Gli investimenti a breve termine effettuabili sono diversi. Il più comune e di più facile accesso è certamente il conto deposito. Si tratta di vincolare una certa somma di denaro per un certo periodo di tempo, durante il quale il risparmiatore s’impegna a non ritirare il denaro, mentre la banca garantirà un certo interesse, generalmente crescente in funzione del tempo del vincolo. Questo può avere una durata minima di un mese e una massima di 36 o 48 mesi, a seconda della banca e del prodotto finanziario. Nel caso in cui il risparmio dovesse essere in tutto o in parte ritirato anticipatamente, la banca potrebbe per contratto o azzerare del tutto l’interesse in favore del risparmiatore o retrocederlo a un tasso base o anche azzerarlo in tutto o in parte, ma limitatamente alla cifra effettivamente ritirata in anticipo.
Il punto dolente di questo tipo di investimento è che il rendimento offerto è abbastanza basso per le scadenze brevi. Si va mediamente dallo 0,50% lordo per scadenze minime di 1-3 mesi a non più del 2-2,50% lordo per le scadenze pluriennali. Tenuto conto dell’imposta sulle rendite finanziarie e il bollo, non si va nemmeno dietro all’inflazione.
Per gli investimenti a breve termine, con scadenza massima di un anno, le banche offrono anche i cosiddetti pronti contro termine. Essi consistono nell’acquistare un quantitativo di titoli a un determinato prezzo e con la promessa dell’istituto di riacquistarlo a una certa data e a un certo prezzo. Qui, entrambi i soggetti hanno la possibilità di lucrare sulla variazione dei prezzi sottostanti. Per la banca si tratta di vincere una scommessa: ricomprare i titoli a un prezzo inferiore a quello presumibile di mercato per la scadenza data.
Simili sono i certificati di deposito, ma che hanno la caratteristica di avere una durata superiore all’anno e di riconoscere al risparmiatore una cedola periodica.
Per chi volesse investire con un pizzico di rischio si apre lo scenario complesso dei mercati finanziari. Le obbligazioni appaiono lo strumento preferibile per i più avversi al rischio. Questi titoli possono essere acquistati all’atto di emissione da parte delle società private o dello stato (BoT, BTp, CTz, CcTeu) oppure sul mercato secondario, ovvero da altri risparmiatori. Il rendimento sta nella cedola periodica staccata in favore del possessore e dalla differenza tra il prezzo di vendita (anche prima della scadenza) e quello di acquisto. Anche nel breve termine sono possibili soddisfazioni, ammesso che i prezzi si muovano nella direzione desiderata. Se così non fosse e se i corsi fossero sotto la pari, bisognerebbe attendere la scadenza, quando il titolo sarà rimborsato al 100% del suo valore nominale indicato.
Per i più avvezzi al rischio ci sono le azioni, che sono titoli partecipativi del capitale di un’impresa. Qui, il rendimento sta sia nel dividendo staccato dalla società per ciascuna azione, sempre che siano maturati utili, sia nella differenza tra il prezzo di vendita e quello di acquisto (se minore). La volatilità dei corsi può essere anche elevata nel breve periodo e ciò può da un lato rappresentare un’opportunità di guadagno per il piccolo investitore, ma anche un fattore di rischio.
Esistono forme di investimento molto più immediate, anche se di gran lunga più rischiose. Una di queste è il forex, ossia l’investimento in una coppia di valute, scommettendo sul suo corso. Per esempio, vendo euro contro dollari, sperando che il corso della divisa americana salga. In questo modo, una volta riconvertiti i dollari in euro avrò ottenuto un guadagno, sotto forma di un maggiore quantitativo di euro, rispetto all’investimento iniziale.
L’investimento in forex può essere realizzato anche in pochi secondi. Esiste una tecnica estrema chiamata forex scalping, basata proprio sul principio per cui una posizione debba essere aperta e chiusa in pochi attimi, anche 5-6 secondi. Tuttavia, avventurarsi nel forex senza il sostegno di persone specializzate nel settore non è molto consigliabile, a maggior ragione con la tecnica dello scalping, considerata rischiosa anche per i più preparati.
Un’altra forma di investimento anche a breve termine potrebbe essere l’oro. Qui, però, il rendimento può richiedere un certo lasso di tempo per essere realizzato, per cui non è sempre consigliabile comprare oro per lucrarvi nel breve.
Oltre all’oro, si prestano per gli investimenti a breve anche le altre “commodities”, ovvero argento, platino, petrolio, cereali, etc., grazie ai futures, strumenti finanziari che permettono a un individuo di “prenotare” un determinato bene a un dato prezzo e a una data scadenza. Qualora alla data stipulata, il prezzo di mercato risultasse superiore a quello da noi “strappato” alla controparte con il future, potremmo rivenderlo (anche prima della scadenza) sul mercato, ottenendo un profitto.
In generale, la regola da ricordare è che tanto più un investimento è sicuro, minore sarà il rendimento. Per questo, o ci si accontenta di un rendimento minimo, ma certo o si rischia, ma potendo anche ottenere un rendimento elevato.