A partire dal 2015 è necessario calcolare la giacenza media del proprio patrimonio mobiliare, come libretto postale e conto corrente, per ottenere prestazioni assistenziali, come potrebbe essere una borsa di studio per uno studente universitario. Pertanto, la giacenza media deve essere riportata ai fini del rilascio della DSU o Dichiarazione Sostitutiva Unica per usufruire di qualsivoglia agevolazione. Di certo, in questi mesi si sono imbattuti nel calcolo tutti coloro che hanno dovuto fare l’ISEE, ossia l’indicatore della situazione economica, anche nella variante dell’ISEU, che è la stessa cosa, ma che si utilizza per le prestazioni legate all’università. Come sappiamo, l’ISEE serve per calcolare con quanta precisione possibile la situazione patrimoniale ed economica di un nucleo familiare.
Facciamo un esempio per capire di cosa parliamo. Poniamo che due studenti presentino una domanda per ottenere la borsa di studio presso lo stesso ateneo, ma la famiglia dell’uno avrà dichiarato un reddito annuo di 30000 euro, quella del secondo di 31000. A parità di requisiti di merito, otterrà la borsa di studio il primo, perché considerato relativamente più disagiato del secondo.
Ora, ipotizziamo che sempre gli stessi studenti abbiano il primo una famiglia composta da 3 componenti, il secondo di 5 componenti. Già capiamo che i 1.000 euro di reddito della seconda famiglia sarebbero più che compensati dalle maggiori dimensioni del nucleo. Aggiungiamo un’altra ipotesi: la famiglia del primo studente vive in una casa di proprietà, quella del secondo in affitto.
Anche a parità di reddito, scopriamo così che il secondo studente, a parità di tutto il resto, avrebbe maggiore diritto ad ottenere la borsa di studio o altra prestazione sociale dall’università, perché nei fatti è più disagiato.
Quindi, il legislatore ha con gli anni cercato di accrescere la precisione della fotografia scattata con l’ISEE, ai fini di erogare servizi e prestazioni sociali alle famiglie che effettivamente ne avrebbero più bisogno. Da qui è sorta la necessità di conoscere maggiormente la situazione patrimoniale e reddituale dei componenti del nucleo familiare. Un aspetto che era stato poco curato ad oggi era proprio quello relativo al calcolo delle giacenze.
A parità di reddito, non vi è dubbio che chi possegga un conto bancario di 100.000 euro potrebbe avere bisogno di minore assistenza di chi non ha nemmeno un euro in banca. Inoltre, redditi bassi e saldi elevati sui conti bancari potrebbero essere spia di una certa evasione fiscale, altrimenti sarebbe poco comprensibile come si faccia ad avere risparmi cospicui e crescenti nel tempo, se si dichiara un reddito basso e che non giustificherebbe tali accantonamenti di somme.
Ecco, quindi, che di recente è stato introdotto il calcolo della giacenza media per verificare mediamente nell’anno solare, quello che inizia l’1 gennaio e finisce il 31 dicembre, quanti soldi abbia in banca o alla posta un contribuente.
Vediamo in cosa consiste effettivamente la giacenza media. Semplice, si prendano gli estratti conto dell’anno, che vengono inviati al domicilio dalla banca generalmente con cadenza mensile. In realtà, oggi come oggi, in alternativa alla modalità cartacea, che si paga, si ha l’estratto conto online, che ti consente di avere una panoramica dei movimenti in entrata e uscita e di calcolare con ancora maggiore facilità la giacenza media.
Essa si ottiene sommando il saldo giornaliero su un conto per tutti i giorni dell’anno. Di conseguenza, bisognerà sommare 365 saldi e dividere il totale proprio per 365. Ciò ci fornisce la giacenza media di un conto.
Fino allo scorso anno era richiesto ai fini ISEE semplicemente il saldo iniziale e quello finale di un conto, ma ciò si è rivelato foriero di potenziali imbrogli. Chiunque volesse ottenere una certa prestazione assistenziale potrebbe ritirare al 30 o 31 dicembre tutte le somme o parte delle somme accreditate sul conto, in modo da risultare con un saldo finale relativamente più basso di quello effettivo.
La giacenza media, invece, consente di ottenere una situazione veritiera, ossia quanto denaro è risultato accreditato su un conto mediamente nell’anno. Se essa sarà superiore al saldo, perché nell’anno precedente alla presentazione della domanda, il contribuente ha acquistato beni mobiliari o immobiliari, l’ISEE sarà calcolato sul saldo.
Se il conto è cointestato al 50%, la giacenza media sarà calcolata al 50%. Se la cointestazione riguarda tre soggetti, la giacenza media sarà calcolata al 33,3% per ciascuno di loro e così via.
Riassumendo, su ogni estratto conto vanno individuati i numeri creditori, che in alcuni casi si chiamano calcolo delle competenze o degli interessi o riassunto scalare o ancora, scalare per valuta.
Qualche banca potrebbe avere proceduto a un calcolo automatico della giacenza media, che ci sgrava dall’effettuare l’operazione, che comporterebbe solo il fastidio della numerosità delle cifre in oggetto. Nel caso di un conto online, il calcolo potrebbe risultare facilitato dall’uso di un foglio elettronico, come Excel che è presente su molti computer.