Secondo uno studio europeo, il 70% degli italiani non sarebbe in grado di compilare correttamente un assegno. Vediamo allora quali sono gli elementi essenziali da conoscere per farlo senza incertezze.
Ovviamente si parla di assegno bancario, visto che l’assegno circolare viene emesso direttamente dalla banca. Su questa particolare tipologia, è possibile vedere questa guida sull’assegno circolare.
Per iniziare, bisogna indicare il luogo di emissione. Esso è riportato in alto, nella parte centrale dell’assegno. Se coincide con la sede della banca, l’assegno deve essere presentato entro 8 giorni. Qualora i comuni siano diversi, la presentazione deve avvenire entro 15 giorni.
La data di emissione si trova accanto al luogo. Se viene indicata una data successiva a quella di emissione, l’assegno si dice post-datato, il ché è considerato un illecito fiscale, tranne nel caso in cui tale post-datazione sia dovuta al fatto che il soggetto emittente intende dare il tempo necessario al beneficiario di ricevere l’assegno. In quel caso, è ammessa una post-datazione massima di 4 giorni.
Nella parte centrale dell’assegno deve essere riportata la cifra in lettere. Qui si hanno due casi: o la cifra è intera o contiene i centesimi. Se è intera (ad esempio, 550 euro), si scrive nel seguente modo, “cinquecentocinquanta / 00” oppure “cinquecentocinquantanocent”. Nel caso di presenza di centesimi (ad esempio, 550,13 euro), l’importo va scritto nel modo seguente: “cinquecentocinqua/13” oppure “cinquecentocinquantatredicicent”.
In alto, a destra, va indicato anche l’importo in cifre. Se parliamo di cifra intera, si scrive il numero, seguito dalla virgola e da due zeri, altrimenti si mettono i centesimi al posto degli zeri. Stando all’esempio di sopra: 550,00 e 550,13.
In caso di discordanza tra l’importo espresso in cifre e quello espresso in lettere, prevale quest’ultimo. Va specificato, però, che l’assegno è valido anche se viene riportato solamente l’importo in lettere o quello in cifre.
Sotto l’importo in lettere compare lo spazio in cui bisogna inserire il nome del beneficiario. Se non compare, l’assegno è al portatore. In realtà, il nome del beneficiario può anche essere lo stesso del soggetto emittente o riportare anche la dicitura a me medesimo o all’ordine m io proprio.
In basso, a destra, c’è lo spazio dove l’emittente deve firmare. La firma deve corrispondere a quella depositata in banca.
Attenzione, senza il codice fiscale del girante, la girata è nulla. Se il soggetto girante non è una persona fisica, bisogna riportare il codice fiscale della società.
Infine, possiamo dire che l’assegno viene rilasciato dall’istituto in un blocchetto o carnet, divisa in due parte. Quella a sinistra si chiama matrice e contiene i dati come promemoria per il titolare degli assegni, la seconda contiene, appunto, gli assegni, da compilare in ogni loro parte.