Per microcredito si intende il sostegno alle piccole e medie imprese italiane, attraverso finanziamenti di piccola entità, che il Ministero dello Sviluppo economico si è impegnato a garantire con l’istituzione del cosiddetto Fondo di Garanzia.
Il Fondo di Garanzia non eroga finanziamenti alle imprese finanziate, ma fornisce al creditore le garanzie necessarie perché il prestito venga erogato e a condizioni di favore, rispetto a quelle che sarebbero praticate sul mercato. La sua funzione non è, quindi, di poco conto, perché non solo potrebbe garantire che un’attività riceva il finanziamento altrimenti non erogabile, ma allo stesso tempo a condizioni di favore.
Da un punto di vista pubblico, il Fondo di Garanzia assurge a motore per lo sviluppo delle piccole attività imprenditoriale, dato che per un euro garantito vengono attivati prestiti per complessivi 16 euro, grazie all’effetto leva. Inoltre, il fondo rotativo consente l’uso delle risorse rimborsate dalle imprese garantite per nuovi impieghi.
In un periodo in cui il sistema bancario si tiene ben alla larga dal finanziare iniziative poco garantite da un punto di vista patrimoniale, si comprende benissimo la portata positiva del Fondo. Quanto al costo del finanziamento garantito con quest’ultimo, la legge prescrive che il TAEG, il Tasso Annuo Effettivo Global (ovvero gli interessi, più le commissioni e il rimborso delle spese sostenute non) non può essere superiore alle spese effettivamente sostenute. In sostanza, il creditore non potrà applicare un tasso remunerativo, che vada oltre ai costi e, in ogni caso, questo non potrà essere superiore al 40% del TAEG mediamente applicato alla categoria dei prestiti di cui fa parte quello erogato. Infatti, il TAEG applicato non potrà eccedere quello medio per la medesima categoria rilevato nell’ultimo trimestre dai dati ufficiali, moltiplicato per il coefficiente 0,4.
Chi può accedere al microcredito. Tutte le piccole e medie imprese, secondo la definizione europea, comprese le attività artigianali e appartenenti a qualsiasi settore, purché economicamente sane, organizzate in forma individuale, nonché le società consortili, in fase di avvio e di sviluppo di un’attività di lavoro autonomo, d’impresa, organizzata in forma individuale, di associazione, di società di persone, di società a responsabilità limitata semplificata, di società cooperativa, anche per la promozione di persone fisiche sul mercato del lavoro.
Sono esclusi dall’accesso i lavoratori autonomi e le imprese titolari di partita IVA da più di 5 anni, i lavoratori autonomi e le imprese individuali con più di 5 dipendenti, le società di persone, le srls, le società cooperative con in numero di soci dipendenti superiore a 10, le imprese che all’atto della presentazione della richiesta godano di dimensioni superiori a quelle fissate per legge o di un indebitamento superiore ai 100.000 euro.
Per cosa devono essere finalizzati gli investimenti finanziati. Si possono acquistare materie prime, beni, prestazioni di servizi strumentali all’attività svolta, inclusi i canoni di locazione o per le operazioni di leasing, oltre alle spese relative alla stipula di contratti di assicurazione.
Gli stessi finanziamenti potrebbero servire a remunerare nuovi dipendenti soci, a pagare corsi di formazione e all’inserimento di persone fisiche nel mondo del lavoro.
Quali sono i limiti erogabili con i finanziamenti assistiti dal Fondo di Garanzia. Ciascun beneficiario non potrà richiedere oltre i 25.000 euro. Il limite potrà essere aumentato di 10.000 euro, se l’erogazione è prevista frazionata e i versamenti successivi subordinati per contratto al pagamento puntuale di almeno le ultime 6 rate e allo sviluppo del progetto finanziato, verificando che siano stati raggiunti almeno gli obiettivi intermedi stabiliti nel contratto.
Possono essere concessi allo stesso beneficiario nuovi finanziamenti, che sommati al debito residuo non superino la somma di 25-000 euro o di 35.000 euro, se si verificano le condizioni sopra indicate.
Le rate periodiche devono avere una cadenza massima trimestrale e la data di inizio del rimborso può essere rinviata solo in presenza di ragioni giustificabili con le caratteristiche del progetto finanziato. L’ammortamento può avere la durata massima di 7 anni, con alcune eccezioni, basate sulle finalità espressamente previste dalla legge, relativamente ai quali si arriva a un massimo di 10 anni.
Data la storia infelice dei finanziamenti pubblici alle imprese, è previsto che il Fondo di Garanzia non si limiti ad erogare le garanzie all’operatore di microcredito, ma sin dalla richiesta di finanziamento valuta il progetto dell’impresa e sviluppa insieme ad essa il business plan, in modo da aumentare le probabilità che il progetto sia finanziabile.
Operativamente, si ha il cosiddetto click day, ossia la data precisa in cui il richiedente prenota la garanzia ed entro i successivi 5 giorni lavorativi, l’impresa dovrà chiedere a una banca o una società finanziaria la fattibilità del finanziamento. La prenotazione scade dopo i suddetti 5 giorni.
Infine, quanto ai settori agevolati dal microcredito, trattasi di agricoltura, caccia, silvicoltura, pesca, piscicoltura, attività manifatturiere, estrattive minerarie, produzione e distribuzione di energia, di gas, costruzioni, commercio all’ingrosso e al dettaglio, attività immobiliari, alberghiere e turistiche, di noleggio, informatiche, istruzione, sanità, servizi sociali, servizi pubblici e personali, altre attività professionali e imprenditoriali.