Prima di entrare nel dettaglio e spiegare tutte le caratteristiche di questa tipologia di soggiorno/lavoro nel nostro Paese, ci sembra importante specificare che la collocazione alla pari è, generalmente, riservata alle ragazze. Questo è dovuto alle attività richieste all’au pair, che spesso deve occuparsi della cura dei bambini.
L’Accordo Europeo del Consiglio d’Europa sul collocamento alla pari, adottato a Strasburgo il 24 novembre 1969 e ratificato dall’Italia con la Legge n. 304/1973, tutela in Europa la sistemazione alla pari e ne assicura un trattamento uniforme.
Come recita l’articolo 2: «Il collocamento alla pari consiste nell’accoglimento temporaneo in seno a famiglie, come contropartita di alcune prestazioni, di giovani stranieri venuti allo scopo di perfezionare le loro conoscenze linguistiche ed, eventualmente, professionali e di arricchire la loro cultura generale con una migliore conoscenza del Paese di soggiorno». Il lavoro alla pari è la soluzione più economica per approfondire la conoscenza di una lingua straniera senza dover affrontare le spese per il soggiorno.
L’au pair non è, quindi, assimilabile a una collaboratrice domestica, dalla quale si differenzia per l’assenza di vincoli di dipendenza o di subordinazione, la flessibilità del rapporto, la variabilità dell’impegno richiesto, i limiti di età imposti e per lo scopo principalmente culturale del suo soggiorno.
Le condizioni possono variare a seconda dell’agenzia a cui ci si rivolge, delle esigenze della famiglia e degli accordi che, una volta sul posto, la ragazza può prendere con la famiglia stessa.
Le famiglie vengono scelte dalle agenzie in base a requisiti di serietà, esperienza e responsabilità.
L’articolo 6 dell’Accordo Europeo precisa che: «I diritti e i doveri della persona collocata alla pari nonché i diritti e i doveri della famiglia ospitante formano oggetto di un accordo scritto, da concludersi tra le parti in causa, sotto forma di un documento unico e di uno scambio di lettere, preferibilmente prima che la persona alla pari abbia lasciato il Paese nel quale risiedeva o, al più tardi, durante la prima settimana del suo collocamento».
Le famiglie italiane richiedono la collaborazione di ragazze “alla pari” (molto raramente di ragazzi) principalmente per la cura dei bambini e perché possano essere loro d’aiuto nell’apprendimento delle lingue straniere.
La ragazza alla pari ha diritto a vitto, alloggio (per quanto possibile in una camera singola) e a un compenso per le sue piccole spese personali – pocket-money o argent-de-poche – in cambio di un aiuto domestico e di baby sitting.
L’impegno richiesto varia a seconda della formula scelta, ma è importante ricordare che la ragazza deve essere trattata come un membro della famiglia.
Tutte le tipologie prevedono almeno un giorno libero a settimana e una o due settimane di ferie retribuite, in base alla durata complessiva del soggiorno. Inoltre, se lo desidera, la giovane deve avere la possibilità di partecipare alle funzioni della propria religione.
La frequenza di un corso di lingua è a discrezione dell’au pair, il relativo costo a suo carico. La famiglia deve garantire il tempo libero necessario per poterlo frequentare, ma le mansioni della ragazza non possono essere subordinate al corso o a qualsiasi altro tipo di attività extra, in quanto gli orari vengono stabiliti e concordati in base alle esigenze della famiglia e non dell’ospite. L’agenzia o le famiglie possono supportare e dare suggerimenti nell’individuazione della scuola o del corso più adatto, ma la ricerca e la scelta finale sono di competenza dell’interessato/a.
Solitamente, in caso sussistano problemi seri, è possibile cambiare famiglia nelle prime due settimane. A ogni modo è l’agenzia che garantisce alla ragazza un aiuto in questo senso. L’interruzione del collocamento alla pari, sia da parte della famiglia sia della ragazza, deve essere preceduta da un preavviso di due settimane, tranne che in presenza di gravi motivazioni.
Il viaggio di andata e ritorno è a carico della ragazza.
Le agenzie alla pari sono private. E’ pertanto opportuno chiarire i termini del rapporto prima di stipulare il contratto e verificare l’ammontare di eventuali quote d’iscrizione o competenze di agenzia.
Requisiti
Generalmente le famiglie preferiscono le ragazze, nubili, di età compresa tra i 18 e i 30 anni.
