Con la busta paga di maggio, diversi milioni di italiani si ritroveranno una nuova voce, chiamata credito d’imposta, che sarà pari a 80 euro al mese, ossia 640 euro per gli ultimi otto mesi del 2014. Se il datore di lavoro si avvale della ripartizione del credito sulla base del numero dei giorni effettivi, essendo il mese di maggio composto da 31 giorni, il credito sarà di 80,98 euro. Ne hanno diritto tutti i lavoratori dipendenti o titolari di alcuni redditi assimilati, la cui imposta lorda sia positiva. Ciò significa che al netto delle detrazioni per il lavoro dipendente, l’imposta deve essere superiore a zero. Non si conteggiano, a tale fine, né il reddito dell’abitazione principale e relative pertinenze, né le detrazioni per i carichi di famiglia. Dovranno essere sommati tutti gli altri redditi eventuali realizzati nell’anno dal lavoratore, ma non anche quelli percepiti come premio di produttività e tassati con aliquota forfetaria del 10%. La somma dei redditi presi in considerazione per il bonus non deve essere inferiore agli 8.150 euro circa e superiore ai 26 mila euro. Tra i 24 mila e i 26 mila euro annui, il bonus verrà corrisposto parzialmente.
Il lavoratore che ritiene di non avere diritto al bonus, sulla base delle limitazioni di cui sopra, deve avvertire il datore di lavoro o uno dei committenti, affinché non proceda alla corresponsione automatica del credito d’imposta, altrimenti esso dovrà essere restituito in sede di dichiarazione dei redditi.
Per il resto, il lavoratore non deve fare alcuna domanda. Il bonus gli verrà corrisposto in automatico, in proporzione ai giorni lavorativi effettuati nel corso dell’anno.
Ecco come si procede al calcolo del bonus spettante. Nel caso in cui non si lavori per l’intero anno, il bonus è calcolato nel seguente modo. Per il periodo compreso tra l’1 gennaio e il 30 aprile 2014: 640 / (365/120) = 210,41 euro; per il periodo compreso tra il 3 giugno e il 31 dicembre 2014: 640/ (365/212) = 371,73 euro.
Guardiamo, invece, alla formula da applicare per chi abbia un reddito superiore ai 24 mila euro all’anno, ma non superiore ai 26 mila euro: 640 x (26.000 – reddito dichiarato) / 2.000 = importo del bonus.
Facciamo un esempio: se avrò lavorato da giugno a dicembre soltanto 100 giorni effettivi, il bonus sarà pari a 640 / (365/100) = 175,34 euro.
Se ho un reddito di 25 mila euro, il bonus a cui avrò diritto sarà di 640 x (26.000 – 25.000) / 2.000 = 320 euro.
Dalle considerazioni sopra fatte, i redditi incapienti, ossia inferiori a circa 8.150 euro all’anno, non avranno diritto al bonus, così come ribadiamo che non ne hanno diritto nemmeno i lavoratori diversi dai dipendenti, ossia gli autonomi, i liberi professionisti, gli imprenditori e i pensionati. Al contrario, i disoccupati che percepiscono l’assegno di disoccupazione e i cassintegrati avranno anch’essi il bonus, come ha chiarito l’Agenzia delle Entrate.