In questa guida spieghiamo come effettuare il calcolo della giacenza media annua conto corrente.
A partire dal 2016, per potere accedere alle prestazioni assistenziali e alle agevolazioni previste dallo Stato è necessario ottenere il rilascio della DSU, la Dichiarazione Sostitutiva Unica, tesa a accertare chi effettivamente abbia bisogno di assistenza sociale e chi no.
L’idea alla base di questa nuova normativa è di evitare alcune incongruenze, che fino a oggi hanno visto famiglie relativamente benestanti accedere a servizi anche a discapito di chi ne avrebbe avuto diritto, a causa della mancanza di dati sufficienti per valutare la situazione economico patrimoniale di ciascun nucleo.
Si pensi a una famiglia con reddito dichiarato ai fini ISEE, per ipotesi, di 5.000 euro, ma che in banca magari possiede un conto di un milione di euro. Non sarebbe corretto che acceda a una prestazione assistenziale. Vediamo, allora, come fare per stanare i furbi e garantire l’erogazione di servizi ai veri bisognosi, Semplice, includendo nella dichiarazione i dati relativi agli eventuali conti posseduti in banca o alla posta.
Per adesso, a dire il vero, non stiamo parlando di una novità assoluta. Già con le precedenti dichiarazioni ISEE bisognava inserire i dati sui conti bancari e postali. Lo stesso dicasi per le iscrizioni all’università, al fine di calcolare l’eventuale esenzione dal pagamento delle tasse universitarie e per calcolarne l’importo. Un aspetto tecnico apparentemente neutro, ma che fa la differenza con il passato è il calcolo della giacenza media annua del conto corrente.
Accadeva, infatti, che con le precedenti dichiarazioni ISEE, universitarie, venisse chiesto al contribuente di segnalare solo il saldo al 31 dicembre dell’anno passato di un proprio conto corrente o postale. Questo particolare dava vita in molti casi a trucchi per aggirare le eventuali limitazioni per accedere alle prestazioni. Se un contribuente possedeva, per esempio, un conto da 20.000 euro, egli poteva svuotarlo il 30 dicembre, in modo che il 31 risultasse pari a zero. La conseguenza è ce accedeva alle prestazioni richieste ugualmente, presentando un conto da povero.
Con la richiesta di segnalazione della giacenza media annua, questo trucco non ha più senso, perché il contribuente viene indicato di scrivere quale sia l’importo detenuto sul conto in media nell’anno. Esempio, ho sul conto una giacenza di 1.000 euro in un giorno, di 2.000 euro in un altro e di 9.000 euro in un altro ancora. Vediamo quale risulta essere la giacenza media dei tre giorni. Il calcolo è presto fatto, 1.000 + 2.000 + 9.000 = 12.000 / 3 = 4.000 euro.
Ecco, questo è il modo in cui si calcola la giacenza media di un conto corrente o postale, si prendono i saldi quotidiani, si sommano e si suddividono per 365, i giorni dell’anno, o 366, se è un anno bisestile. Ogni trimestre, tranne che non vi abbiate rinunciato, la banca vi invia un estratto conto. Esso si compone di due colonne, una per gli importi a credito e una per quelli di addebito . Dovete sommare i valori della prima colonna e poi anche quelli della seconda, questi ultimi con il segno meno. A questo punto, sottraete dal saldo della prima il saldo della seconda e otterrete il saldo netto del primo trimestre. Dividete questo per i numeri di giorni del trimestre. Visto che in un anno vi sono quattro trimestri, dovrete ripetere l’operazione per quattro estratti conto e alla fine sommare i valori ottenuti. Il risultato finale ottenuto è la giacenza media giornaliera annua del conto corrente.
Può accadere che il conto sia intestato a due o più persone. In questo caso, il calcolo fin qui descritto vale lo stesso, ma bisogna successivamente dividere il risultato finale per il numero dei cointestatari, al fine di ottenere la quota di propria pertinenza. Quindi, se sono due i titolari, il saldo va suddiviso per due, se sono tre, va suddiviso per tre.
Allo stesso tempo, può accadere che uno stesso soggetto possegga due o più conti correnti o postali. La giacenza media giornaliera nell’anno è ottenuto ripetendo lo stesso procedimento sopra indicato per ciascun conto ed effettuando alla fine la somma dei risultati ottenuti.
Nella prima fase di applicazione, va riscontrato una tendenza delle banche a non riportare automaticamente, come sarebbe ovvio e pratico, la giacenza media di un conto, per cui il titolare è costretto a fare il calcolo manualmente. Tale fastidio dovrebbe venire meno con il trascorrere dei mesi, man mano che la domanda in tal senso dei clienti aumenterà.
Per evitare di dovere effettuare il calcolo tutto in una volta, si può procedere non solo con l’invio dell’estratto conto cartaceo, generalmente trimestrale, ma anche nel caso in cui abbiamo accesso alla visualizzazione del conto online.