Negli ultimi anni, a causa dell’aumento delle materie prime, la bolletta del gas, così come dell’energia elettrica, è lievitata, con conseguenze negative per i costi che devono sostenere le famiglie italiane, in particolare, in tempi di crisi.
Il risparmio dei consumi energetici è diventato, quindi, un fatto molto importante, anche se non tutti sono a conoscenza delle modalità per cercare di tagliare la bolletta.
La prima cosa certamente da fare è di confrontare i piani tariffari delle differenti società di fornitura e scegliere quello che si addice di più alle nostre esigenze in termini di convenienza. In genere, è sempre consentito il passaggio da un fornitore all’altro senza alcun costo a carico del cliente, tranne che sia disposto diversamente nel contratto. In ogni caso, vale sempre la pena effettuare il confronto tramite siti online.
Detto questo, sono possibili alcuni accorgimenti nelle abitudini di consumo, che potrebbero fare risparmiare abbastanza in bolletta. Il primo consiglio è di avvalersi degli incentivi statali, specie riguardanti l’efficientamento energetico. Grazie ad essi, ad esempio, è stato possibile abbattere per più della metà dei costi sostenuti per l’acquisto e l’installazione delle finestre con doppi vetri, che impediscono spifferi di aria e di conseguenza mantengono l’ambiente più caldo in estate, evitando le dispersioni di calore. Questi accorgimenti, unitamente all’installazione di pannelli termoriflettenti consentono di tagliare i consumi di gas fino al 10%. In particolare, i pannelli termoriflettenti sono dei rivestimenti di materiale isolante dietro al termosifone, che impediscono al calore di disperdersi nel muro.
Si consiglia di non aprire mai le finestre, mentre il riscaldamento è acceso, perché si verificherebbe un inutile dispersione di calore. Il ricambio dell’aria è ovviamente un fatto positivo, ma dovrebbe avvenire in un momento diverso dall’accensione del riscaldamento.
Altro aspetto è la temperatura su cui impostare il riscaldamento: non andare oltre i 18-19 gradi in inverno, sia perché l’eccessiva escursione termica non è salutare, sia perché ciò comporta un consumo energetico maggiore. Quanto alle fasce orarie per azionare il riscaldamento, se se ne ha uno autonomo, è consigliabile accenderlo tra le 17 e le 22 di sera o durante la mattina, ad esempio, tra le 6 e le 8.
Sarebbe preferibile riscaldare l’acqua con la caldaia, anziché con lo scaldabagno, perché in questo modo si ha la possibilità di riscaldare solo l’acqua di cui si ha effettivamente bisogno, evitando gli accumuli dispersivi nei serbatoi, rendendo disponibile solo l’acqua necessaria al momento del bisogno. Inoltre, la doccia consuma meno del bagno, per cui è consigliabile per risparmiare sulla bolletta del gas.
Evitare il più possibile l’uso del forno a gas. Meglio quello elettrico o il fondo a microonde, anche se così facendo, si risparmia sulla bolletta del gas, ma bisogna verificare cosa accade a quella della luce.
All’inizio di ogni stagione di riscaldamento, la legge impone la revisione della caldaia. E’ importante non solo ai fini di una maggiore sicurezza dell’impianto, ma anche per risparmiare sui consumi, perché ciò consente una maggiore efficienza. Si calcola che mediamente una caldaia revisionata regolarmente consenta di fare risparmiare circa il 15% in bolletta, una percentuale affatto secondaria. Per evitare inutili attese, è preferibile contattare i tecnici specializzate nei mesi pre-invernali, ad esempio, tra settembre e ottobre, quando le ditte non sono colme di lavoro e magari offrono tariffe più basse per la revisione.
Tra gli altri accorgimenti, c’è anche quello dell’acquisto delle cosiddette caldaie a condensazione. Trattasi di caldaie di nuova generazione, che consentono di risparmiare fino al 30% dei consumi di gas, grazie alla particolarità di sfruttare i fumi del riscaldamento per produrre calore. Tuttavia, costano più di una normale caldaia, mediamente il 50% in più, anche se il maggiore costo è più che giustificato nell’arco degli anni dai minori consumi. Nel caso di una famiglia composta da tre persone e con consumi medi per il riscaldamento di 1.000 euro all’anno, il risparmio è stimato in oltre 300 euro. La maggiore spesa, si calcola, per l’acquisto di una caldaia a condensazione viene ammortizzata nel giro di 5 o 6 anni.
Attenzione: per potere usufruire delle agevolazioni fiscali, oltre all’acquisto di una caldaia di nuova generazione è richiesto anche quello delle volvole termostatiche. Esse devono essere poste sopra i termosifoni, al posto delle vecchie valvole. Consentono di risparmiare energia, dosando l’afflusso di acqua e la temperatura.
Quanto alle agevolazioni, la legge di stabilità ha prorogato fino a tutto il 2014 il cosiddetto “ecobonus”, ossia la detrazione del 60% del costo sostenuto per l’efficientamento energetico. Nel 2015, tale detrazione massima scenderà al 50% e dal 2016 al canonico 36%. Sono consentite agevolazioni fino a 100 mila euro per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti e fino a 60 mila euro per le finestre e l’installazione di pannelli solari e finoa 30 mila euro per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali.
E per chi fosse alla ricerca di un’abitazione, vi ricordiamo che dal 2012 è obbligatorio inserire negli annunci immobiliari la classe energetica. Si calcola che per riscaldare un appartamento di 140 metri quadrati, il risparmio varia dai 770 ai 3.000 euro all’anno, nel caso di classi energetiche estreme.
Infine, una soluzione per risparmiare potrebbe consistere nel cambiare combustibile: il metano costa meno del gasolio.