Se è vero che negli ultimi tempi si sta registrando un leggero calo di clienti nel settore legato alla ristorazione, in realtà la verità non è così assoluta come potrebbe a prima vista sembrarci, ma è una mezza verità: il settore della ristorazione può essere considerato, almeno per il momento e sotto alcuni aspetti, un po’ stanco, ma ciò non è vero per tutte le regioni e soprattutto non lo è per tutti i settori legati alla ristorazione.
Se pensiamo, per esempio, ad attività di nuova generazione come ad esempio yogurterie ed enoteche, ci renderemo invece conto di quanto queste attività siano oggi apprezzate per l’innovazione, la creatività e le diverse novità che esse presentano al cliente finale: per fare un esempio, noteremo quanto i ristoranti “etnici”, in particolare quelli cinesi e giapponesi, stiano negli ultimi anni avendo un grosso successo, per i più svariati motivi.
Per questo motivo, l’ideale per chi intende aprire una nuova attività sarebbe proprio quello di concentrarsi su idee imprenditoriali nuove, che appunto coinvolgano un sempre maggiore numero di persone, e che attirino i clienti con le proprie novità: tra questi, tanti esempi possono essere forniti dal wine-bar, che si è trasformato da un’enoteca statica e passiva ove l’unico interesse era quello di vendere del vino locale, ad una sorta di richiamo delle vecchie osterie di una volta, dove al gusto del vino si accompagnava un sempre maggiore amore per i cibi cucinati secondo tradizione.
Ma la tradizione, a volte, può essere anche superata, e se pensiamo ai ristoranti etnici di cui abbiamo accennato poco sopra, ci rendiamo conto di quanto questo sia vero soprattutto negli ultimi anni: un esempio tra tutti è fornito dal cosiddetto sushi bar.
Cosa si vende nel sushi bar? Quali sono le offerte commerciali contenute nella filosofia di questa attività imprenditoriale? Perché aprire un sushi bar?
Prima di tutto, facciamo una distinzione tra il sushi ed il sashimi: quest’ultimo, infatti, rappresenta un pesce o dei molluschi freschissimi, tagliati in fettine sottilissime e serviti solo con una salsa in cui intingerli (è questo l’esempio della salsa di soia con wasabi) ed una decorazione. Quando si parla di sushi, invece, si pensa ad un cibo a base di riso cotto con aceto di riso, zucchero e sale, che può essere combinato a del pesce, o alghe, o verdure o uova.
Una cosa mette in comune il sushi ed il sashimi: la freschezza degli ingredienti. Questa è una regola primaria per chi voglia presentare ai propri clienti questo genere alimentare ancora oggi così difficile da proporre per tutte le paure riferite al pesce crudo: non solo il pesce deve essere freschissimo, ma anche gli altri elementi che comporranno il piatto, come il riso, le alghe, le uova, dovranno rispettare ancora di più le normali norme igienico-sanitarie.
Se il vostro desiderio è aprire un sushi bar, se siete interessati ad avviare un’attività innovativa, che rappresenta ancora un settore di nicchia e poco conosciuto, dovrete chiaramente non solo avere un’ottima preparazione di base riguardo gli alimenti e le materie prime, ma non potete in alcun modo improvvisarvi dei famosi chef, perché nonostante non sia contemplata la cottura in questo tipo di alimento, la formazione è basilare proprio per evitare di proporre dei prodotti non freschi e soprattutto non a norma.
Se volete aprire un di sushi bar, dovrete inoltre sapere che anche per questa idea imprenditoriale, come accade sostanzialmente con le altre, è necessario seguire un iter burocratico ben preciso: è importante, a questo punto e per evitare errori ed equivoci, recarsi presso il comune, la regione e l’Asl di pertinenza del luogo in cui sorgerà il vostro locale, per ottenere tutte le informazioni dettagliate sul da farsi.
In generale, i documenti che potrebbero servirvi sono: l’iscrizione al REC, l’iscrizione ad INPS ed INAIL per dipendenti e titolari, l’autorizzazione Asl per le norme igienico-sanitarie e la dichiarazione di inizio attività.