L’invio di un curriculum e dell’eventuale lettera di presentazione allegata è un biglietto di visita che il candidato presenta all’azienda. Pertanto, sarebbe opportuno dedicarci il tempo necessario per evitare di essere scartati a una selezione, non già per le proprie qualità, quanto perché non si è riusciti a comunicarle in modo positivo e semplice a chi di dovere.
Solo negli ultimi anni si è compresa, poi, l’importanza di una lettera di accompagnamento, anche se spesse volte continua ad essere scritta in modo errato.
Partiamo da quest’ultima. La lettera di presentazione dovrebbe essere la descrizione in poche righe (consigliate non più di una quindicina) delle caratteristiche essenziali del candidato, del suo excursus scolastico e professionale. Ma non deve lunga, noiosa, né contenere errori grammaticali o ortografici, così come è opportuno parlare in prima persona e non alla terza. Infine, è necessario che il candidato autorizzi chi legge al trattamento dei dati personali, altrimenti la candidatura non potrebbe essere formalmente accettata, in quanto contenente dati sensibili, che non sarebbero trattabili dall’azienda o dall’agenzia di selezione.
Un’altra caratteristica importante consiste nell’indirizzare la lettera, in modo che non appaia generica. Quindi, prima del corpo della lettera, bisognerebbe introdurre qualche rigo, in cui si scrive “Alla Cortese Attenzione di XXXXX, allego la lettera di presentazione e il CV, al fine di candidarmi per la posizione da Voi ricercata di XXXXXX”. In seguito, inizia la presentazione, ad esempio: Sono un ingegnere edile di 27 anni, etc.
Alla fine della lettera, bisogna riportare i saluti: “In attesa di un Vostro eventuale riscontro, Distinti Saluti, Sig./Dott. XXXX.
Dunque, le caratteristiche essenziali sono la brevità, l’essere diretti, la semplicità delle espressioni usate e l’assenza di errori grammaticali o di ortografia. Infine, è importantissimo avere la capacità di sintetizzare in poche parole il motivo per cui si ritiene di dovere essere assunti al posto degli altri candidati, ossia quali caratteristiche personali e professionali si pensa di possedere e che ti distinguono positivamente dal resto delle candidature.
Quanto al CV, anch’esso dovrebbe essere scritto in modo corretto. Il modello di riferimento è il cosiddetto CV europeo. A differenza della lettera di presentazione, che ha una impostazione narrativa, qui si devono riportare schematicamente tutte le informazioni utili a far comprendere a chi legge la propria personalità, le proprie esperienze lavorative e l’excursus scolastico. Attenzione, però. Chi ha già scritto un CV, seguendo l’impostazione europea, si sarà accorto che non sono richieste solamente informazioni strettamente attinenti al proprio percorso scolastico e professionale, ma anche altre relative, ad esempio, ai propri hobbies, alle esperienze all’estero, allo sport, etc.
Bisogna fare attenzione a non dare l’impressione di sottovalutare queste informazioni richieste, perché vengono considerate importanti dalle aziende e dalle agenzie di selezione per capire la personalità di un candidato, la sua capacità di interazione con gli altri, il grado di apertura mentale, etc. Ad esempio, se hai fatto viaggi all’estero, anche solo per una vacanza, devi riportarlo nell’apposita casella (se stati seguendo un modulo pre-impostato) o devi inserirlo tra le tue esperienze varie o tra i viaggi.
Di particolare importanza sono i viaggi-studio, come le esperienze Erasmus, perché è dimostrato che le aziende guardino con particolare attenzione a questo genere di profilo.
Sinteticamente, quindi, il CV deve riportare all’inizio i propri dati personali (Nome, Cognome, indirizzo di residenza e quello di domicilio, se differente). Successivamente, bisogna inserire i dati relativi alla carriera scolastica (per i diplomati: istituto secondario frequentato, periodo di frequenza, tipo di diploma conseguito, votazione finale; per i laureati, inoltre, anche: ateneo, facoltà, periodo di frequenza, votazione finale, se si tratta di laurea vecchio ordinamento o laurea triennale o specialistica, etc.).
Dopo, inizia l’elenco, se disponibile, delle esperienze professionali. Qui, è importante indicare tutte le esperienze possibili, non già quelle che si ritengono più attinenti alla candidatura. Infatti, le aziende e le agenzie interinali sono solite guardare con occhi benevoli i candidati che dimostrano di avere svolto attività in ambiti diversi e anche mansioni umili, perché ciò indicherebbe un’elevata capacità di adattamento e buona volontà.
Per ciascuna esperienza professionale, bisogna indicare il nome dell’azienda, il tipo di mansione svolta, il periodo di inizio e di cessazione del rapporto di lavoro e possibilmente anche la motivazione di tale cessazione.
Dopo avere elencato tutte le esperienze professionali, inizia la parte del curriculum relativa agli altri tipi di esperienze, agli hobbies, etc.
Alla voce “hobbies”, si dovranno riportare tutte le proprie passioni. Si può andare dagli sport (calcio, calcetto, pallavolo), alla palestra (body building, aerobica, fitness, etc.), alle letture (“amo leggere libri, giornali, riviste nel tempo libero”), alla frequenza di corsi vari (ceramica, cucina, fotografia, danza, etc.). Si possono riportare anche semplici svaghi o passa-tempo, come uscire con gli amici o passeggiare all’aria aperta. L’importante è lasciare il meno possibile vuoti i campi che trovate in un qualsiasi fac-simile per creare un CV europeo. In alternativa, basti entrare in un sito di una qualche azienda o agenzia interinale e verificare i campi richiesti per inviare una candidatura.