Che il sistema tributario italiano non sia facile da comprendere, spesso anche per gli addetti ai lavori, è cosa risaputa. Capita spesso che un libero professionista, un lavoratore autonomo o un imprenditore debbano effettuare un versamento al Fisco e non sappiano nemmeno come utilizzare l’apposito modello F24.
I versamenti vanno effettuati con l’uso dei cosiddetti codici tributo, che altro non sono che numeri, che rappresentano una specifica categoria di pagamento. I codici tributo sono numerosi, anche se quelli che si utilizzano con maggiore frequenza sono pochi.
Il codice tributo 1040 si utilizza per pagare la ritenuta d’acconto dell’Irpef, versata tramite il sostituto d’imposta, il cliente con partita IVA, al libero professionista. Per la stessa categoria esiste il codice tributo 1038, ma attenzione a fare confusione, perché questo si utilizza in una situazione diversa rispetto al caso precedente.
Il codice tributo 1040 è versato, infatti, da un soggetto committente, in relazione alla ritenuta d’acconto effettuata anche su un compenso occasionale erogato a un collaboratore. Il codice tributo 1038, invece, è il versamento della ritenuta d’acconto sul compenso erogato a un libero professionale, come un avvocato o un commercialista. In entrambi i casi, il versamento tramite il modello F24 deve essere effettuato entro il giorno 16 del mese successivo all’avvenuto compenso.
Dunque, vediamo quando e come usare il codice tributo 1040. Poniamo di essere una srl che produce succhi di frutta e di avvalerci in via del tutto occasionale della collaborazione di un privato per la realizzazione di un’indagine sulle preferenze dei consumatori. Affinché la collaborazione sia considerata occasionale, non deve essere di durata superiore a 30 giorni nell’arco dell’anno solare (con lo stesso committente) e non deve superare la cifra di 5.000 euro netti all’anno (anche con più committenti), sempre nell’anno solare.
Ipotizziamo che il collaboratore svolga l’indagine (in autonomia organizzativa) dall’1 al 15 del mese di marzo e che per ciò sia stato stipulato un compenso lordo di 1.500 euro, comprensivo delle eventuali spese sostenute dal collaboratore per la realizzazione dell’indagine medesima. Ciò significa che la srl committente dovrà versare entro il 16 aprile la ritenuta di acconto dell’Irpef, che è pari al 20% del compenso lordo, ossia nel nostro esempio di 300 euro (0,20 x 1.500). Utilizzando il modello F24, il committente versare i 300 euro con il codice tributo 1040.
Nel caso in cui, invece, la stessa azienda pagasse l’onorario al commercialista per lo svolgimento di una pratica, la stessa ritenuta andrebbe versata con il codice tributo 1038 di cui abbiamo parlato.