L’apertura di una gelateria in Italia è un’attività generalmente molto remunerativa, ma che comporta anche un certo rischio imprenditoriale, dato che il nostro è il paese del gelato, dove la concorrenza è agguerrita e il cliente è molto esigente, avendo a sua disposizione tutto quello a cui potrebbe aspirare.
Gelateria è un termine forse troppo generico. Di solito, il prodotto gelato non è l’unico venduto nell’attività, ma a seconda del tipo di negozio che s’intende mettere su, del luogo e delle preferenze del consumatore, è affiancato da altri prodotti, che potrebbero essere dolci, tavola calda, caffè.
Pertanto, ancora prima di iniziare, bisognerebbe avere le idee chiare di cosa vendere. Risulta essere evidente che più sono i prodotti che vengono offerti nella nostra gelateria, maggiore sarà il dispendio di energie richiesto e potenzialmente maggiore sarà anche il numero delle persone necessarie per lavorare.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è che tipo di gelateria si vorrebbe aprire, da asporto o con gelato sarebbe servito al tavolo. Se prevale l’ultima opzione, sarebbe preferibile essere in possesso di uno spazio esterno, dove il cliente potrà gustare il prodotto, cosa che tipicamente avviene in Italia.
Risulta essere chiaro che l’apertura di una gelateria comporta costi non indifferenti. In primo luogo, serve un locale, cosa che implica l’acquisto o l’affitto di un immobile, possibilmente spazioso, se il gelato viene servito al tavolo, mentre sarà necessario meno spazio, se esso è solo da asporto. Secondariamente, servono il macchinario per fare il gelato, il bancone frigo, l’arredamento minimo per il locale, un bagno. Si tratta di un investimento anche di diverse decine di migliaia di euro, anche se il costo effettivo dipende dal tipo di gelateria che intendiamo aprire. E senza contare che servirà assumere del personale, specie se non si ha esperienza diretta nel settore. Si sconsiglia decisamente, infatti, di improvvisarsi gelataio, se non si ha una conoscenza più che minima del prodotto. Abbiamo già detto che gli italiani sono clienti esigenti per il gelato, come lo sono per il caffè e la pizza, i nostri prodotti tipici e la cui offerta è abbondante su tutto il territorio nazionale.
Si potrebbe fare richiesta di un finanziamento alla banca, anche se servono alcune garanzie basilari, anzitutto, di reddito, possibilmente anche personali e patrimoniali. In ogni caso, se si vuole finanziato un progetto, bisogna essere in possesso di un business plan credibile.
Se non si ha esperienza, si consiglia di frequentare un apposito corso, seguito da un periodo di affiancamento da parte di un esperto, che magari ci guiderà nelle prime fasi della nostra attività. Vendere un gelato fatto male o anche solo confezionato non bene implica la fine della nostra attività e la perdita dell’investimento effettuato.
La posizione è molto importante. Prima ancora di sceglierla dobbiamo fare mente locale sul fatto se vogliamo lavorare nell’attività tutto l’anno o solo una porzione di esso, magari d’estate. Da anni, ormai, il gelato si vende 12 mesi all’anno, anche perché una gelateria non si dovrebbe limitare alla sola vendita del gelato in sé, ma di prodotti simili, come una torta a gelato, dolci, etc.
Le località turistiche sono maggiormente indicate per la gelateria, perché alla già elevata domanda italiana si aggiunge quella degli stranieri, che arrivati in Italia non rinunciano mai a un prodotto simile. E’ evidente, però, che l’apertura di una gelateria in una zona trafficata e turisticamente molto attiva comporta costi iniziali maggiori, perché gli affitti sono più alti. E’ altrettanto vero, d’altra parte, che il prodotto può essere venduto a un prezzo superiore, anche se la concorrenza è maggiore e, quindi, da un punto di vista qualitativo il livello deve essere alto, altrimenti si rischia di bruciarsi sin da subito.
Di solito, bisognerebbe aprire l’attività in un luogo dove l’offerta preesistente non sia già eccessiva, anche se il principio non è sempre valido. Luoghi molto affollati possono permettersi di avere tante gelaterie anche l’una appresso all’altra, potendo ugualmente tutti, se bravi, svolgere la propria attività in modo remunerativo.
Certo, se si scegliesse di aprire la gelateria solo per la stagione estiva, risulta chiaro che le località balneari o quelle maggiormente trafficate in estate sarebbero da preferire.
Da tenere in debita considerazione la scelta dei fornitori. Essi vanno tenuti in considerazione non solo e non tanto sotto l’aspetto dei costi, bensì anche e, soprattutto, dal lato qualitativo. Devono essere in grado di proporci gli ingredienti migliori sul mercato, avere una certa storia alle spalle e una nomea positiva tra gli altri esercizi già riforniti, possibilmente con un certo legame con il territorio, che è cosa apprezzata dal consumatore.
Infine, un investimento da non sottovalutare è quello nel macchinario per fare il gelato. L’Italia ha il primato nella produzione, per cui la qualità è generalmente elevata, ma bisogna fare attenzione a scegliere quello con le caratteristiche più adeguate al trattamento degli ingredienti.