, ma abbiamo deciso di concentrarsi su quelli più idonei all’entità dell’investimento. Potrebbe suonare strano, ma investire 10.000 euro è più difficile che farlo con 100.000 euro o un milione, perché con poche migliaia di euro è difficile diversificare il portafoglio, mentre le commissioni gravano percentualmente di più sul capitale, finendo per annullare a volte il rendimento ottenuto.