L’acquisto di una casa comporta una spesa non indifferente per le disponibilità medie di una famiglia, tanto che in moltissimi casi si è costretti a ricorrere all’accensione del mutuo a copertura fino a un massimo dell’80% dei costi. Si tratta con ogni evidenza spesso della spesa più elevata che viene effettuata da un nucleo familiare nel corso della propria esistenza.
Il prezzo per l’acquisto dell’immobile non rappresenta la spesa complessiva, perché ad esso sono connessi altri costi, che potrebbero arrivare a incidere fino a una media del 10%. E trattandosi di cifre relativamente alte, parliamo di differenze non marginali.
Per questo è importante porsi come obiettivo di risparmiare il più possibile su ogni singola voce di spesa. Vediamo adesso come fare in pochi punti.
Per prima cosa, evitare il più possibile di rivolgersi a un agente immobiliare, perché ovviamente la sua mediazione nella compravendita peserà per una percentuale di non meno del 3% fino al 4-5% del costo dell’immobile. Dunque, o si rinuncia all’agenzia e si cerca casa direttamente, oppure si stipula un contratto prima dell’acquisto, in modo da evitare il più possibile brutte sorprese, limitando le pretese dell’agente. Il risparmio, così facendo, potrebbe essere di diverse migliaia di euro, dato che il prezzo di acquisto di una casa si aggira su cifre mediamente molto elevate, rispetto alle spese ordinarie.
Arrivano, poi, le spese notarili, inevitabili, dato che sono obbligatorie per legge. Ebbene, non bisogna rivolgersi al primo notaio che conosciamo o che troviamo sull’elenco telefonico o solo perché ha lo studio nei pressi della nostra abitazione. Risulta essere consigliabile fare un giro dei diversi studi e chiedere a ciascuno un preventivo, potendo così scegliere il notaio che ci offre la tariffa più conveniente.
Questa, di solito, ammonta a una percentuale intorno all’1,5% del prezzo di acquisto dell’immobile, ma dobbiamo anche aggiungere l’eventuale costo superiore e relativo alla contrazione di un mutuo, che si aggira a un altro 0.5-1% del prezzo.
Qualche notaio potrebbe offrire una tariffa slegata dal prezzo della compravendita, quindi, di tipo fissa. Attenzione, perché in questi casi potrebbe risultare conveniente, se il costo dell’acquisto dell’immobile è medio alto, mentre potrebbe incidere più pesantemente per gli acquisti di case dal valore medio basso. Facciamo un esempio, il notaio Tizio ci propone una tariffa pari all’1,5% del prezzo dell’immobile acquistato, il notaio Caio ci propone una tariffa fissa di 2.000 euro. Considerando, per ipotesi, che al netto della provvigione dell’agente, l’immobile ci sia costato 200.000 euro, nel primo caso pagheremmo 3.000 euro, superiore all’onorario del secondo notaio.
Poniamo, però, che il prezzo di acquisto dell’immobile sia stato di 100.000 euro. Ne consegue che spenderemmo 1.500 euro per il primo notaio, 500 euro in meno della tariffa fissa del secondo notaio. Dunque, occhio e fare sempre un giro, evitando di entusiasmarsi velocemente per i prezzi praticati da ciascuno studio.
Inoltre, sarebbe intelligente rivolgersi allo stesso notaio anche per la contrazione del mutuo, perché potremmo pretendere che questi ci pratichi uno sconto o che ci faccia un prezzo forfetario per entrambi i contratti, risparmiando sul totale.
Un altro modo per risparmiare quando si compra casa consisterebbe nella partecipazione alle aste immobiliari. Si tratta della messa in vendita di abitazioni, a causa dell’inadempienza dei proprietari, i quali o non avranno onorato il debito contratto con le banche, sotto forma di mutui, prestiti o non hanno pagato altri creditori privati o lo stato. Il giudice dispone la vendita all’asta al migliore offerente, fermo restando un prezzo di base. Il creditore si soddisferà con il ricavato della somma vantata a credito.
Le aste immobiliare sono convenienti, perché è ovvio che il prezzo di aggiudicazione tenderà ad essere generalmente inferiore a quello di mercato, spesso anche di molto, altrimenti non avrebbe grosso senso fare un acquisto all’asta, quando si potrebbe comprare una casa con una contrattazione diretta con il vecchio proprietario. In genere, la prima asta non è la più conveniente, mentre lo è la seconda o la terza, perché il prezzo che si forma con il trascorrere del tempo diventa sempre più basso.
In ogni caso, bisogna stare attenti a non imbarcarsi in scelte poco opinate. Per legge, si ha diritto di accedere alle visure catastali, così come si dovrebbero chiedere informazioni, ad esempio, all’amministratore di condominio, per evitare che l’immobile sia gravato da condizioni poco allettanti, che ne determinerebbero un prezzo inferiore di quello che dovremmo sborsare all’asta per il suo acquisto.
Le aste immobiliari sono pubblicizzate sui quotidiani locali ed esistono anche numerosi siti online che pubblicano tutte le occasioni, magari suddivise per località (città, province o regioni).
Infine, un ultimo consiglio, contrattare con il proprietario, nel caso di acquisto diretto. Quasi sempre, questi richiede inizialmente una cifra più alta di quella minima che effettivamente sarebbe disposto ad accettare, per cui scrutate bene chi avete davanti. La fretta anche in questo caso sarebbe una cattiva consigliera.