I problemi bancari di questi ultimi tempi hanno messo in risalto la diffusa ignoranza tra i piccoli investitori in relazione agli strumenti finanziari acquistati, magari su sollecitazione dello sportellista della propria banca, che il più delle volte diventa un amico dei clienti più assidui e ispira fiducia, tale da spingerli a firmare praticamente qualsiasi tipo di atto di investimento, anche quando risulta essere poco compatibile con i propri obiettivi finanziari.
Tutte le banche sono costrette a fare firmare al cliente il questionario Mifid, che lontano dall’essere una pura formalità burocratica, può benissimo essere considerato un’arma in difesa dei propri diritti, a patto di utilizzarlo nel modo corretto. Il questionario Mifid ha l’obiettivo di permettere di verificare quale sia il proprio profilo di rischio.
Vediamo cosa parliamo esattamente. Ipotizza di essere un lavoratore dipendente con un reddito lordo annuo di 25.000 euro e proprietario solamente di un immobile, oltre che titolare di un conto bancario di 30.000 euro. Immagina di andare dalla tua banca e di trovare allo sportello il famoso amico, che chiamandoti tra la folla dei clienti ti spiega come esistano per te nuove interessanti opportunità di investimento. Dai, non tenere i soldi sul conto corrente o deposito, che non ti rendono nulla. Queste sono le frasi generalmente utilizzate per farti sentire uno che non sa come investire il proprio denaro, per quanto poco. Ecco, allora, che magari ti viene proposto l’acquisto di un bond subordinato, manco a dirlo, emesso dalla stessa banca. Con la prospettiva di rendimenti superiori alla media del mercato, ti fanno firmare, dopo avere compilato e sottoscritto un questionario Mifid dal significato apparentemente oscuro. Tornando a casa, accendi la TV o vai su internet e scopri che hai investito il tuo denaro in strumenti a rischio. Il questionario Mifid ricerca il tuo profilo di rischio, ponendoti una serie di domande, tese a valutare la conoscenza dei vari strumenti finanziari e la loro compatibilità con la tua situazione economico patrimoniale. Puoi quindi sempre tornare in banca e richiedere di compilare un nuovo questionario Mifid, dal quale emerge il tuo profilo di rischio effettivo, ammesso che in quello precedentemente sottoscritto tu sia stato indotto a fornire risposte non corrispondenti al vero. Infatti, una tattica utilizzata dai bancari è di farti sentire un ignorante, quando ti si chiede della conoscenza di questo o quello strumento finanziario, in modo che tu sia portato a rispondere di conoscerli, facendoti risultare con un profilo di rischio medio alto.
Lo stesso funzionario potrebbe dirti di rispondere in un determinato modo, altrimenti il tuo profilo di rischio risulterebbe basso e tale da non consentirti di sottoscrivere investimenti per te redditizi. In pratica, potrebbe esplicitamente chiederti di rispondere in modo positovo alle varie domande sulla conoscenza di determinati prodotti finanziari, in modo da consentirti di investire in obbligazioni subordinate e opzioni.
Per fortuna la legge è tendenzialmente dalla tua parte, anche se dovresti evitare di metterla alla prova. Nell’esempio di cui sopra, se dopo avere investito i 30.000 euro in bond subordinati, ti rendi conto di avere fatto una stupidaggine e che hai firmato un questionario Mifid non corretto, puoi sempre cercare di dimostrare che questo non corrisponde al tuo reale profilo di rischio. Questo è possibile anche solo offrendo informazioni sulla tua storia di investitore. Se hai sempre tenuto i soldi sul conto corrente o al limite li hai investiti sui titoli di stato, ciò sarebbe un indizio magari sufficiente sul tuo profilo di rischio medio basso. Al contrario, se ti sei già lanciato in operazioni più azzardate, come swap sui tassi eobbligazioni subordinate, la banca potrebbe sempre eccepire che sei già un esperto di certi tipi di investimenti.
Dunque, nel caso in cui realizzi di essere stato spinto a investire in modo sbagliato i tuoi soldi, la soluzione è ricompilare il questionario Mifid e contemporaneamente fare vertenza alla banca, chiarendo le ragioni per cui hai acquistato determinati prodotti finanziari. Il consiglio resta di rispondere sempre sinceramente al questionario, senza temere di essere giudicato. A parte che non sei tenuto a conoscere i prodotti finanziari, specie se più complicati, è meglio passare per ignorante, che fare rischiare in modo eccessivo. Occhio a questo aspetto, perché come avrai potuto verificare anche dalle recenti cronache finanziarie, nel caso le cose si mettano male, i rimborsi degli investimenti sbagliati vengono limitati dallo stato ai soli clienti con profilo di rischio basso. Infine, alti rendimenti implicano alti rischi. Sappilo nel momento in cui investi anche un solo euro.