T sarà capitato di acquistare un oggetto in argento e che dopo un certo lasso di tempo hai notato che abbia cambiato colore e magari è diventato più scuro, opaco. Ti sarai chiesto se non sei rimasto oggetto di una truffa, se non ti sia stato venduto un gioiello di scarsa qualità. In questa guida spieghiamo alcuni aspetti importanti riguardanti l’argento.
Così come capita per l’oro, che prima di passare dalla forma grezza a quella lavorata, trasformandosi in un gioiello, è sottoposto a diversi processi di lavorazione e legato con altri metalli, qualcosa di molto simile accade all’argento.
Prima di ottenere una collana, un bracciale, un anello, ma anche una posata da tavola, l’argento deve subire alcune lavorazioni, tra cui la rodiatura. Per rodiatura si intende quel processo per il quale l’argento diventa più lucido, spendente, maggiormente resistente alle abrasioni e all’ossidazione. Nella maggioranza dei casi l’argento è sottoposto a rodiatura. Per distinguerlo tra quello non rodiato, basta guardarne la lucentezza, il secondo appare più scuro, opaco e tende ad ossidarsi piuttosto velocemente. La conseguenza è che l’argento rodiato è anche più lucente, ha una colazione tipicamente più chiara, ma ciò non significa nemmeno che con il tempo non si ossidi, perdendo la sua caratteristica. Tuttavia, lo farà più avanti nel tempo e, soprattutto, esistono metodi piuttosto semplici, anche casalinghi, per riportare l’argento all’iniziale lucentezza.
Attenzione, perché non tutti gli acquirenti desiderano un oggetto in argento rodiato, alcuni preferiscono proprio quello non rodiato, in quanto maggiormente grezzo e caratteristico. Dicevamo, che l’argento tende ad ossidarsi con il tempo e a perdere la sua coloratura chiara e la sua lucentezza. Ciò non dipende nella maniera più assoluta dalla qualità dell’oggetto che avete comprato, in quanto è una caratteristica dell’argento. Non è un caso che spesso si preferisca comprare oggetti anche di minore valore, per non dovere affrontare il processo di ossidazione, che richiede un trattamento costante nel tempo, seppure semplice.
Per rimediare all’ossidazione dell’argento sono presenti due soluzioni, lo si porta in un gioielliere, il quale ve lo pulirà in pochi minuti e a costi molto contenuti, oppure si prende uno spazzolino da denti, gli si spalma sopra dentifricio e bicarbonato e si strofina l’oggetto da lucidare. Pochi minuti e tutto torna come prima. L’operazione deve chiaramente essere ripetuta nel tempo. Se avete pochi oggetti in argento, non vi costerà molto tempo, il discorso cambia se avete una casa piena di pezzi di argento.
Adesso parliamo di un altro aspetto dell’argento. Spesso, sarà capitato di vedere la scritta argento 925 rodiato. Questo significa che l’oggetto è composto per 925 millesimi, il 92,5%, da argento, mentre per il restante 7,5% da rame. In genere, non dovrebbe esservi nickel, ma chiedete sempre per sicurezza al vostro gioielliere, perché se siete allergici dovreste restarne alla larga. L’argento 925 rodiato implica che il metallo incide per il 92,5% del totale e che è stato sottoposto a un trattamento teso a donarne lucentezza e resistenza ad abrasioni e ossidazione per un lungo periodo, seppure non in eterno.
Il termine rodiatura deriva da rodio, un metallo prezioso appartenente alla famiglia del platino, il cui simbolo è Rh. In pratica, l’argento viene sgrassato e rivestito di un sottilissimo strato di rodio di spessore di pochi micron, ma sufficiente a dare all’oggetto una coloratura bianca e brillante, invece che giallognola. Il rodio non altera le proprietà fisiche dell’argento. L’argento rodiato non deve essere pulito con un panno, altrimenti rischia di perdere proprio la rodiatura, mentre tale operazione può essere svolta per l’argento non rodiato. Il consiglio è di lucidare l’oro almeno una volta all’anno per mantenere la colorazione chiara e prevenire il processo di ossidazione. Se avete un oggetto in argento non rodiato, potete sempre portarlo dal gioielliere per la rodiatura. Vi costerà poco tempo e denaro e potrete così metterlo a lungo al riparo dalla perdita di lucentezza conseguente all’ossidazione. La cosa positiva sta nel fatto che si tratta di un’operazione reversibile, cioè si può anche eliminare successivamente la rodiatura e riportare il metallo al suo colore originale, nel caso in cui abbiate cambiato idea e vogliate riavere un argento al naturale.