Un investimento di 70000 euro potrebbe iniziare a essere una cifra interessante, in relazione alle diverse forme di impiego. Per prima cosa, si potrebbe tentare la strada delle obbligazioni. Si tratta di titoli di credito, che staccano al titolare una cedola periodica (annua, semestrale, etc.) e che prevedono il rimborso alla scadenza di quanto indicato sull’obbligazione o bond alla pari, ossia al 100%. Il rendimento è dato non solo dall’interesse annuo maturato dall’investitore, bensì pure dalla differenza tra il prezzo di rimborso o vendita (se prima della scadenza) e quello di acquisto, fratto il numero degli anni di detenzione del titolo medesimo.
Le obbligazioni private sono emesse da società e banche. Esistono anche le obbligazioni emesse dai governi, come i BoT, i BTp, i CcTeu, i CTz, i CcT, che presentano le stesse condizioni, ma hanno la caratteristica di essere considerati totalmente sicuri, in quanto credit i verso lo stato, per cui i rendimenti sono generalmente bassi, per non dire nulli in questa fase. Si sconsiglia fortemente di investirvi 70.000 euro, perché si pensi che un titolo a 10 anni rende oggi appena l’1,30% lordo, che al netto dell’imposta del 12,50%, delle commissioni bancarie e dell’inflazione da qui ai prossimi anni è nei fatti un rendimento inesistente.
I futures e le options sono altre forme interessanti di investimento, anche se sarebbe opportuno possedere qualche conoscenza almeno minima di finanza. Si tratta di contratti, che assegnano rispettivamente l’obbligo e la facoltà di acquistare (o anche vendere) il bene o titolo sottostante a un certo prezzo e a una certa data.
Immaginiamo di investire in un future con sottostante la contrattazione di greggio, impegnandoci di acquistare a 1 mese tot barili di petrolio a un prezzo di 50 dollari al barile. L’acquirente scommetterà, in sostanza, che entro la scadenza, il prezzo di mercato del petrolio sarà più elevato dei 50 dollari, mentre il venditore che sia più basso. Entrambi sperano, quindi, in un andamento favorevole per sé dei prezzi. Appena anche un attimo prima della scadenza, l’acquirente rivenderà il titolo (ove non desideri l’effettiva consegna del bene sottostante), realizzando un profitto, qualora il prezzo del petrolio sia superiore ai 50 dollari pattuiti o una perdita, se è inferiore.
Le options sono simili, si differenziano solamente per il fatto che assegnano facoltà e non obbligo all’acquisto (call option) o alla vendita (put option) di un titolo.
Le azioni sono un’altra fonte di investimenti diffusi. La platea dei titoli acquistabili è sterminata. Nel caso di 70.000 euro, si consiglia di ripartirli in un paniere variegato di azioni, sia da un punto di vista geografico che del settore di appartenenza, avendo cura di non puntare su titoli già eccessivamente costosi, come suggerisce generalmente il P/E, il rapporto tra prezzo e utili attesi, rispetto alla media storica del titolo stesso negli ultimi X anni o ai titoli dello stesso settore.
Negli ultimi anni sta prendendo piede sempre più anche tra i piccoli investitori, poi, il mercato delle valute o forex. Si tratta di puntare su una coppia valutaria, le cui variazioni attese potrebbero essere sfruttate per maturare un profitto anche istantaneo (secondi, minuti).
Immaginiamo di comprare dollari, vendendo 70.000 euro, quando il cambio tra le due valute è di 1,15, ottenendo così 80.500 dollari. Ipotizziamo che il rapporto scivoli a 1,10, cioè che il dollaro si sia rafforzato verso l’euro. A questo punto, gli 80.500 dollari posseduti, se riconvertiti nella moneta unica, varranno 73.181,82 euro, cioè il 4,5% in più di quanto avessimo inizialmente investito.
Ovviamente, l’esempio di cui sopra ci fornisce una grossa variazione, che raramente si verifica in poche ore o anche solo nell’arco di qualche seduta, richiedendo molto più tempo. La tecnica del forex scalping, però, si basa sull’attesa di piccole variazioni a nostro favore, ma frequenti nel tempo, su cui puntare. Tale tecnica, considerata un po’ estrema, ma ormai diffusa anche tra gli investitori più piccoli, suggerisce di aprire e chiudere una posizione in pochi secondi, anche se abbiamo registrato piccolissimi guadagni in termini percentuali e assoluti. Realizzato il profitto, apriremo al tempo opportuno, sulla base dell’analisi tecnica, nuove posizioni e così via.
I guadagni in valore assoluto saranno per ciascuna operazione molto bassi, ma sommati creeranno potenzialmente un rendimento anche elevato in un lasso di tempo anche breve.
Per chi amasse attendere di più, l’oro potrebbe rivelarsi la scelta azzeccata, dato che nel medio-lungo termine, il metallo tende sempre a garantire soddisfazioni agli investitori. Gli acquisti potrebbero avvenire tramite i contratti quotidianamente scambiati sul mercato a New York oppure anche comprando “fisicamente” lingotti. Ai prezzi attuali e tenuto contro del cambio euro-dollaro (l’oro si compra e si vende in dollari), con 70.000 euro si acquisterebbero oltre 1,8 kg di oro.
Si pensi che tra il 2000 e il 2011, le quotazioni dell’oro sono arrivate a quintuplicarsi, anche se nel biennio 2012-2013 hanno registrato una flessione di circa un terzo. Negli anni, una loro probabile risalita, anche se probabilmente non immediata, potrebbe offrire rendimenti cospicui.