Nell’ambito delle garanzie fideiussorie, troviamo una tipologia particolare, la fideiussione bancaria. Essa è un contratto con il quale una banca s’impegna a garantire un debito di un suo cliente. Può accadere, ad esempio, che un soggetto abbia contratto un finanziamento con un creditore, il quale richieda una garanzia reale o personale. In quest’ultimo caso, se il debitore è cliente di un istituto, potrà fargli richiesta di garantire per il finanziamento acceso, potendo così ottenere la liquidità necessaria. La banca esaminerà la situazione patrimoniale del cliente e provvederà a erogare la fideiussione entro pochi giorni, qualora ne sussistono le condizioni.
Il cliente deve recarsi presso la banca, portare con sé un documento di identità valido, il codice fiscale o la tessera sanitaria, le ultime due buste paga, se si tratta di un lavoratore dipendente, oppure il modello Unico, nel caso di un imprenditore o di un lavoratore autonomo o ancora il cedolino di pensione, nel caso di un pensionato. In più, dovrà esibire una copia del Certificato Camerale, nel caso egli abbia contratto un accordo commerciale, che è alla base della richiesta della fideiussione, oppure il contratto di locazione, peresempio, se la garanzia è legata proprio a questo.
La banca s’impegna a garantire per il cliente, dietro il pagamento di una commissione, che generalmente si aggira sull’1% della somma garantita, al netto delle tasse.
Esistono due tipi di fideiussione bancaria: il primo è la cosiddetta fideiussione solidale, che obbliga la banca al pagamento dell’intero debito del cliente; il secondo è con beneficio di escussione, ossia prevede che il fideiussore sia obbligato solo per l’importo che rimane, una volta che si calcola quanto il debitore sia riuscito a pagare.
In ogni caso, che si tratti di fideiussione solidale o con beneficio di escussione, il contratto viene firmato per un beneficio accessorio o subordinato, nel senso che il garante, banca, è tenuta al pagamento del debito, solo nel caso in cui il suo cliente non abbia adempiuto all’obbligazione contratta nei termini pattuiti. Nulla è dovuto, se il cliente rispetta tali scadenze.
In genere, la banca che rilascia presta la fideiussione fa firmare al cliente un contratto di contro fideiussione, per tutelarsi dal rischio di insolvenza. In sostanza, il cliente s’impegna con il secondo contratto a risarcire l’istituto del denaro che esso ha dovuto sborsare per una sua eventuale inadempienza verso terzi, mettendo a disposizione il suo patrimonio.
Nel caso di una fideiussione bancaria per la tutela di un contratto di locazione, si tratta di un cliente dell’istituto, che avendo preso in locazione un immobile si è visto richiedere dal proprietario, locatore, la garanzia fideiussoria. In questa fattispecie, la banca, se concede la garanzia, lo fa per l’intera durata, di fatto assicurando il locatore sul pagamento dei canoni mensili da parte del conduttore. Tale fideiussione viene rilasciata dietro il pagamento di un compenso o commissione, che generalmente è a carico del solo inquilino-cliente, ma potrebbe anche essere suddiviso con il proprietario, il quale ha tutto l’interesse a ché il contratto di locazione sia onorato. In un certo senso, è come se il proprietario pagasse una sorta di assicurazione contro il rischio di inadempimento dell’inquilino.
Il solo fatto che la banca garantisca per il cliente è, poi, un segno molto positivo per il locatore, perché a differenza di quest’ultimo, l’istituto ha avuto modo di esaminare nello specifico la situazione patrimoniale del futuro inquilino (grazie all’esame delle buste paga e delle dichiarazioni dei redditi), per cui, se ha acconsentito alla fideiussione, ciò implica che il rischio che i canoni mensili non siano pagati è basso.
Risulta essere importante verificare, in ogni caso, le condizioni specifiche della fideiussione bancaria. Ad esempio, dobbiamo verificare se siano stati posti limiti all’importo da garantire o al tempo della garanzia, che normalmente è di un anno. In più, s’inserisce a volta la clausola di fideiussione “con escussione a prima richiesta”. Questo significa che il creditore ha titolo per chiedere che la banca onori il suo impegno, senza avere prima escusso il patrimonio del debitore. Di conseguenza, le fideiussioni rilasciate con tale clausola sono abbastanza più sicure per il creditore, in quanto gli consentono di vedersi rispettato il contratto di finanziamento o locazione in tempi più rapidi.
Esistono due tipologie di fideiussione bancaria a prima richiesta. La prima è diretta, nel senso che la banca s’impegna direttamente a pagare il beneficiario, nel caso di inadempimento da parte del cliente ordinante.
Quella indiretta è più complesso e riguarda i casi di contratti internazionali. Qui, la banca dell’ordinante s’impegna a pagare l’istituto del cliente-ordinante, a patto che questa a sua volta stipuli una contro-garanzia dello stesso valore della fideiussione concessa e che cesserà nel momento stesso, in cui questa scade.
Essendo più complessa, il costo della garanzia indiretta è maggiore, ma le parti risultano egualmente avvantaggiate, in quanto il cliente otterrà la liquidità e il suo creditore sarà garantito per il finanziamento concesso.