I prestiti cambializzati sono finanziamenti personali accessibili anche ai cattivi pagatori e ai protestati, per via delle solide garanzie prestate al creditore. Essi consistono, infatti, nella concessione di un prestito a un soggetto, il quale firmerà le cambiali in favore dell’istituto o della società finanziaria, consegnandole a questi. Le cambiali sono titoli esecutivi, nel senso che danno la possibilità al credItore di escutere il patrimonio del debitore, nel caso di sua inadempienza.
In quanto prestito personale, non si richiede alcuna motivazione all’atto della richiesta. Ovviamente, esistono alcuni requisiti che vanno ugualmente esibiti, come per qualunque altro finanziamento. Il richiedente deve essere in possesso di una busta paga, quindi, titolare di un rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato da almeno 6 mesi (o diverso periodo, se indicato esplicitamente tra i requisiti richiesti). In alternativa, potrà presentare l’ultimo modello Unico, se è un lavoratore autonomo, un libero professionista o un imprenditore. Infine, se è un pensIonato, dovrà esibire il cedolino di pensione. Per tutti sono altresì richiesti il codice fiscale e un documento di identità in corso di validItà.
Negli ultimi tempi, tuttavia, nonostante i prestiti cambializzati siano tra i più accessibili e siano tornati di moda, dopo un periodo in cui sembravano apparentemente essere caduti in disuso, a causa della crisi e dei rischi connessi all’attività di erogazione del credito, molti istituti stanno limitando ai soli lavoratori dipendenti questo tipo di finanziamento, in quanto rappresentano la categoria dal reddito potenzialmente più stabile.
Questo, perché a volte si pensa che la vera garanzia di un prestito cambializzato sia la cambiale, mentre non è così. E’ il reddIto. La cambiale rappresenta una garanzia accessoria, che nessun creditore spera di dovere mai utilizzare.
Quanto al fatto che anche i cattivi pagatori e i protestati possano accedere a questa forma di finanziamento non dovrebbe nemmeno trarre in inganno. Che sia loro accessibile non sIgnifica che siano accolti a braccia aperte coloro che hanno avuto disguidi con altre banche o finanziarie per il rimborso di un prestito. Anzi, negli ultimi tempi, gli istituti limitano fortemente gli importi erogati a queste categorie di clienti, legandoli al reddito esibito, in modo che il prestito cambializzato non risulti eccessivo, rispetto alle loro effettive capacità di rimborso.
Cosa succede se non si dispone di un reddito dimostrabile. Si può ancora accedere a questo tipo di prestito? Come per gli altri prestiti personali, l’assenza di un reddito congruo come garanzia non preclude del tutto al richiedente la possibilità di ottenere il finanziamento. L’importante è esibire almeno una garanzia alternativa, reale o personale. Nel primo caso, parliamo dell’iscrizione di un’ipoteca su un immobile di proprietà, che da diritto al creditore di chiedere al giudice la vendita all’asta dello stesso, nel caso in cui il debitore risultasse inadempiente.
Con la garanzia personale, invece, il debitore presenta un terzo soggetto, chiamato fideiussore, il quale apporrà anch’egli la sua firma accanto al debitore principale, assicurando all’istituto che tutte le rate siano pagate alla scadenza e che il debito sarà interamente onorato. Pertanto, questi si obbliga in solido al pagamento del debito. Anzi, s’impegna che alla scadenza siano pagate le rate del piano di ammortamento, evitando ritardi. Di solito, quindi, si tratta di un parente o di un amico stretto, legato al debitore da un vincolo di fiducia.
Le cambiali vengono restituite al cliente che le ha firmate, man mano che questi procede al pagamento delle rate. In un certo senso, esse fungono anche da ricevute di pagamento, tanto che il debito si considera estinto quando tutte le cambiali saranno tornate nelle mani del debitore.
La durata di un prestito cambializzato varia generalmente dai 36 ai 120 mesi. Il costo potrebbe risultare mediamente più elevato degli altri tipi di finanziamento per il fatto che soddisfa spesso le esigenze finanziarie di una fetta di clientela dal profilo maggiormente a rischio.
Il principale costo è rappresentato dal tasso di interesse. Esso è captato dal TAN (Tasso Annuo Netto), che lo esprime su base annua. Tuttavia, esso non esaurisce tutti i costi del finanziamento, in quanto bisogna considerare anche gli altri costi accessori, come le spese di istruttoria, di incasso rata, di invio rate a domicilio, di assicurazione, perizia, etc. Questi sono tutti inclusi nel TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), che risulta, pertanto, sempre superiore al TAN, essendo impossibile (o quasi) eliminare gli altri costi. Inoltre, essendo questi ultimi generalmente fissi, ossia non variando al crescere dell’importo richiesto, gravano maggiormente sulle piccole cifre, ragione per cui la differenza tra TAN e TAEG tende a rIdursi al crescere degli importi erogati.
Nello specifico, un cattivo pagatore o un protestato otterrebbe un prestito cambializzato non decisamente dall’importo elevato, per cui dovrebbe fare i conti con un TAEG relativamente alto, sempre che sia in grado di esibire un reddito. Comunque sia, i prestiti cambializzati risultano ancora tra i più accessibili per le fasce di clientela più a rischio.