Il bancomat è una carta di debito che il titolare di un conto corrente riceve dalla banca e che può essere utilizzato nei limiti della giacenza residua su di esso per effettuare pagamenti presso i POS convenzionati o per ritirare denaro contante presso le postazioni ATM. Si tratta di soluzioni alternative all’uso del contante e, pertanto, garantiscono al titolare una maggiore sicurezza.
A differenza di una carta di credito, quando viene effettuata un’operazione, il credito viene scalato immediatamente dal conto corrente, per cui la banca qui non concede alcun finanziamento al cliente, nemmeno di brevissimo tempo. Con la carta di credito, invece, il costo delle transazioni viene addebitato sul conto del cliente entro il quindicesimo giorno successivo al mese in cui esse si sono realizzate, per cui è come se la banca concedesse al cliente un prestito a breve termine. Ne risulta che la carta di credito preveda il pagamento di commissioni e Interessi, oltre che di un canone annuo, di gran lunga superiori a quelli applicati alla carta bancomat, che quasi sempre è ormai erogata gratuitamente.
Da un punto di vista materiale, il bancomat è una scheda di plastica con banda magnetica sul retro, che serve per la digitazione del PIN, quando la si inserisce in una postazione ATM o in un POS. Essa, dunque, può essere smarrita o anche rubata o persino clonata.
La clonazione è un’operazione di cui sentiamo spesso parlare in TV o perché magari ne è rimasto vittima un nostro conoscente. In pratica, consiste nella copiatura della carta da parte di criminali. Ciò avviene con un sistema di registrazione dei dati digitati all’atto del prelevare una somma di denaro dall’ATM o di pagare una transazione al POS.
I dati captati sono utilizzati per svuotare il conto corrente collegato al bancomat, una volta che il criminale o la banda di criminali procederanno a clonare la carta bancomat.
Quale che sia l’accadimento, in una di queste situazioni appena indicate, il titolare di un bancomat avverte subito l’esigenza di impedire che altri possano utilizzare la carta a sue spese. Cosa bisogna fare allora in questi casi.
L’operazione più naturale e consigliabile sarebbe di bloccare il bancomat. Vi spieghiamo adesso come procedere. Per prima cosa, sarà necessario chiamare il numero verde della banca che ha emesso la carta. Per questo, sarebbe opportuno avere tale numero sempre a portata di mano, meglio se registrato sulla rubrica del proprio telefonino. In ogni caso, lo si può rinvenire facilmente su Internet, collegandosi al sito della banca. Se non lo si trova immediatamente, si può sempre chiamare il numero verde generale e farsi darsi dare quello specifico per il blocco della carta.
A questo punto, l’operatore vi fornirà un codice di blocco, dopo che avrete fornito le vostre credenziali, i vostri dati e verosimilmente anche quelli specificamente relativi al proprio conto corrente. Attenzione a conservare tale codice, perché sarai tenuto a inviarlo all’indirizzo della sede della banca con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.
Questa è solo un’operazione preliminare, perché la cosa più importante che dovrai fare è recarti in una Caserma dei Carabinieri o presso un Commissariamento della Polizia di Stato per sporgere denuncia di smarrimento o clonazione della carta bancomat. Nel caso di clonazione, si capirà di essere rimasti vittima di una truffa, qualora vi arrivassero sul vostro telefonino messaggi di segnalazione di prelievi da voi ignoti e non autorizzati, o controllando il saldo sul conto corrente, se questi risultasse inspiegabilmente inferiore al dovuto.
Le Forze dell’Ordine vi rilasceranno una copia della denuncia, che dovrete portare presso la filiale bancaria, dove detenete il conto corrente. Il funzionario dell’istituto, una volta visionata la denuncia, procederà al blocco definitivo della carta. Ciò significa che nessuno, pur eventualmente in possesso della stessa, sarà in grado di effettuare alcuna transazione con essa. Anzi, se il soggetto furtivo la utilizzasse per prelevare denaro contante o per pagare l’acquisto di un bene o servizio, alla banca saranno tempestivamente segnalati il tentativo di effettuare l’operazione e il luogo, per cui si potrebbe anche tentare di risalire al reo, magari attraverso l’uso delle telecamere installate nell’area di prelievo all’ATM o tramite la testimonianza del rivenditore.
Se la carta bancomat fosse ritrovata, nel caso di un previo smarrimento, si dovrà comunicare il ritrovamento alle Forze dell’Ordine e successivamente alla banca, richiedendo a questa lo sblocco della carta.
Qualora, invece, questa non fosse più rinvenuta, è evidente che bisognerà farsene rilasciare un’altra, che verrà inviata al domicilio separatamente dal nuovo codice PIN, per ragioni di sicurezza. Il rilascio potrebbe essere a titolo oneroso, in base alle condizioni contrattuali della banca, ma si tratterà pur sempre di pochi euro.
Per evitare questi problemi, tuttavia, si consiglia sempre di utilizzare la carta bancomat con diligenza, evitando di essere visti all’atto della digitazione del codice PIN e di lasciare la carta incustodita.