L’hammam, luogo del gioco e del desiderio. E in Italia è in atto una vera esplosione per gli hammam: sono cambiati gli stili di vita, e nei momenti di crisi la gente preferisce rinunciare
all’abbigliamento piuttosto che risparmiare sulla cura di se stessi.
Lo confermano i dati Federdistribuzione: oggi i consumi non alimentari rappresentano il 12% del reddito, a fronte della spesa del 20, 1% delle proprie finanze riservate a wellness, sport e giochi. Il motivo? Nei centri benessere la gente si ricarica dalle fatiche del lavoro e ha l’opportunità di dedicare tempo al dialogo e ai rapporti interpersonali, sempre più spersonalizzati nella nostra società. E così anche gli uomini oggi frequentano i bagni turchi con la stessa assiduità delle donne.
Per aprire un hammam è necessario disporre di una superficie di almeno 200 mq, meglio se in prossimità di un parcheggio oppure ben collegata alla rete dei mezzi pubblici. Con una metratura inferiore infatti è difficile predisporre tutti gli ambienti previsti dalla tradizione. L’hammam è stato concepito come un luogo in cui si passa dall’aria tiepida, prima sala, a quella un po’ più calda, seconda sala, fino a quella caldissima, alla quale pochi resistono; quest’ultima sala si può paragonare alla sauna. È qui che ci sono i rubinetti dell’acqua e i secchi di legno che vengono riempiti per lavarsi nella sala intermedia.
Quando si esce dall’hammam, si entra nella sala di riposo, dove si recuperano le forze e ci si assopisce. Solo quando il corpo è ben rilassato e asciutto si va via.
Oltre all’hammam vero e proprio, ci vogliono una reception, una sala di attesa confortevole e dei camerini ariosi (cioè di almeno otto mq) per eseguire trattamenti estetici.
Una volta individuata la location si decide la disposizione degli ambienti. Secondo la tradizione orientale l’hammam è aperto a giorni alterni a uomini e donne: per pianificare al meglio, l’ideale è fare una ricerca di mercato per stabilire l’identikit dei potenziali clienti perché età, sesso e professione determinano orari e necessità diversi. Nelle grandi città, per esempio, si moltiplica il numero dei colletti bianchi che approfittano della pausa pranzo per rilassarsi nel vapore: ragion per cui in alcune strutture è possibile gustare un lunch leggero a base di piatti esotici come cous cous o dolcetti arabi.
Chi dispone di metrature più ampie può destinare spazi separati a uomini e donne, ma alcuni operatori hanno iniziato ad attirare l’attenzione con giornate ad accesso misto, con l’obbligo però di indossare un costume da bagno. Da notare poi che gli hammam più spaziosi fanno parlare di sé anche per l’organizzazione di eventi come addii al celibato e feste di compleanno un po’ diversi dal solito, programmabili anche in orari serali.
La maggior parte dei centri è aperto almeno 12 ore a partire dalle 10 di mattina e sempre più operatori lavorano anche di domenica, soprattutto nei mesi invernali. In Italia il bagno turco è ancora considerato più adatto a quando fa freddo: così, per compensare il calo di affluenza, si può arricchire le proposte con numerosi trattamenti, maschere, fanghi e massaggi.
L’allestimento dei locali, attrezzati con produttori di vapore e posizionati ad hoc e arredati con cura, non richiede uno stile particolare, che può spaziare dall’esotico all’ art noveau, ma piuttosto un’attenzione approfondita al comfort. Attenzione alle luci: devono essere morbide, calde, così come i colori usati per le pareti. Sono questi i dettagli che aiutano i clienti a rilassarsi: l’ideale è un ambiente privo di spigoli vivi e angoli retti. Consiglio inoltre di non esagerare con i macchinari per i trattamenti acquistabili in un secondo momento e secondo le richieste. Meglio puntare su collaboratori capaci di conquistare la fiducia dei clienti e fare massaggi davvero rilassanti: la gente ormai sa distinguere i professionisti più bravi da chi si improvvisa.