In questa guida spieghiamo cosa fare in caso di bancomat scaduto. Il bancomat è una tessera di plastica con banda magnetica e dotata di microchip, che consente al titolare di prelevare denaro contante alle postazioni ATM del gruppo bancario emittente, ma anche generalmente di altri gruppi, spesso dietro il pagamento di una commissione fissa, oppure di pagare ai POS convenzionati senza fare uso del denaro cash.
Queste carte vengono rilasciate da una banca con l’accensione di un conto corrente presso uno dei suoi sportelli, ma anche in un momento successivo. Sono collegate al conto, in quanto le spese effettuate tramite di esse o i prelievi agli ATM si tramutano in un immediato addebito sulla giacenza residua in esso.
Si differenziano dalla carta di credito proprio per la tempistica di questo addebito, che qui è immediata, mentre con una carta di credito avviene a distanza anche di 45 giorni, per cui la banca è come se concedesse un finanziamento al titolare, sul quale graveranno certamente commissioni, in forma di interessi.
In molti non sanno che la carta bancomat ha una scadenza, una durata, oltre la quale essa smette di funzionare. Vediamo come si fa a sapere quale sia questa scadenza. Semplice, basta prendere la carta e guardare sul fronte. Ti accorgerai che esistono quattro numeri, suddivisi a gruppi di due da una barra. I primi due indicano il mese e i secondi l’anno. Se, per esempio, il bancomat scadesse nel mese di ottobre del 2018, troverai 10/18.
La carta sarà funzionante fino all’ultimo giorno del mese indicato su di essa, nel nostro esempio fino al 31 ottobre del 2018. Successivamente, se la userai per prelevare denaro o per effettuare pagamenti ai POS, non ti consentirà di dare corso all’operazione, che sarà respinta. Poni attenzione, quindi, alla scadenza della carta per evitare brutte sorprese e figuracce dinnanzi a un rivenditore. Ti diciamo, ma solo a titolo puramente orientativo, che le carte di debito e quelle prepagate hanno generalmente una durata di 5 anni dalla data di emissione, quindi, regolatevi di conseguenza per capire verso quale periodo controllare.
In verità, la situazione vi sarà resa più facile dalla banca, che non interesse a crearvi difficoltà. Di solito, già almeno un mese prima dalla scadenza, essa invia una comunicazione al domicilio del titolare con una lettera, in cui lo si avvisa del termine per l’utilizzo della carta e della possibilità e modalità del suo rinnovo. Non si può escludere che arrivino anche comunicazioni via sms e posta elettronica, qualora abbiate rilasciato tali dati all’atto del rilascio del bancomat.
Vediamo dunque, consapevoli che la carta bancomat scade a una certa data, cosa dovrete fare. Dovete recarvi presso lo sportello della banca e chiedere il rinnovo della carta. Il funzionario registrerà la richiesta e a questo punto potrebbero accadere due cose: o rilascia il bancomat direttamente, oppure l’invio avverrà per posta. Nel caso in cui dovrà essere cambiato anche il codice PIN, quello che digitate agli ATM per prelevare il contante o anche solo per guardare il menù e ai POS per effettuare i pagamenti, questi vi sarà inviato certamente per posta, ma attraverso una busta separata, a garanzia della massima riservatezza.
L’attivazione dovrà essere effettuata dal titolare all’atto di ricezione della carta, seguendo i passaggi contenuti nella comunicazione allegata, ma a tale proposito vi sarà di aiuto il numero verde della banca. Risulta essere anche possibile che l’attivazione avvenga online, digitando le coordinate bancarie e il numero della nuova carta negli appositi spazi e all’interno del sito dell’istituto.
Come avete potuto constatare, i passaggi per il rinnovo della carta bancomat sono immediati e semplici. In molti casi non è nemmeno richiesto di recarsi allo sportello, perché la banca potrebbe effettuare l’operazione con una domanda online. Per il resto, non cambia nulla. Non c’è credito residuo da trasferire dalla vecchia alla nuova carta, perché non stiamo parlando di una prepagata, ma di una carta di debito, ovvero collegata al conto corrente, che resta chiaramente lo stesso.
Quanto ai costi dell’operazione, dipende da banca a banca. Nel peggiore dei casi si dovranno sborsare alcuni euro, massimo 5 o 10 euro, ma vi tranquillizziamo subito dicendo che la stragrande maggioranza degli istituti non richiede niente al cliente, dato che a loro conviene tenere buoni i clienti.
Per il resto, le condizioni contrattuali rimarranno le stesse, in quanto non si sta rinnovando il contratto, ma solamente la carta, che tecnicamente ha smesso da una certa data di funzionare. Non ci sono problemi nemmeno sui tempi, perché l’invio della nuova carta avverrà con solerzia. Vi esortiamo, comunque, di non attendere l’ultimo giorno utile per fare richiesta della nuova carta, ma di chiedere il rinnovo a due settimane dalla scadenza, in modo da non subire nemmeno un solo giorno di disagio come conseguenza.