Negli ultimi anni è possibile aprire un conto corrente postale, che al pari del conto corrente bancario consente al risparmiatore di utilizzare numerosi servizi come valida alternativa alla detenzione del denaro contante. Qualcuno potrebbe chiedersi se vi sia effettivamente bisogno di aprire un conto presso Poste Italiane, anziché presso una banca italiana. La risposta è che potrebbe convenire. Infatti, le spese per la tenuta del conto nell’anno solare tendono ad essere un po’ inferiore a quelle medie richieste per un conto bancario e spesso capita anche che sul conto corrente postale siano accreditati interessi maggiori di quelli corrisposti su un conto in banca. Nel recente passato, Poste Italiane è arrivata a garantire un tasso lordo del 4% per fini promozionali.
Vediamo cosa bisogna fare per aprire un conto corrente alla posta. La prima operazione deve essere quella di informarsi sul tipo di conto più attinente alle proprie esigenze, per cui si consiglia, anzitutto, di visitare il sito web di Poste Italiane, poste.it, nonché di recarsi presso uno qualsiasi dei 14 mila uffici postali presenti in Italia, non solo richiedendo le informazioni all’impiegato allo sportello, ma avendo cura di portare con sé il prospetto informativo, che puoi trovare tipicamente vicino all’ingresso degli uffici postali.
Una volta avuta idea di quale conto aprire, bisogna presentarsi all’ufficio, portando con sé un documento di identità valido e il codice fiscale. Attenzione, altri requisiti per aprire un conto corrente postale sono la maggiore età e il non essere falliti o protestati, situazione in cui è possibile solo aprire un conto corrente per protestati.
A questo punto, sarà cura del funzionario di Poste Italiane fornire la documentazione da compilare, in sostanza, il contratto, che deve essere firmato dal richiedente. Se qualcosa non vi convince o volete giustamente leggerla con attenzione, prendetevi tutto il tempo che volete, non firmate ad occhi chiusi solo perché dietro c’è la fila e la gente mormora. Potete momentaneamente tornare al vostro posto, leggendo il contratto per intero, oppure portarvelo a casa e tornare quando siete sicuri. Ovviamente, se intendete aprire un conto cointestato, sono necessari le firme di tutti i soggetti intestatari.
Una volta firmata la documentazione, il conto corrente postale vi sarà attivato al più presto e affinché diventi operativo è essenziale che depositiate in esso una somma anche minima di denaro.
Attualmente, i prodotti offerti sono tre: Bancoposta, Bancoposta Più e BancoPosta Click. Il primo non prevede anche l’erogazione della carta di credito e del postamat, il corrispondente postale del bancomat, mentre gli altri due sì.
BancoPosta Click è il servizio di BancoPosta dedicato a chi richiede il phone banking e l’internet banking. Non prevede alcuna spesa per il canone, il tasso accreditato sulle somme depositate è del 2% lordo. Le operazioni possibili effettuabili sono illimitate e gratuite. I bonifici e i postagiro sono gratuiti, qualora fossero effettuati online e verso l’Italia o il resto della UE, mentre diversamente hanno un costo di 7,50 euro, a cui si aggiunge lo 0,15% della somma inviata. Se il bonifico o il postagiro non fosse effettuato online, il costo minimo è di 3,50 euro. I bonifici e i postagiro sono gratuiti online fino a un massimale di 15 mila euro. L’estratto conto periodico è gratuito, se viene inviato online, mentre ha un costo di 2 euro, fino a salire a 5 euro, nel caso di richieste particolari.
Ogni carnet di assegni richiesto costa 3 euro. I prelievi al Postamat sono gratuiti, mentre hanno un costo di 1,75 euro (relativamente alto), se effettuati presso i circuiti ATM diversi dal Postamat (quelli bancari). Se si richiede la carta di credito del circuito Maestro, bisogna pagare 23 euro per la versione basic; costo che sale a 50 euro per la versione oro.
Attenzione a BancoPosta Click. Da quello che avete potuto capire, si tratta di un prodotto adatto per chi è solito compiere operazioni online. Se, invece, si preferisce il canale tradizionale, ossia lo sportello, allora le operazioni non sono più gratuite e, anzi, il costo minimo previsto è di 3,50 euro e se si tratta di operazioni permanente, è di 2,50 euro per la prima disposizione e di 0,50 per la seconda.
Infine, una precisazione importante sul tasso offerto: è relativamente alto, ma il saldo al 30 giugno e al 31 dicembre di ogni anno non deve scendere sotto i 3.000 euro.
Vediamo adesso una differenza potenzialmente fastidiosa con il conto corrente bancario. Se accrediti un assegno su un conto bancario, l’operazione richiederà del tempo, per cui la banca si prenderà qualche giorno di valuta per l’accredito. Se nel frattempo, però, emetti un assegno, ma dall’importo superiore a quello del conto, al netto dell’accredito ancora in corso, la banca effettuerà comunque l’operazione, riservandosi semplicemente il diritto di applicarvi un tasso di interesse per i giorni che separano il pagamento dall’accredito. Questo, perché la banca può emettere moneta, ossia soldi che materialmente non ci sono ancora.
Poste Italiane non è autorizzata a fare ciò e se l’operazione di cui sopra dovesse essere realizzata con un conto corrente postale, l’assegno risulterebbe non coperto, anche se l’accredito dell’altro assegno è in corso, con la conseguenza che il primo sarà protestato, senza nemmeno che il titolare sia avvertito del disguido.