In questa guida spieghiamo come investire in Ungheria.
L’Ungheria è una delle realtà più progredite dell’Europa Orientale. Investire in questo paese potrebbe costituire un’eccellente opportunità per un italiano, a patto che conosca le norme e, soprattutto, i divieti. L’ambiente è diventato negli ultimi anni meno business friendly, a causa del varo di alcune leggi restrittive, che non pregiudicano i commerci e le possibilità di investimento nell’economia locale, ma rappresentano pur sempre una limitazione, come vedremo.
Il settore immobiliare è stato a partire dagli anni Novanta il più allettante per gli investitori stranieri. Serviva ricostruire e costruire persino nei centri delle principali località, dove prima erano stati posti numerosi divieti alla libertà economica privata. Ancora oggi esistono possibilità in questo campo. Bisogna evitare, però, di affidarsi a Budapest, così come in qualche altra grossa località ungherese, a sedicenti uomini d’affari, spesso connazionali, che millantano servizi tuttofare con tanto di ufficio, ma alla fine si rivelano truffatori. Affidatevi, quindi, se volete concludere una transazione immobiliare, a persone di rinomata esperienza e fama positiva.
Chiaramente, i prezzi degli immobili sono più bassi, a parità di condizioni, di quelli italiani, anche se la crescita vigorosa sia dell’economia, che del settore specifico, rende molto probabile la realizzazione di plusvalenze anche elevate nel giro di pochi anni. Vediamo cosa fare se si vuole acquistare un immobile in una città del paese. Per prima cosa, dovete fare vidimare da un notaio la vostra carta d’identità e la firma, pagando solamente 12 euro. Se siete acquirenti di una prima casa in Ungheria, non è più richiesta l’autorizzazione del Comune.
Una volta fatto il compromesso o concluso l’atto definitivo di compravendita, dovete versare un anticipo del 10% del prezzo dell’immobile, che va versato in sede notarile. Se volete restare in Italia, potete limitarvi a inviare un comodo bonifico per il saldo, senza nemmeno mettere piede nel paese magiaro. Le spese legali ammontano all’1,5% o al massimo al 2% del prezzo dell’acquisto, mentre le tasse sono pari al 2% per acquisti dal valore fino a 16.000 euro, del 6% sul valore eccedente tale soglia. Sui terreni edificabili e le ville, l’aliquota sale al 10%. Tali imposte vanno versate entro un anno dalla stipula del rogito notarile agli uffici finanziari.
Attenzione, poi, a mettere in conto anche le imposte di proprietà, ovvero l’IMU ungherese. Essa è uguale a 2 euro per metro quadrato per le abitazioni ordinarie, mentre per le ville si arriva a 4 euro. Dunque, se acquistate un appartamento da 150 metri quadrati, ogni anno dovreste sborsare intorno ai 300 euro di IMU magiara. L’imposta va versta al Comune sul quale insiste l’immobile.
Non è più possibile, invece, e qui arriviamo a una delle limitazioni indicate in precedenza, acquistare da parte di una persona fisica o giuridica straniera un terreno agricolo, perché le norme prevedono che possono comprarlo solo i privati cittadini di nazionalità ungherese.
Certamente un altro settore fortemente sviluppatosi negli ultimi venti anni è il turismo. Sono milioni gli stranieri, che ogni anno visitano il paese, tra cui numerosi italiani. Budapest è certamente la meta più ambita. Per questo, possibilità di business possono trovarsi nel campo dell’erogazione di servizi e beni ai turisti, connazionali compresi. Insomma, se avete intenzione di aprire un’attività nel campo della ristorazione o alberghiero, l’Ungheria potrebbe fare per voi.
Ma lo stato dell’Europa Orientale gode di una posizione geografica molto centrale nel Vecchio Continente. Per questo, può essere considerato a tutti gli effetti un possibile centro logistico, dato che nel raggio di 1000 km consente di raggiungere per venti paesi diversi, tra cui economie come Germania, Austria, Polonia. Proprio sullo sviluppo della logistica punta Budapest, tra cui una fitta rete stradale e autostradale, oltre che il trasporto ferroviario e fluviale. Questo settore rappresenta tra il 6% e l’8% del pil ungherese. Con questo, vogliamo dire che i trasporti sono molto facilitati nel paese e, pertanto, se avete intenzione di mettere su impresa qui, potete contare su mercati di sbocco innumerevoli, vicini e facili da raggiungere in diversi modi.
Un settore molto sviluppato è quello dell’elettronica, che incide per un quarto della produzione industriale nazionale e oltre un terzo di tutto il prodotto europeo allestito nel settore. Tutto ciò è reso possibile da investimenti tedeschi, americani, ma anche asiatici. Per cui, se avete intenzione di investire ne settore dell’elettronica, dell’ottica, computer, apparecchi di misurazione e orologi, sappiate che potete fare affidamento su un ambiente più che adatto allo scopo qui. Si stanno sviluppando, in particolare, l’assemblaggio di componenti e la produzione di componenti per cellulari.
Va anche sottolineato, però, che la manodopera in questo settore scarseggia, perché molti giovani emigrano e la scuola non si è rivelata ancora del tutto capace di formare lavoratori attivi in questo ambito. Anche l’ICT è un settore molto espanso, rappresentando un decimo del pil ungherese. Numerose multinazionali finanziano l’università del paese per portare avanti progetti di sviluppo comuni. Terreno fertile, dunque, per gli imprenditori italiani attivi nei settori più avanzati della nuova economia.