L’ordine e la pulizia sono sempre più avvertiti come servizi essenziali nel mondo del lavoro e non solo. Rispetto al passato, la richiesta di servizi di pulizia è enormemente aumentata, così come il numero delle imprese che si occupano di gestire tale servizio. Si pensi solo ai condomini, che affidano quasi sempre il servizio a una ditta esterna, anzi ché provvedere autonomamente alle pulizie delle parti comuni dell’edificio.
Tuttavia, spesso la qualità del servizio offerta è mediocre. Molte imprese, infatti, puntano sulle tariffe basse e, quindi, sui costi contenuti per accaparrarsi la clientela, ma finendo per avvalersi di personale non specializzato, spesso malpagato e non motivato, con la conseguenza che la qualità offerta risulta insoddisfacente.
Inoltre, molte imprese di pulizie offrono servizi generici, non si specializzano, cosa che è richiesta oggigiorno in tutti i settori dell’economia ed è una regola a cui non sfugge nemmeno questo ambito. Dunque, prima ancora di aprire un’impresa di pulizie, bisogna porsi un paio di domande. La prima è relativa a che servizio voglio erogare, generico o specializzato, e se specializzato, in quale ambito. Le risposte potrebbero essere molteplici, igienizzazione, derattizzazione. Bisogna poi chiedersi chi è il cliente tipo, decidere se avvalersi o meno di collaboratori e capire le attrezzatura necessarie.
Una volta schiarite le idee, ci si può organizzare per l’apertura effettiva. Il primo passo è la scelta della zona in cui s’intende offrire il servizio, in relazione alla sua tipologia. A volte, le zone molto urbanizzate presentano le maggiori opportunità, perché è lì che si trova il grosso degli uffici, delle imprese, dei condomini e degli edifici pubblici che hanno bisogno di un servizio di pulizie. Tuttavia, si tratta anche di aree, in cui l’offerta potrebbe essere già abbondante e per cui la concorrenza risulta agguerrita.
Dunque, consigliamo di scegliere un’area, nella quale risulti una domanda potenziale potenzialmente sufficiente, tenuto conto anche della concorrenza.
Se si offre un servizio specializzato o se ci si rivolge a una clientela più elevata economicamente, la tariffa offerta non dovrebbe essere la prima e la principale preoccupazione. Bisognerà, invece, concentrarsi nella qualità, nella differenziazione dal resto delle imprese di pulizie. Dovremmo in sostanza chiederci perché mai un cliente dovrebbe scegliere noi e non un’altra impresa e cosa possiamo offrire di più specifico o migliore degli altri.
Altra considerazione, almeno nella fase iniziale, parliamo di dimensioni relativamente piccole, ragione per cui si riscontra spesso che anche il titolare dell’impresa lavora con i suoi dipendenti, al fine di risparmiare sulla manodopera. Potrebbe anche non essere necessario assumere altre persone, tutto dipende dal livello di domanda e dalle ambizioni dell’imprenditore, il quale potrebbe anche limitarsi ad accontentarsi di un guadagno che lo renda autonomo economicamente, senza null’altro pretendere.
Nel caso in cui, invece, anche per via delle dimensioni desiderate o attese dell’impresa si volesse assumere del personale, questi dovrebbe essere preferibilmente specializzato, se si punta a una clientela più esigente o a un servizio qualitativamente superiore, tenendo in conto, però, che il costo del lavoro orario tenderà ad essere maggiore di quello di cui si potrebbe accontentare un operaio generico.
Ma nel concreto, cosa serve per aprire un’impresa di pulizie. Anzitutto, i requisiti di onorabilità, ovvero l’assenza di condanne penali, di fallimenti, di procedimenti penali in corso.
Bisogna anche godere dei requisiti tecnico-professionali, quali il titolo di studio (di solito viene richiesta la frequenza almeno triennale a un corso di chimica), l’avere svolto attività nel settore delle pulizie come dipendente o titolare.
Passando ai requisiti economico finanziari, non bisogna essere oggetto di protesti, è necessaria l’iscrizione all’INPS e all’INAIL degli eventuali dipendenti, bisogna anche possedere un conto corrente bancario.
Una volta che si è in possesso di tutti i requisiti di cui sopra, bisogna inoltrare la Comunicazione UNICA, che permette l’iscrizione contemporanea al Registro delle Imprese della Camera di Commercio, alla Partita IVA, all’INPS e all’INAIL.
In base alla provincia in cui ha sede l’impresa, il costo del diritto camerale è fissato in un minimo di 88 euro a un massimo di 106 euro. Altri 35,50 euro sono dovuti per l’imposta di bollo e i diritti di segreteria. Altri 168 euro dovranno essere versati sul conto corrente dell’Agenzia delle Entrate per il pagamento della tassa di concessione governativa. Il numero di conto si verifica presso la Camera di Commercio alla quale ci si è iscritti. In più, potrebbero essere dovuti eventuali altri costi camerali.
Attenzione a un dato: un’impresa di pulizie potrebbe spesso partecipare a una gara d’appalto pubblica, ma in questi casi è richiesta l’iscrizione al Registro delle Imprese da almeno 2 anni, ragione per cui non è possibile la partecipazione per un’impresa appena aperta.
Si consiglia di avvalersi del supporto di un esperto, quale potrebbe essere un Dottore Commercialista, il quale saprà consigliarvi sulla tipologia di impresa da aprire, in relazione al tipo di servizio svolto e alle dimensioni attese della stessa, oltre che per il disbrigo delle formalità burocratiche.