l Cro, Codice di riferimento operazione, è composto da 11 cifre ed è diverso per ciascuna operazione bancaria effettuata, contraddistinguendo quest’ultima in modo univocom veloce e senza margine di errore ne individua il titolare. Infatti, le undici cifre sono diverse da cliente a cliente.
Il Cro è importante per verificare l’esistenza di un bonifico o per cercarlo. Le ultime due cifre costituiscono il codice di controllo per verificare l’esistenza dell’operazione. Esse si ottengono come resto dalla divisione delle prime nove cifre.
Anche Poste Italiane ha un suo Cro, composto, però, da 15 cifre, anche se le prime 4 (7601) individuano unicamente l’operatore, mentre le restanti undici seguono le regole sopra accennate.
Qualsiasi operazione, quindi, presenta il Cro, che nel caso di un bonifico può trovarsi nella relativa ricevuta di pagamento, altrimenti lo si può richiedere alla filiale di riferimento della banca o della posta.
Nel caso in cui si effettui un pagamento, l’operazione viene necessariamente registrata, per cui bisogna disporre del proprio codice Cro. Se questi è assente, l’operazione potrà comunque avvenire, avvalendosi improrogabilmente del codice Iban, ma la transazione sarà registrata successivamente.
Per risalire a un’operazione, quindi, la banca non dovrà fare altro che inserire il Cro, trovando subito il titolare della transazione. Il Cro viene richiesto anche dal creditore per avere una prova dell’avvenuto trasferimento di denaro. Se non si trova il codice nella ricevuta bancaria, basterà farne richiesta alla banca, o recandosi allo sportello o inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Pur essendo generalmente la banca a indicare il codice Cro al cliente, potrebbe accadere, dunque, che esso non sia stato fornito. A quel punto, è importante richiedere il codice, perché data la sua infallibilità, esso ci permette subito di risalire all’operazione, altrimenti, per trovare un bonifico, ad esempio, dovremmo potere compiere diverse operazioni più complesse. Il Cro potrebbe risultare utile nel caso di controversie con un creditore, perché si potrà così dimostrare l’esistenza del pagamento con bonifico.
Oltre al Cro esiste anche il codice TRN (Transaction Reference Number), composto da 30 cifre, all’interno delle quali è compreso lo stesso Cro, esattamente dalla sesta alla sedicesima cifra. Anche il TRN si può facilmente richiedere presso la propria banca. Così come il Cro identifica univocamente il cliente, il TRN distingue uno specifico bonifico da tutti gli altri.
Infine, aggiungiamo che nel caso in cui la banca dell’ordinante fosse la stessa del beneficiario, l’operazione potrebbe riportare il cosiddetto CRI o Codice di Riferimento Interno.