L’indice di Sharpe è un indicatore molto usato per scegliere i fondi comuni migliori. Ma è ingannevole… Stai per scoprire le ragioni dell’inaffidabilità di questo indicatore…
Ammiro molto il pensiero di Paolo Sassetti, un analista veramente indipendente che si occupa di formazione finanziaria. I suoi scritti ti permettono di addentrarti nei meandri delle trappole finanziarie e scoprire i segreti per investire in modo intelligente.
Ora, mentre stavo riorganizzando i libri nel mio studio, ho rispolverato un ‘paper’ di Sassetti che parla dell’indice di Sharpe. I contenuti che stai per leggere non sono farina del mio sacco, ma mi piace raccontarteli con parole mie. Stai per scoprire la fallacia di un indice usato per scegliere i fondi comuni…
I fondi comuni. Ecco come li sceglie il tuo consulente
Per convincerti a sottoscrivere dei fondi comuni il tuo consulente userà, probabilmente, due armi: il rating Morningstar e l’indice di Sharpe. In questo post ci concentreremo su quest’ultimo, il cui calcolo è molto semplice. Esso mette a rapporto l’extrarendimento offerto da un fondo comune rispetto ad un impiego privo di rischio e divide il tutto per la deviazione standard dei rendimenti del fondo.
“Più elevato è questo valore, più questi fondi comuni sono in grado di remunerare i suoi risparmi, perché la performance per unità di rischio corso è elevata”. Il tuo consulente, che veste rigorosamente in grigio o in blu scuro, parla con voce bassa, persuasiva. Ma confonde il rischio con la volatilità.
La performance di due fondi comuni a confronto
Osserva questa tabella. Essa riporta le performance di due fondi comuni che hanno volatilità differenti. Il secondo ha una deviazione standard doppia del primo, mentre la sua performance è meno che doppia del primo. Tu quale sceglieresti?
Anni | Fondo A | Fondo B |
1 | 4,00% | 4,00% |
2 | 12,00% | 20,00% |
3 | 4,00% | 4,00% |
4 | 12,00% | 20,00% |
5 | 4,00% | 4,00% |
6 | 12,00% | 20,00% |
7 | 4,00% | 4,00% |
8 | 12,00% | 20,00% |
Performance media | 8,00% | 12,00% |
Deviazione standard | 4,30% | 8,60% |
Tasso risk free | 3,00% | 3,00% |
Indice Sharpe | 1,17 | 1,05 |
Io opterei per il fondo B, dato che presenta lo stesso rendimento minimo del primo (4%), mentre il suo rendimento massimo è molto più elevato (20%). Peccato che se è l’indice di Sharpe a guidare la scelta tra questi fondi comuni, inevitabilmente sceglierai il fondo A. Inoltre il ruolo del tasso di interesse risk free è determinante ai fini della scelta e questo è fuorviante, poiché non solo scegliendo ad hoc un certo tasso si condiziona la scelta finale del fondo comune, ma perché la scelta stessa è influenzata da parametri esogeni. Ma a questo punto, un nodo resta irrisolto.
Il primo consiglio che ti do è questo: non farti abbagliare dall’indice di Sharpe. Ma questa è solo una semplificazione.
Indice
Volatilità o rischio dei fondi comuni
Sai perché la volatilità non è la misura attendibile del rischio di un fondo comune? Per il semplice fatto che, come esiste il colesterolo buono ed esiste quello cattivo, esistono due tipi di volatilità. La prima, negativa, è la possibilità che la performance dei tuoi fondi comuni viri in negativo, e quindi va ‘gestita’ in modo adeguato. La seconda è la possibilità che le performance si discostino molto dal valore medio ma in positivo. E non credo che ti preoccuperebbero dei fondi comuni che possono avere performance pazzesche in casi eccezionali. “Avercene!” dirai. E hai ragione.
Purtroppo la deviazione standard mette sullo stesso piano sia le variazioni positive sia quelle negative. Con la differenza che le prime sono solo volatilità, mentre le seconde rappresentano il rischio.
Ecco come contenere i rischi lasciando libera la volatilità
Se tu fissi degli stop loss nel momento stesso in cui imposto una strategia di investimento, oppure segui un rigoroso processo come questo:
determina la tua asset allocation in modo tale che la perdita massima sopportabile sul mercato azionario sia compensata perfettamente dagli interessi sulla componente sicura. Questo è il vero ‘capitale garantito’
entra ed esci dal mercato azionario seguendo i trend. Questo metterà il turbo al tuo portafoglio senza incrementare i rischi.
Regole semplici da seguire.