In questa guida spieghiamo come investire in Macedonia.
La Macedonia è una delle economie più promettenti in Europa, nonostante fosse un paese profondamente arretrato fino a non molti anni fa. Le ragioni per investire sono numerose. Per iniziare, la sua posizione strategica, vicina a grandi economie. Il governo locale sta sfruttando da tempo questa caratteristica e ha siglato numerosi accordi commerciali, sia bilaterali che multilaterali, con il risultato che chi apre un’impresa in questo territorio, si trova automaticamente spalancate le porte per l’accesso a mercati da un totale di 650 milioni di consumatori. Un aspetto da non sottovalutare è l’elevato investimento che la Macedonia sta effettuando nel campo della cultura e nell’istruzione. Questa è una voce, che assorbe il 6% del pil e ha l’obiettivo di creare generazioni preparate anche sul mercato del lavoro.
Se c’è, poi, un dato meritevole di estrema attenzione è la bassa tassazione. Il paese adotta una flat tax del 10%, che si applica sia sui redditi delle persone fisiche che sugli utili maturati dalle persone giuridiche. In altre parole, questa aliquota di appena il 10% corrisponde alle nostre IRPEF e IRES, che rispettivamente prevedono aliquote dal 23% al 43% la prima e del 27,5% la seconda. L’imposta è dovuta per i residenti anche sui redditi prodotti all’estero, mentre nel caso delle società sono previsti abbattimenti fiscali, che arrivano ad azzerare la tassazione, in relazione agli investimenti effettuati, con l’esclusione degli acquisti di beni catalogati come di lusso. A ciò si aggiungono quattro zone franche, all’interno delle quali non si pagano tasse e due delle quali ruotano attorno alla capitale Skopje. Nel tentativo di attirare capitali stranieri e di spronare l’imprenditorialità locale, il governo ha non solo tutelato la proprietà in Costituzione, ma anche previsto il disbrigo delle faccende burocratiche per l’apertura di un’azienda in appena 24 ore, grazie all’istituzione di sportelli unici.
Altro aspetto interessante è l’eccellente sistema infrastrutturale, costituito da una rete autostradale, stradale e ferroviaria avanzata, grazie a un’accorta politica di investimenti. Non è un caso che la Macedonia figuri per facilità di fare impresa, stando al rapporto annuale della Banca Mondiale, in decima posizione, quando l’Italia è solamente cinquantesima nel mondo.
Il settore energetico offre diverse opportunità di investimento, sia in relazione allo sfruttamento delle risorse naturali per la produzione di energia elettrica che in qualità di potenziali fornitori di beni e servizi agli operatori del settore. A ciò si aggiunge la rete di conduzione del gas, tra cui quella al confine con la Bulgaria, che collega anche la Romania.
Nonostante le intense relazioni commerciali con il resto del mondo, la Macedonia registra solitamente un passivo annuo, causato dal fatto di essere un paese importatore di petrolio, energia elettrica, ma anche di prodotti agroalimentari, chimici, macchine utensili, prodotti siderurgici e autoveicoli. Parliamo di settori in cui siamo ovunque posizionati bene. Rivolgendoci a un potenziale piccolo imprenditore, le maggiori opportunità potrebbero trovarsi nell’agroalimentare, ovvero esportando verso la Macedonia prodotti made in Italy, molto ambiti nelle cucine di ogni angolo del pianeta. La lavorazione e la trasformazione potrebbe avvenire in Macedonia e potreste essere in grado di esportare ovunque e nei mercati che contano, tassati al 10%, come dicevamo, oltre che usufruendo di una tassazione ancora inferiore sugli investimenti effettuati e non pagando niente, se la società avesse sede in una delle zone franche.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la stabilità politica di cui il paese gode, che si riflette anche in un tasso di cambio stabile, anche perché il dinaro è ancorato all’euro, per cui è difficile andare incontro a rischi su questo piano. Per non parlare del costo della manodopera, che risulta essere il più basso d’Europa e simile a quello in Cina, nonostante la Macedonia disponga di lavoratori molto qualificati, grazie all’elevato grado di istruzione su cui ha puntato da tempo.
Il costo della vita è altrettanto basso. Pensate che si può abitare in città con circa 200 euro al mese e che un appartamento di 80 metri quadrati può essere preso in affitto con 50 euro, anche perché, per il momento, la Macedonia non si è sviluppata molto da un punto di vista turistico, nonostante venga considerata tra le principali mete culturali da visitare al mondo. Questo potrebbe offrire grosse opportunità di rendimenti per investimenti nel settore delle costruzioni. Se un’impresa italiana oggi riuscisse a costruire o a ristrutturare un immobile con pochi soldi, un domani, quando il livello economico dei macedoni migliorerà, e a questi ritmi non parliamo di troppo tempo, e quando anche il turismo si sarà sviluppato, potrebbe ottenere un ottimo rendimento.