Se volete investire all’estero, ma non sapete di preciso dove, dovete sapereche grandi opportunità si hanno non soltanto in mete esotiche, ma anche nel Nord Europa. Proprio in Scandinavia avrete la possibilità di mettere a frutto i vostri capitali. La Danimarca è uno dei paesi più attraenti al mondo per gli investimenti esteri, oltre che tra i più sviluppati e ricchi. I fattori del suo successo sono numerosi, elevata istruzione della popolazione danese, granitica stabilità politica, clima di forte sicurezza, pace sociale invidiabile e incentivi per le nuove imprese.
Copenaghen è una delle capitali al mondo con il maggior numero di start up, anche per effetto degli incentivi del governo alle nuove imprese, specie quelle operanti nel campo dell’ICT, delle nuove tecnologie e della ricerca. Ci sono zone del piccolo paese, poi, che il governo ritiene siano meritevoli di sviluppo più di altre e nelle quali possono usufruirsi di incentivi allettanti per fare impresa. Parliamo dello Jutland meridionale e del nord, oltre alle isole di Bornholm e Sjaelland.
Prima di vedere come investire al meglio in Danimarca, il paese scandinavo ha una valuta molto stabile contro l’euro. La corona danese è, infatti, ancorata alla moneta unica a un cambio quasi fisso, dato che può oscillare solo di qualche punto percentuale nelle due direzioni. In altri termini, il rischio cambio è quasi nullo per chi investe dall’estero.
Quando si parla di investimenti esteri, uno dei settori che maggiormente viene in mente è quello immobiliare. Appare relativamente semplice comprare e vendere casa, cercando di realizzare una lauta plusvalenza. Vi avvertiamo, però, che in Danimarca il settore immobiliare è già abbastanza prezzato, considerato da tempo in bolla e, pertanto, il rischio di un crollo dei suoi valori è altissimo, per cui vi consigliamo di tenervene alla larga.
Fare impresa in Danimarca è molto semplice. Lo stato mette a disposizione di chi investe tecnici, consulenti e pure incontri con avvocati, tanto che si parla della possibilità di mettere su un’impresa in soli 10 minuti. Sul piano normativo, le imprese si distinguono in Aktieselkab e Anpartsselskab, rispettivamente le nostre spa e srl.
Nel caso di una società per azione, la costituzione richiede la presenza di tre direttori e di un manager europeo, anche se non residente in Danimarca, un ufficio in loco e l’obbligo di far revisionare i conti e il bilancio. Il capitale minimo è fissato in 500.000 DKK, corrispondenti a circa 68.000 euro. Le srl possono essere costituite da uno o più soci, indipendentemente dalla loro nazionalità, con un capitale minimo di appena 125.000 corone. Le imprese individuali non hanno alcun obbligo di possedere un capitale minimo, così come non sono sottoposti alla revisione dei loro bilanci, sebbene questi debbano essere presentati al fisco. Il proprietario di queste ditte individuali è responsabile anche con i suoi beni del business. Ciò significa che risponde dei debiti anche con i suoi beni personali.
Il GEIE, European Economic Interest Grouping, è una partnership internazionale, composta da soci provenienti da altri paesi europei e per la quale non è previsto alcun capitale minimo obbligatorio, così come non vi sono requisiti per i conti finanziari separati. I soci o partner sono tassati individualmente.
Infine, la joint venture è spesso costituita in forma di società per azioni o a responsabilità limitata.
I tempi di registrazione di una società sono molto brevi.
Una volta fornita all’Agenzia Danese per il Commercio la documentazione richiesta, all’impresa verrà rilasciato il numero di registrazione CVR. Successivamente, tale numero sarà passato allo SKAT, l’Ufficio delle Tasse. Infine, bisogna registrare la partita IVA.
Per agevolare queste operazioni potrebbe risultare utile aprire un conto corrente nel paese. Lo stato incentiva le attività in ricerca e sviluppo, nell’export e nelle tecnologie eco-sostenibili. La manodopera nel paese è molto qualificata e può essere reperita attraverso gli uffici di collocamento o le agenzie interinali, oltre che con selezione diretta.
Vediamo quali sono i principali ostacoli lamentati dagli italiani. Di certo, il clima, piove spesso e le giornate sono corte. Sul piano economico, è l’elevata tassazione a rappresentare un fattore da considerare, per cui risulta importante riuscire ad accedere agli incentivi fiscali messi a disposizione dallo stato. Importante è anche saper parlare almeno bene l’inglese. Il danese è ostico per gran parte degli investitori italiani, ma i cittadini di questo paese parlano fluentemente l’inglese.
Per concludere, trattandosi di un’economia molto sviluppata, il consiglio che vi diamo è di investire in Danimarca solo se avete un’idea abbastanza precisa e innovativa di business, perché altrimenti subireste una concorrenza durissima. Restando nel campo delle attività più tradizionali, spazi si intravedono nel design e nel campo della ristorazione made in Italy, se siete competenti in cucina.