Gli ETC sono strumenti finanziari senza scadenza emessi a seguito dell’investimento in materie prime, con la finalità di replicarne passivamente il prezzo. Di fatto, si comportano come gli ETF, ma si distinguono da questi, perché possono replicare l’andamento di una sola materia prima, ovvero di una sola attività sottostante, mentre per ragioni regolamentari, gli Etf devono necessariamente diversificare le attività su cui investono, per cui possono replicare un intero listino o indice azionario.
Gli Etc sono negoziati in borsa come normali azioni e replicano passivamente la performance della materia prima o degli indici di materie prime a cui fanno riferimento. Essi non sono OICR, Organismi di Investimento Comuni del Risparmio, ma titoli senza scadenza emessi da un veicolo societario, a fronte dell’investimento diretto in una materia prima o in contratti su merci stipulati dall’emittente con operatori internazionali.
Così come gli Etf, anche gli Etc sono caratterizzati dall’esistenza di un mercato primario e di uno secondario. Al primo possono accedere solo gli investitori autorizzati, che possono sottoscrivere e chiedere il rimborso dei titoli su base giornaliera e al valore ufficiale degli Etf, anche se esiste la possibilità di regolare la transazione in natura, vale a dire con la consegna della materia prima oggetto del contratto.
Il mercato secondario consente agli investitori di contrarre alle migliori proposte di negoziazione presenti, ovvero abbinando quelle migliori sul lato della vendita e dell’offerta. Grazie alle possibilità di arbitraggio, l’Etc consente di allineare il valore del contratto al prezzo della materia prima sottostante, così come avviene per gli Etf. Ciò implica un basso rischio di acquisto o di vendita di un Etc a premio o a sconto, nonostante non possiamo escludere che esista.
Pertanto, un Etc consente di accedere al mercato delle materie prime, replicando la performance di una singola commodity o di un indice, grazie al fatto che esso abbia investito o direttamente sul relativo mercato o tramite contratti derivati. In questo caso, si ha un risultato simile a quello di un contratto future senza leva finanziaria e a lungo termine.
A differenza di un future, però, gli Etc tengono costantemente allineato la performance a quella delle materie prime sottostanti, non comportano l’esigenza di depositare un margine a garanza e né bisogna pagare alcuna spesa di intermediazione per i contratti derivati in scadenza, trattandosi di attività incorporate negli strumenti stessi acquistati. Allo stesso tempo, gli Etc nelle materie prime consentono di evitare all’acquirente i rischi legati al loro stoccaggio, come il deperimento.
Il rendimento dell’Etc è costituito dall’oscillazione del prezzo del future della materia prima sottostante, dalla sostituzione dei contratti future in scadenza, che consente di mantenere la posizione sul contratto sottostante, il rendimento cosiddetto rolling è negativo, quando il contratto in scadenza ha un prezzo inferiore a quello successivo, contango, mentre è positivo, backwardation, quando il contratto in scadenza ha un prezzo superiore a quello successivo, dall’investimento del collaterale.
Attenzione a un dato, le materie prime sono trattate in dollari, per cui i risultati effettivi sono legati anche alla variazione del tasso di cambio tra la valuta dell’investitore e il biglietto verde nel tempo. Se, per esempio, si vende un Etc a un prezzo superiore del 10% di quello di acquisto, ma l’euro risulta rafforzato nello stesso arco di tempo del 15% contro il dollaro, in termini effettivi abbiamo perso il 5%.
I costi di investimento negli Etc sono relativamente bassi, considerando che non esistono commissioni di ingresso, di uscita o di performance. Sono previste solamente quelle di gestione, legate al tempo effettivo dell’investimento, nonché quelle di negoziazione applicate dalla banca o SIM.
Un aspetto importante relativo agli Etc è che essi riescono a fare investire su una gamma variegata di materie prime, ma anche sui loro indici, sotto indici e indici forward. Ciò offre all’investitore sia di scommettere sull’andamento di una singola materia prima, sia di farlo in relazione a un indice di commodities.
Le commodity su cui si può puntare sono l’alluminio, il caffè, il cotone, il rame, l’oro, la benzina, l’olio combustibile, il petrolio Brent, il petrolio Wti, il platino, il palladio, l’argento, il nickel, il piombo, lo stagno, lo zinco, il gas naturale, ma anche il l’olio di semi di soia, il bestiame vivo, i suini magri, il cacao, il frumento, i semi di soia, il granoturco.
Si può puntare anche su indici omogenei, come i prodotti agricoli, quelli energetici, i cereali, i metalli industriali, il bestiame, il petrolio, i metalli preziosi, etc; su indici globali di commodities; su indici forward di commodities.
Gli Etc possono essere utilizzati per investimenti di breve periodo, con orizzonte temporale anche giornaliero, oppure di lungo periodo, considerando che non hanno scadenza. Se l’intermediario lo consente, poi, possono anche essere utilizzati per scommettere al ribasso.