La carta di credito è uno strumento di pagamento piuttosto diffuso ormai anche in Italia, collegata a un conto bancario del titolare. Essa consente di prelevare denaro contante presso gli ATM, al pari di una carta bancomat, e di pagare ai POS, ovvero presso i punti di vendita dello stesso circuito di appartenenza della società emittente la carta.
Il pagamento effettuato con una carta di credito viene addebitato sul conto del titolare collegato, ma non subito, bensì entro il quindicesimo giorno del mese successivo all’operazione, in questo modo è come se la banca concedesse un prestito a breve termine. Per questo, la carta di credito prevede non solo il pagamento delle commissioni, ma pure gli interessi, sulla base delle spese effettuate e della data in cui esse siano avvenute.
Trattandosi di operazioni a titolo oneroso, per la banca è importante che il titolare abbia sempre una giacenza disponibile sul conto, altrimenti non potrebbe addebitarvi gli interessi e le commissioni. Per questo, l’uso della carta è soggetto a alcune limitazioni.
Nelle condizioni contrattuali sottoscritte al momento del rilascio, infatti, viene indicato il plafond disponibile, ossia il tetto massimo di pagamenti mensili (e di prelievi) che il titolare potrà avere a disposizione. Se, ad esempio, il plafond mensile fosse di 5000 euro, ciò significa che non si potranno effettuare pagamenti nel mese oltre tale cifra, al raggiungimento della quale la carta viene temporaneamente resa indisponibile per nuovi pagamenti. Attenzione: non si rischia, come qualcuno crede, di essere segnalati al Crif, perché il limite di spesa mensile è stato superato, in quanto semplicemente il pagamento non avviene proprio, dato che il negoziante, nel momento in cui passerà la carta di credito attraverso il POS, non potrà nemmeno eseguire l’operazione, a prescindere dalla disponibilità liquida sul conto.
Diverso è il caso delle carte bancomat, dove il termine “plafond” indica il tetto massimo dei prelievi giornalieri. E anche per le carte prepagate assume un significato differente, perché in quel caso denota la somma massima che può essere caricata.
Dunque, riassumendo, è importante conoscere il plafond e al contempo di avere un quadro abbastanza aggiornato dei pagamenti effettuati nel mese con la carta di credito per evitare di vedersi rifiutata la carta e di non potere effettuare l’acquisto in questione, avendo raggiunto i limiti di utilizzo.
Quanto alle dimensioni del plafond, sono abbastanza variabili, a seconda del tipo di carta e del grado di affidabilità del cliente. In genere, le carte di credito più costose, in termini di canone annuo, consentono tetti di spesa mensili più elevati.