L’amore per i bambini e la facilità nel relazionarsi con loro costituiscono sicuramente requisiti preferenziali.
Nelle tipologie di collocamento au pair non si richiede una formazione specifica; generalmente è sufficiente un’esperienza nel campo della cura dei bambini. Per le nanny (termine traducibile con balia) è richiesto, al contrario, un documentato percorso formativo.
Tra i requisiti consigliabili si ricordano, inoltre, la conoscenza elementare della lingua italiana o di quella inglese, un diploma di scuola secondaria di secondo grado e la disponibilità a lavorare dalle trenta alle quaranta ore alla settimana. Spesso è richiesta anche la patente di guida. Sono gradite le non fumatrici.
Sistemazione alla pari nel periodo estivo
Vitto e alloggio sono sempre e comunque forniti dalla famiglia ospitante anche se, in via eccezionale, può essere richiesto alla ragazza alla pari di condividere la camera con uno o più bambini.
Durante il periodo estivo, la possibilità di frequentare un corso di lingua non è sempre garantita, a causa della chiusura di molte scuole e/o per gli spostamenti della famiglia presso strutture turistiche o mete di vacanze.
Documenti necessari
I documenti necessari per poter essere collocate/i alla pari sono
-lettera di presentazione alla famiglia, redatta in italiano o in inglese, possibilmente in stile informale e contenente informazioni su famiglia di provenienza, studi effettuati, hobby e interessi, esperienza nella cura dei bambini e nelle faccende domestiche, motivazioni al lavoro alla pari in Italia, aspirazioni e obiettivi;
-scheda informativa con i dati anagrafici;
-referenze (generalmente almeno una che attesti una passata esperienza di baby sitting), che possono essere fornite da amici o conoscenti, ma non da un membro della cerchia familiare. Inoltre, è necessario allegare una referenza da parte di un datore di lavoro o di un insegnante, che attesti il grado di affidabilità e responsabilità della persona. L’esperienza documentata non deve essere necessariamente di tipo professionale;
-fototessera;
-fotocopia del documento d’identità valido;
-eventuali permessi di studio o lavoro.
Per quanto riguarda i cittadini dei paesi non comunitari, è necessario che le famiglie ospitanti richiedano il Nulla-Osta al SUI – Sportello Unico per l’Immigrazione della zona di residenza, previa compilazione del modello N. Anche in questo caso le parti devono concordare per iscritto, preferibilmente prima che l’au pair lasci il proprio paese, i reciproci diritti e doveri. Copia di tale contratto dovrà essere consegnata su richiesta (in inglese o in francese) allo Sportello Unico, che ne valuterà la regolarità ai fini del rilascio del Nulla Osta.
Durata
La durata di un soggiorno è di almeno sei mesi, prolungabili fino a un massimo di ventiquattro. Per quanto riguarda i mesi estivi il periodo può essere ridotto anche a due-tre mesi.
In ogni caso il periodo di permanenza dipende dagli accordi che si prendono con l’agenzia e con la famiglia ospitante.
Tipologie e compensi
Esistono diverse tipologie di collaborazione e la ricompensa settimanale varia in base all’impegno assunto
DEMI PAIR – collaborazione in famiglia cinque giorni alla settimana, per tre ore al giorno di lavori domestici e cura dei bambini; tempo libero al mattino o al pomeriggio; due giorni e tre sere liberi alla settimana.
DEMI PAIR PLUS – collaborazione in famiglia cinque giorni alla settimana, per quattro ore al giorno di lavori domestici e cura dei bambini; tempo libero al mattino o al pomeriggio; due giorni e tre sere liberi alla settimana.
AU PAIR – collaborazione in famiglia sei giorni alla settimana, per cinque ore al giorno di lavori domestici e cura dei bambini; tempo libero al mattino o al pomeriggio; un giorno e tre/cinque sere liberi alla settimana.
AU PAIR PLUS – collaborazione in famiglia sei giorni alla settimana, per 5/8 ore al giorno (massimo quaranta ore di lavoro settimanali); quattro/cinque pomeriggi, tre/quattro sere e uno/due interi giorni liberi alla settimana.
MOTHER’S HELP – collaborazione in famiglia per cinquanta ore settimanali; due/tre sere di baby sitting; un giorno e mezzo libero; tre/cinque sere libere.
Il compenso medio settimanale è variabile ma non può essere inferiore a € 70 a settimana. L’au pair plus ha diritto a un pocket money di circa € 85-95, la mother’s help 120 euro.