Le coordinate bancarie sono una sequenza alfanumerica, il cui obiettivo è di identificare in maniera incontrovertibile un conto corrente acceso presso la filiale di una banca o di un istituto che eroga servizi di questo tipo.
Le coordinate, quindi, identificano con esattezza la sede centrale della banca presso cui il conto si appoggia o la specifica filiale, così come il numero del conto corrente. Per quanto riguarda proprio l’identificazione della banca, si sono creati a livello internazionale codici specifici, che hanno la finalità di individuare la sede, la filiale e l’indirizzo della banca presso cui è stato acceso il conto.
Una riforma è avvenuta nel 2008, anno in cui il codice Iban ha sostituito le precedenti coordinate bancarie, al fine di rendere possibili i pagamenti anche all’estero, dato che esso è accettato anche presso altri paesi diversi dall’Italia.
L’Iban è una sigla che sta per International Bank Account Number e risulta essere composto da 27 caratteri. I primi 2 sono lettere, che indicano lo stato di appartenenza del conto corrente, le 2 cifre seguenti sono di controllo, cosiddetto CIN europeo, il resto è il BBAN, Basic Bank Account Number, che si riferisce allo specifico conto corrente. Grazie a questa combinazione, l’Ibano è in grad di contraddistinguere in maniera univoca il conto corrente acceso in qualsiasi parte del mondo, senza la possibilità che si abbia un codice uguale in un’altra parte del pianeta, evitando così errori.
Non in tutti i paesi l’Iban si compone di 27 caratteri, in alcuni di più, in altri di meno. Ad esempio, in Germania è di 22 caratteri, in Finlandia di soli 18, mentre a Cipro o in Polonia di 28. In ogni caso, però, la sequenza resta la stessa, cioè i primi due caratteri indicano lo stato, i due successivi servono per l’identificazione e il resto per identificare il conto corrente.
Vediamo nello specifico la composizione: il codice ABI sta Associazione Bancaria Italiana e si compone di 5 numeri, i quali identificano l’istituto presso cui è stato acceso il conto corrente. Tale codice viene rilasciato dall’Associazione Bancaria Italiana all’atto della richiesta di iscrizione per operare in Italia ed è, pertanto, univoco.
Segue il CAB o Codice di Avviamento Bancario individua la filiale o l’agenzia della banca, per cui è legato al codice ABI, dato che insieme ad esso individua sia l’istituto che la filiale presso cui è stato acceso il conto corrente. Anche il CAB è composto da 5 caratteri.
Il codice CIN o Control Internal Number è un codice di controllo di 1 singolo carattere, che si ottiene da calcoli effettuati dai precedenti codici. Un’eventuale discordanza indica un errore nell’inserimento degli altri codici o nella trascrizione dell’Iban.
Tenuto conto delle 2 lettere indicanti lo stato e dei 2 caratteri di controllo dell’intero codice, restano così a disposizione 12 caratteri per il conto corrente. Nel caso in cui il conto corrente fosse composto da un numero inferiore di caratteri, si dovranno inserire tanti zero prima di esso quanti sono i caratteri ancora disponibili per arrivare a 12. Riepilogando, la sequenza è la seguente: IT (la sigla che segnale i conti correnti accesi presso una banca con sede in Italia) + 2 caratteri di controllo + CIN + ABI + CAB + numero di conto corrente.
Il codice Iban ci viene fornito dalla banca al momento in cui apriamo il conto corrente presso una sua filiale. Risulta essere bene tenerlo sempre alla portata, perché esso ci consente di effettuare qualsiasi operazione che passi per l’uso del conto corrente, come di ricevere un pagamento o di fare un bonifico sia da e verso l’Italia che da e verso l’estero.
Il codice Iban lo si ha già indicato nel contratto con cui si apre un conto, ma viene inviato almeno trimestralmente dalla banca al domicilio del cliente con l’estratto conto in formato cartaceo. Tuttavia, è possibile avere sotto mano anche in maniera più agevole, dato che questo codice compare anche online, quando si entra, digitando codice utente e password, tramite il sito della banca sul conto corrente per controllare il saldo o per effettuare pagamenti, ricariche telefoniche sul web, etc. Esso, infatti, compare nella pagina del conto medesimo. In questo caso, troveremo il cosiddetto Iban elettronico, che altro non è che lo stesso codice, ma senza spazi tra i caratteri. Esso viene utilizzato per le transazioni online, mentre quando viene trascritto su formati cartacei, l’Iban viene generalmente presentato con gli appositi spazi tra i vari sotto-codici che lo compongono.
Inutile dire che il codice Iban sia fondamentale quando ci troviamo all’estero per utilizzare il conto.
Per i pagamenti internazionali esiste anche il BIC o Bank Identifier Code, che è un codice SWIFT, Worldwide Interbank Financial Telecommunication, e che viene utilizzato per identifcare la banca del beneficiario. Il BIC si utilizza insieme all’Iban per i trasferimenti di denaro tramite un bonifico internazionale.