Non solo carte bancomat e di credito. Il mondo dei pagamenti è variegato e spesso si ha l’opportunità di godere di strumenti flessibili, dinamici e altamente comodi. Non tutti, per esempio, dispongono di un conto corrente bancario o postale, sebbene oggi ormai sia un prodotto quasi obbligatorio per entrare nel mondo del lavoro, altrimenti non è possibile l’accredito dello stipendio. In ogni caso, esistono soluzioni diverse, come la carta prepagata. In questa guida vi spieghiamo come si ricarica da bancomat questo particolare tipo di carta.
Quando parliamo di carta prepagata, facciamo riferimento a due tipologie essenzialmente, ricaricabile e non ricaricabile, detta usa e getta. Se una carta prepagata non può essere ricaricata, significa che, esaurito il credito, essa non può più essere utilizzata. Dunque, la si getta. Molte carte di pagamento, invece, sono ricaricabili. Questo implica la possibilità per il possessore di accreditarvi una somma anche dopo che il credito residuo è stato azzerato. L’accredito solitamente si ha nei limiti di un importo massimo annuo.
Vediamo adesso proprio come si ricarica una carta prepagata, ponendo particolare attenzione alla modalità da bancomat. Di solito, uno dei modi più semplici consiste nel recarsi presso un punto SisalPay, ovvero da un tabaccaio, in modo simile a quanto si fa ancora oggi per ricaricare la scheda SIM del telefonino. Bisogna fornire al tabaccaio un documento di identità valido, il codice fiscale, oltre che il codice della carta di 16 cifre e la somma da accreditare, maggiorata delle commissioni richiesto. Questo è possibile farlo, per esempio, per le carte BPER, CartaSì, CompassPay, FindomesticPay, ICBPI, QUI Card-Pluton, Postepay, SOLDO e Vodafone Smart Pass.
In alternativa, puoi recarti allo sportello di un istituto bancario e consegnare al funzionario la somma di denaro da accreditare sulla carta o indicare il numero di conto corrente dal quale intendete trasferire il denaro. Anche in questo caso, è previsto il pagamento di una commissione. Se, poi, la carta prepagata si appoggia a un conto corrente e si possiede un conto dotato delle funzionalità di home banking attivate, basta accedervi tramite cellulare, tablet, notebook o Pc, e successivamente cliccando su Ricariche. Dovrai chiaramente avere a portata di mano il codice di 16 cifre della carta da ricaricare.
Non tutte le carte consentono, invece, di effettuare l’operazione dagli ATM. Se è possibile, bisogna recarsi presso lo sportello automatico, inserire la carta bancomat come se si stesse effettuando un prelievo ordinario, ma quando appare sulla schermata il menu, non bisognerà selezionare la voce Prelievo, ma Ricariche e successivamente Prepagate. A quel punto, viene richiesto di digitare l’importo da accreditare sulla carta e dopo ancora il codice di questa. La banca potrebbe applicare 1 o 2 euro di commissione per ogni operazione di questo tipo, a seconda del gruppo di appartenenza e del tipo di contratto siglato.
In definitiva, queste sono tutte le modalità per ricaricare una carta prepagata. Accertati sempre, prima ancora di tentare l’accredito, quali siano i limiti degli importi caricabili. Per esempio, se una carta prepagata nel corso dell’anno solare non può essere oggetto di ricariche per un importo superiore a 2.000 euro e tale cifra è stata utilizzata già per 1800 euro, è evidente che non potrai ricaricare per una cifra residua superiore a 200 euro, in quanto l’operazione non sarebbe consentita. In questi casi, una volta tentato l’accredito da bancomat, sulla schermata dovrebbe comparire un messaggio che avverte del superamento di tale limite. Bisognerà attendere che scatti il nuovo anno solare per effettuare un altro accredito, se l’importo massimo è stato già caricato sulla carta, speso o meno.