Spesso l’apertura di un’attività potrebbe risultare agevolata dall’affiliazione a una franchisor. Grazie a questa strategia, infatti, anche senza una previa esperienza alle spalle nel campo in cui ci si sta cimentando, l’imprenditore gode dell’assistenza e della formazione necessarie per portare avanti la propria attività con standard adegua ti, godendo anche del risalto del marchio a cui ci si affilia e della pubblicità da questo condotta sul piano nazionale.
Ecco, quindi, che l’optare per il franchising potrebbe rivelarsi una scelta alquanto azzeccata, anche se bisognerà prima compiere determinati passi per non commettere errori grossolani. La prima riguarda la società a cui ci si affilierà. La scelta non deve essere istintiva, magari legata alla notorietà del marchio, ma il presupposto deve essere l’individuazione di quattro o cinque marchi principali, attraverso riviste di settore o Internet, i quali dovranno aiutarci, anzitutto, a scartare quelle sigle visibilmente meno allettanti sotto vari profili.
Il secondo passo consiste nel contattare i franchisor che ci hanno convinti di più a prima vista. Si consiglia una chiamata, ma che dovrebbe essere seguita possibilmente da un incontro con un agente di zona. Se quest’ultimo non fosse presente sul nostro territorio, già potrebbe segnalare un’organizzazione poco capillare, un aspetto che non dovrebbe essere sottovalutato.
Se ci si incontra con il referente di zona, chiedetegli tutto quello di cui avete bisogno, ovvero quali sono le fee d’ingresso, gli investimenti iniziali necessari, cosa fornisce il franchisor in fase di avvio dell’attività e cosa nel corso dell’esercizio, quale tipo di campagna pubblicitaria si accinge a varare per spronare le vendite, se e che tipo di formazione offre e così via.
Se l’agente vi sembra poco preparato o evasivo, meglio sarebbe passare avanti e scegliere qualche altro franchising.
L’assistenza fornita dal franchisor nel corso dell’attività diventa uno dei fattori cruciali di scelta. Infatti, chi opta per il franchising, lo fa essenzialmente sia per avere una certa notorietà in fase di avvio dell’attività, grazie al marchio già conosciuto, sia anche per ricevere l’assistenza adeguata nel corso degli anni. Questa potrebbe essere in termini di formazione al titolare e/o anche di presentazione di un catalogo sempre aggiornato.
Ma, attenzione, una domanda fondamentale che dovete rivolgere all’agente deve essere la seguente, la mia attività avrebbe l’esclusiva di zona.
Immaginate, infatti, di volere aprire un negozio di abbigliamento in franchising, affiliandovi a un noto marchio nazionale. Meno saranno le attività aperte nell’arco di un certo numero di chilometri sotto la stessa insegna, maggiori saranno i ricavi potenziali per voi, grazie al mercato di nicchia di cui godreste. L’esclusiva potrebbe essere legata al territorio provinciale, comunale o a un certo numero di chilometri di distanza, nonché limitata per un determinato periodo di anni. E’ evidente che alla nostra attività converrebbe un’esclusiva quanto più estesa territorialmente e nel tempo.
Altro aspetto da tenere presente riguarda le royalty, ovvero la percentuale sulle vendite, che il franchisee s’impegna a riconoscere al franchisor. Più essa è alta, minori saranno i nostri margini di guadagno, ma non per questo dovremmo scartare un’affiliazione, in favore di un’altra, sulla base della maggiore percentuale delle royalties. Infatti, a fronte di una maggiore compartecipazione al nostro fatturato, il franchisor potrebbe offrirci servizi più adeguati o un marchio maggiormente affidabile sotto vari punti di vista. A tale proposito, fate una ricerca sulle affiliazioni cancellate, anzitutto, nella zona in cui intendete operare, ma anche sul piano nazionale, in modo da verificare se la società di franchising abbia lasciato grosso modo soddisfatti gli affiliati o meno. Se no, allora sarebbe opportuno passare a un altro franchisor.
Spesso, chi chiede di meno, offre anche di meno. Bisogna vedere, quindi, se il gioco vale la candela. Da questo punto di vista, potrebbe risultare non meno importante il sostegno fornito in fase di avviamento, specie nel disbrigo delle pratiche burocratiche, che in Italia non sono mai una tappa secondaria e semplice dell’attività imprenditoriale. Anche la scelta della location può richiedere aiuto da parte del franchisor, perché il luogo in cui si apre un’attività potrebbe determinarne la fortuna o l’insuccesso imprenditoriale. Per coloro, però, che non hanno esperienza nel settore, con riferimento specifico alla categoria merceologica, l’assistenza in questa fase potrebbe rivelarsi molto importante.
Per riassumere, il franchising rappresenta una scelta per lo più azzeccata per aprire un’attività, ma bisogna avere la consapevolezza che si dovrà optare per un franchisor affidabile, territorialmente presente, in grado di garantire assistenza e formazione continue, che fornisca al franchisee le migliori condizioni possibili, in termini di fee d’ingresso, royalties, di investimenti minimi iniziali, di servizi vari in fase di avvio, di esclusiva di zona, etc.
Risulta così necessaria e preliminare la fase iniziale di selezione dei franchisor più affidabili e il loro successivo contatto per telefono o via email, finalizzato a un incontro conoscitivo.