L’incauto acquisto è sanzionato ai sensi dell’art.712 del codice penale e prevede una pena di reclusione fino a sei mesi o un’ammenda non inferiore a 10 euro. La fattispecie è sostanzialmente simile a quella sanzionata dall’art.648 del c.p., ma secondo la giurisprudenza, se ne distingue essenzialmente per un fatto soggettivo: nel caso di ricettazione, previsto dall’art.648 del c.p., l’acquirente è a conoscenza della provenienza illecita del bene acquistato a qualsiasi titolo, mentre nella fattispecie dell’art.712 del c.p., egli non è consapevole della provenienza illecita, sebbene si renda responsabile di negligenza nei controlli. In sostanza, nel primo caso si acquista un bene con dolo, nel secondo con colpa.
L’art.712 del c.p. recita che chiunque, senza averne prima accertata la legittima provenienza, acquista o riceve a qualsiasi titolo cose, che per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l’entità del prezzo, si abbia motivo di sospettare che provengano da reato, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda non inferiore a lire ventimila. Alla stessa pena soggiace chi si adopera per fare acquistare o ricevere a qualsiasi titolo alcuna delle cose suindicate, senza averne prima accertata la legittima provenienza.
La fattispecie contemplata dall’art.648 del c.p., invece, prevede una pena detentiva dai due agli otto anni e un’ammenda compresa tra un milione e venti milioni di lire (500-10.000 euro circa). La maggiore severità nel perseguire il cosiddetto reato di ricettazione è data, appunto, dal fatto che in questo caso si ha la consapevolezza dell’origine delittuosa del bene acquistato.
Da un punto di vista pratico, i casi di incauto acquisto sono molto più numerosi di quanto si potrebbe credere e c’è il rischio di ritrovarsi seriamente oggetto di contestazione di un tale reato. Attenzione: in concreto, difficilmente chi ha provveduto ad acquistare incautamente un bene e non abbia precedenti penali andrà in galera anche solo un giorno, ma potrebbe dovere affrontare ugualmente un processo e le relative spese. La pena sarà, infatti, sospesa con la condizionale. Questa è la prassi, nei casi in cui la pena prevista non sia superiore ai due anni, due anni e mezzo per i condannati di età compresa tra i 18 e i 21 anni e per chi abbia compiuto almeno 70 anni.
Se nei due anni seguenti alla condanna non si è commesso un altro reato, si può stare certi che non si andrà in galera. Bisognerà fare attenzione, però, sia che si abbia già una condanna alle spalle per “incauto acquisto”, sia che si abbia la fedina penale immacolata.
Il primo consiglio che possiamo dare è di non acquistare mai beni di cui non si abbia un’origine certa. Il caso classico è l’acquisto di roba a condizioni palesemente convenienti presso una bancarella. Si pensi ad articoli di moda firmati a prezzi stracciati: o si tratta di griffes falsificate o la loro origine è illecita, il più delle volte frutto di furto. L’acquirente, per quanto ingenuo, dovrebbe essere in grado di comprendere che tali articoli non potrebbero essere venduti a determinati prezzi, se avessero un’origine lecita, come nei casi di acquisto presso un negozio. Il fatto che queste transazioni siano piuttosto frequenti, diremmo, ordinarie, non significa che sfuggano all’art.712 del c.p. Lo sfortunato che incorre in un qualche controllo della Guardia di Finanza o delle altre Forze dell’Ordine e che potrebbe essere denunciato potresti essere proprio tu.
Con il boom degli acquisti online, i rischi si moltiplicano. In rete è possibile comprare un pò di tutto, sfuggendo spessissime volte ai controlli. Non solo si potrebbe comprare merce rubata, ma anche proibita in Italia. E’ l’esempio, in particolare, di farmaci o robe simili acquistati spesso in buona fede online, ma che contengono sostanze vietate nel nostro paese. Anche in questo caso si potrebbe incorrere nella contestazione di incauto acquisto. L’attenzione deve essere doppia, se la merce viene acquistata da soggetti residenti all’estero, in particolare, al di fuori dell’Unione Europea. Questo, per due motivi: in primis, perché essi stessi potrebbero non conoscere i divieti vigenti nel nostro paese e venderci così articoli che risulterebbero illeciti; secondo, perché l’acquisto potrebbe essere oggetto di controllo alla dogana e se risultasse in contrasto con le normative europee, sarebbero guai. Nel caso di sostanze farmacologiche, di beni alimentari e quant’altro sia in grado di avere conseguenza sull’organismo umano, animale e sulla flora, potremmo ricevere anche la visita dei NAS.
Se possibile, quindi, accertarsi sempre, prima di acquistare un bene apparentemente molto conveniente, quale ne sia l’origine. Questa attenzione dovrebbe essere particolarmente accentuata nei casi in cui un bene ci viene venduto in situazioni “a rischio”, appunto, come nelle bancarelle o da soggetti a noi sconosciuti o dalla cattiva nomea. In particolare, mai acquistare beni di lusso, come quadri, gioielli, piante di pregio, senza avere idea da dove arrivino. Infine, se si viene beccati dalle Forze dell’Ordine, sarebbe opportuno mostrare un atteggiamento quanto meno di collaborazione e non di puro diniego della realtà. Questo sarà senz’altro tenuto presente.