In questa guida spiegato come investire a Cipro.
Cipro è un’isola del Mediterraneo, che nonostante l’ingresso nell’Unione Europea del 2004, continua a attirare capitali dal resto del mondo. Numerosi investitori sono russi, come si è scoperto con lo scoppio della crisi finanziaria nel 2012, quando si evitò il fallimento delle banche cipriote con l’imposizione del primo bail in nella storia europea, ovvero addossando parte delle perdite anche ad azionisti, obbligazionisti e titolari di conti correnti, molti dei quali, appunto, provenienti da Mosca.
Nonostante sia oggetto di una contesa ormai più che quarantennale tra Grecia e Turchia e il suo territorio sia stato suddiviso in due zone, la parte dell’isola a maggioranza greca possiede tra i pil pro capite più alto di tutto il Mediterraneo, mentre la parte turca versa in condizioni di maggiore arretratezza. Un decennio fa, per esempio, il reddito dei suoi abitanti era pari a un terzo.
Il motivo per cui Cipro continua a attirare investitori sono le basse tasse. Gli utili delle società sono tassati al 12,5%, come in Irlanda, ma le royalty appena al 2,5%. Aspetto non meno importante è che il reddito personale dei titolari di una società viene sottoposto alla stessa aliquota prevista per la corporate tax. Per capirci, un piccolo imprenditore in Italia deve pagare le imposte sulla base del proprio reddito personale, sottoposto alle aliquote Irpef. A Cipro, invece, non c’è cumulo tra dividendi e redditi personali, per cui si pagherà al fisco fino a un massimo del 12,5% in tasse.
Tuttavia, negli ultimi anni le maglie del fisco cipriota sono diventate meno larghe. Prima era sufficiente risultare residenti sull’isola per godere di tale beneficio, mentre adesso è anche necessario essere domiciliati. Se nel primo caso bastava trascorrere sul luogo 183 giorni all’anno, nel secondo le cose si complicano, perché è richiesta la residenza nel paese per almeno 17 degli ultimi 20 anni. In pratica, a meno che non siate un investitore che abbia da tempo scelto di abitare a Cipro, dove il clima e la popolazione sono gradevoli, bisogna a rassegnarsi a restare esclusi da tale beneficio fiscale.
Gli investitori di nazionalità di uno degli stati membri UE non hanno alcuna limitazione nella rilevazione di quote azionarie alla borsa di Cipro, potendo acquisire anche il 100% del capitale di una società quotata. L’unico limite consiste nel non potere superare il 50% del capitale detenuto in una banca cipriota e lo stesso dicasi per l’acquisto di azioni in aziende pubbliche. Il trasferimento dei profitti all’estero non incontra, invece, alcuna limitazione.
Generalmente, le pratiche burocratiche sono abbastanza veloci e l’utente riceve una risposta da parte degli uffici nel giro di qualche giorno ed entro un massimo di 30. Ricordiamo che le pratiche per l’avvio di una società, così come per effettuare un investimento in loco, devono essere sottoposte all’attenzione di un legale cipriota.
L’isola offre contributi per la nascita di azienda ad alto valore aggiunto, come quelle attive nel campo dell’energia, della tecnologia, del manifatturiero, dell’agricoltura e dell’ecommerce.
La leggerezza burocratica e il clima favorevole al business che si respira sull’isola, nonostante la sua collocazione nel Mediterraneo, sono legate al fatto che Cipro adotta una legislazione di stampo britannico, tanto da tradurre le proprie leggi in inglese. Per costituire una società, l’atto costitutivo va depositato presso la Camera di Commercio locale, insieme a una dichiarazione giurata resa dinnanzi al giudice e al pagamento di una tassa di iscrizione. Per le attività bancarie, assicurative e relative alla prestazione di servizi finanziari sono necessarie autorizzazioni speciali.
Tra le forme societarie presenti a Cipro, vi è la International Business Company, IBC, che prevede un capitale minimo di 5.000 euro, di cui almeno 1.000 euro versati. La società è costituita in un tempo medio di 5 giorni e l’utile maturato tramite di esso è tassato solamente al 10%. Dal 2011, poi, è stata introdotta una tassa annuale di registro di 350 euro, il cui mancato pagamento può arrivare a implicare la cancellazione dal registro delle imprese. Il titolare non è obbligato ad avere la residenza sull’isola, ma è consigliabile. La IBC deve essere partecipata da almeno un azionista ed è tenuta a presentare ogni anno il bilancio, mentre l’assemblea dei soci si può tenere ovunque.
Infine, Cipro ha sottoscritto accordi contro la doppia imposizione con 34 stati, tra cui l’Italia. Ciò consente a un imprenditore italiano di aprire un’attività senza il timore di dovere pagare le tasse anche nel nostro paese.
Investire a Cipro è quindi una possibilità interessante.