Può capitare che un ignaro cittadino venga entusiasticamente convinto a pagare quindici, venti milioni per avere l’esclusiva perpetua di passare una settimana in un posto incantevole della Spagna o dell’Irlanda, del Portogallo o della Grecia in un bellissimo residence, tutto attrezzato, con piscine, campi da tennis, parco giochi e così via senza doversi preoccupare di nessuna noiosa tipica incombenza della seconda casa o della casa in affitto. Descritta così potrebbe rappresentare una ottima soluzione al «problema delle vacanze» per molte famiglie italiane.
La multiproprietà
Il contratto di multiproprietà consente di acquistare il diritto di passare una settimana all’anno, predeterminata, in un appartamento, studio, bilocale in un complesso turistico.
Nelle altre settimane, quello stesso appartamento verrà «venduto» e quindi utilizzato da altre persone per 50 settimane all’anno. Le restanti due servono per i lavori di manutenzione.
Gli appartamenti sono situati di solito nelle più note località turistiche, sia di mare che di montagna, in Italia, ma principalmente all’estero. Si offre anche la possibilità, una volta stancatisi dello stesso posto, di scambiare la propria quota con altra in altre località di vacanza.
Si presenta dunque come un’alternativa all’affitto di un intero anno, per una casa che poi si sfrutta solo una settimana o due, oppure alla ricerca di un appartamento libero nel periodo estivo, oppure agli alti costi che una famiglia sopporta in albergo.
Luci e ombre della formula
Non tutto è trasparente nei contratti di acquisto della multiproprietà. In Italia non c’è ancora una legge che la definisca trattandosi di un contratto atipico e la Comunità Europea si sta preoccupando di elaborare e armonizzare una normativa che assorba con chiarezza quelle future e quelle già esistenti in Francia, Portogallo e Grecia.
Se sono chiari i prezzi di acquisto della settimana prescelta, non è sempre facile ottenere cifre precise sui costi di gestione. Su questi infatti, che sono una componente importante per valutare la convenienza dell’acquisto, il cliente non ha mai il controllo certo.
Sia che si occupi l’appartamento, sia che lo si lasci libero, si è tenuti a pagare ogni anno le spese di gestione e di manutenzione. Che riguardano le varie utenze: gas, luce, acqua; i materiali d’uso: lenzuola e asciugamani; le spese di manutenzione (riparazione dell’immobile e dei servizi comuni, sostituzione del mobilio, controllo degli ascensori) e di quelle fisse: assicurazione e personale addetto alla gestione.
Chi decide le spese? Generalmente le prevede il promotore della multiproprietà e le gestisce o direttamente o incaricando una società specializzata. Di fatto è impossibile che l’acquirente o condomino riesca a influenzarne e controllarne l’andamento.
Risulta essere un investimento?
Acquistare un appartamento per quattro persone, il più richiesto rispetto ai monolocali a due posti, pensando di specularci qualora ci si stanchi o si sia impossibilitati a usarlo, è sconsigliabile.
Prima di tutto è molto difficile venderlo; lo è per il promotore, che non lesina sulle spese di pubblicità e di marketing, lo sarà ancora di più per voi. Anche se trovate da affittare, attraverso la stessa organizzazione che vi ha venduto la settimana, il reddito non è paragonabile ai milioni che avete pagato. Il mercato offre di meglio.
Il circuito degli scambi
Le aziende che vendono appartamenti in multiproprietà, per invogliare e fornire un ulteriore must ai loro clienti, creano un circuito degli scambi, secondo il quale è possibile fare cambio di località e settimana con altri multiproprietari.
La bassa, media e alta stagione sono indicate con i colori blu, bianco e rosso, nonché il numero dei posti letto. Lo scambio è possibile al medesimo livello o da un livello superiore a quello inferiore. Ad esempio chi ha acquistato un monolocale in un periodo rosso potrà scambiarlo anche con quelli di periodo bianco o blu. Invece se avete un periodo blu sarete costretti allo scambio solo con periodi blu.
Oltre al periodo si tiene conto della grandezza dell’appartamento, per il quale vige lo stesso principio. Più letti ci sono e maggiori sono le possibilità di scambio perché si può cambiare un residence di sei posti con uno di quattro o due, ma non viceversa. Lo scambio, come è logico supporre, non viene fatto gratis. Si dovrà pagare ogni anno per l’iscrizione al circuito e al momento dello scambio vi è un ulteriore addebito. Del resto chi vuol cambiare non ha altre possibilità.
Risulta essere una nuova formula di vacanza?
Scartata l’ipotesi che la multiproprietà sia una buona formula di investimento, vediamo se potrebbe allora essere la nuova alternativa alla vacanza tradizionale.
Potrebbe forse andare bene per famiglie numerose, le cui vacanze tradizionali risultano molto costose.
Potrebbe essere ancora una buona soluzione per coloro che:
— cercano un soggiorno al mare o in montagna con un servizio di tipo alberghiero;
— apprezzano molto e se lo possono permettere il lusso e il comfort;
— amano trascorrere le vacanze all’estero;
— vogliono cambiare spesso la località di villeggiatura;
— pianificano le vacanze con largo anticipo.
Dieci consigli
Se vi siete innamorati di una casa illustrata in bellissimi depliant e state per cedere alle insistenze di un simpatico venditore, tenete presente questi consigli:
Non firmate mai troppo in fretta. Pensateci bene e studiate con calma il documento proposto a casa vostra. Anche dei cosiddetti contratti preliminari, a volte spacciati come non impegnativi, possono contenere clausole impegnative.
Non firmate un contratto che non sia compilato nella vostra lingua e scrupolosamente in tutte le sue parti: nomi, date, località, importi. Quello che conta è quanto scritto, non quanto detto a voce. Soprattutto controllate le cifre relative ai servizi.
Controllate che la vendita sia fatta con rogito notarile e se acquistate un appartamento all’estero informatevi sullo stato giuridico del contratto. Richiedete che sia fissato con precisione il numero dei multiproprietari e che il foro competente, in caso di contestazione, sia quello del compratore.
Non conviene comprare un appartamento con meno di quattro posti letto. Gli altri sono più difficili da vendere o scambiare.
Non comprate sulla carta, basandovi su foto e depliant. Andate di persona a vedere in che stato si trova il residence.
Non transigete sulle spese. Prima di firmare devono essere espresse chiaramente le cifre relative.
Controllate la possibilità di scambio con altre località, il colore della vostra settimana, quante persone vi possono alloggiare. Chiedete copia del regolamento interno di utilizzo della multiproprietà (corrispondente al regolamento di condominio).
Cercate di conoscere quale aiuto e quale garanzia il promotore vi offre in caso di affitto o vendita dell’immobile.
Analizzate prima i mezzi di trasporto di cui potete usufruire e la ro agevolezza rispetto alla località in questione.
Se proprio volete diventare multiproprietario, vi consigliamo, come sempre, di controllare i prezzi anche della concorrenza e le offerte delle diverse società.