La cartoleria è un’attività di rivendita di materiale da cancelleria, ossia da ufficio o scolastico, come penne, matite, quaderni, carta. Per aprire un punto vendita di questo tipo è necessario seguire una trafila burocratica e rispettare alcuni requisiti. Che sia in franchising o in proprio, una volta soddisfatte le condizioni richieste, la cancelleria potrà essere aperta.
Per prima cosa, bisogna scegliere il luogo per l’apertura. Si consiglia di optare per una sede in prossimità di scuole, uffici e luoghi pubblici, quindi, vicino ai punti di maggiore probabile domanda. Infatti, si tratta di un’attività, la cui clientela spesso è semplicemente di passaggio, magari perché deve recarsi a scuola e ha bisogno di un quaderno, oppure perché sta andando in ufficio e deve comprare il giornale o la rivista.
Allo stesso tempo, per attirare clienti anche da zone meno prossime al punto vendita, si potrebbe assortirlo con prodotti particolare, che possano fungere da attrazione. In questo secondo caso, il luogo non è in sé indispensabile, anche se certamente risulterà sempre utile l’apertura presso un centro abitato.
In qualsiasi caso, si consiglia sempre un aspetto interno ordinato del punto vendita, anche se spesso, per problemi di spazio, notiamo che diverse cartolerie non abbiano un look realmente curato. In effetti, servirebbe suddividere gli spazi in reparti, in modo che il cliente entri e vada direttamente dove gli interessa, trovando senza problemi l’articolo cercato. Chiaramente, maggiore è lo spazio, più sarà possibile una ripartizione ordinata della merce.
Altro aspetto da non sottovalutare riguarda il nome della cartoleria. Specie se essa cerca di attirare una clientela anche più distante, sarebbe opportuno che avesse un nome riconoscibile, tale da fare diventare il punto vendita un riferimento di una zona più o meno ampia, attraverso il passaparola.
Quanto all’arredamento, alcuni consigliano di scegliere materiali in legno, perché emanano calore umano, creando quel clima di accoglienza e di cordialità, che in moltissimi casi è la vera fortuna di una cartoleria. Ma legno o meno, si consiglia una disposizione logica e semplice degli scaffali e della cassa, mentre è indispensabile che tutti i soggetti che lavorano all’interno del punto vendita abbiano un atteggiamento confidenziale, caloroso e gentile con la clientela, improntato alla disponibilità e ai consigli. Questo fidelizza il cliente, che tenderà a ritornarvi. Per alcuni prodotti, in effetti, è forse l’aspetto più importante. Si pensi a un giornale o una rivista, il cui prezzo è uguale dappertutto.
Non meno importante sarà la scelta dei colori dell’arredamento interno e dell’insegna. Bisogna contemporaneamente offrire un senso di accoglienza, ma anche di una certa serietà. Evitare, quindi, insegne e nomi ambigui, che si prestano ai doppi sensi. Allo scopo sarebbe consigliato affidarsi all’esperienza di persone attive nel settore da tempo o che si occupano di questo per lavoro. Il marketing non è tutto, ma è tanto.
Ma prima dell’apertura, dicevamo, esistono alcuni aspetti burocratici di cui tenere conto. Come per qualsivoglia attività, è necessario che il titolare apra la partita IVA e che al contempo si iscriva al Registro delle Imprese della Camera di Commercio territorialmente competente entro i 30 giorni dall’avvio dell’attività. Non si dimentichi, infine, di comunicare l’apertura al Comune.
Generalmente, è sufficiente anche una superficie di 25 o 30 metri quadrati per il punto vendita, anche se piccole dimensioni limitano la gamma dei prodotti acquistabili e riducono quell’aspetto curato e la suddivisione degli spazi, come abbiamo indicato sopra. Tuttavia, esse hanno il pregio di ridurre il costo di gestione dell’attività, inclusi il canone di affitto, l’ex IMU, se il locale è di proprietà, oltre che il pagamento di tariffe, come quella sui rifiuti.
Potrebbe risultare conveniente, poi, aprire in franchising. Ciò implica che il titolare rinuncerà a uno stile proprio e a un nome originale per la cartoleria, ma potrà avvalersi di un nome già noto al pubblico e dell’assistenza che la catena certamente gli offrirà sia in sede di apertura che successivamente, garantendogli, ad esempio, un rifornimento costante di tutti i prodotti considerati più importanti e remunerativi, oltre che l’aggiornamento del catalogo, in modo che possa essere sempre ricettivo delle novità del mercato.
Quanto alla formazione del titolare, diciamo subito che non sono richiesti particolari titoli di studi e la frequenza a corsi, anche perché si tratta di vendere prodotti semplici. Il minimo che serve per non farsi cogliere del tutto alla sprovvista sarà fornito eventualmente dal franchisor, ossia dalla società che offre l’affiliazione alla propria catena.
Specie per il primo periodo si consiglia di lavorare in prima persona presso il punto vendita, in modo da minimizzare i costi di gestione ordinari, evitando di pagare stipendi di cui si potrebbe fare del tutto a meno. Ovviamente, molto dipenderà dalle dimensioni della cartoleria, che potrebbe necessitare, oltre un certo limite, e in determinati periodi dell’anno della collaborazione di altre persone.