Con 160 milioni di clienti in 203 paesi, Paypal trasferisce ormai qualcosa come 800 miliardi di dollari all’anno. Non si tratta di una vera e propria banca, tanto che non segue le norme vincolanti per questo settore, non detenendo nemmeno una riserva frazionaria altrimenti obbligatoria. Paypal è un’azienda con sede a San José, California, che consente ai clienti di comprare e ricevere pagamenti e di richiedere denaro. Opera, quindi, come mediatore finanziario e deve la sua fortuna, anzitutto, allo sviluppo della rete, dato che si è diffuso quale sistema di pagamento, grazie a eBay, il colosso delle vendite all’asta online, che ha basato la sua politica sull’uso proprio di Paypal, in considerazione delle garanzie di sicurezza accordate alle parti. Uno dei motivi del successo di questo strumento, sin dal suo esordio nel 2001, consiste nel fatto che le parti evitano di inviarsi i propri dati con l’uso di Paypal, in quanto si rimane schermati dietro l’indirizzo di posta elettronica.
L’utente ha anche modo di proteggere il suo account con 2 domande di sicurezza e il PIN Mobile, quest’ultimo un codice di 8 cifre. Entrambi sono necessari per l’accesso da smartphone, secondo il sistema del cosiddetto Security Token.
Negli ultimi anni, il servizio si è ulteriormente espanso, in seguito alle applicazioni per iOS, Android, Windows Phone e BlackBerry.
Vediamo come si usa Paypal e cosa bisogna fare per effettuare una transazione. Il primo passo consiste nell’apertura di un conto gratuito, che può essere del tipo Premier, Personale o Business. Il conto Personale è maggiormente indicato a quanti lo vorrebbero utilizzare per fare acquisti in rete, quello Premier per vendere in qualità di privato e quello Business per le aziende che vogliono essere attive nell’ecommerce.
L’account si apre, accedendo al sito Paypal e inserendo le informazioni richieste, tra le quali nome e cognome, indirizzo e numero di telefono, mentre la conferma della registrazione si ha con l’indicazione dell’indirizzo mail, che nei fatti diventa il numero del conto.
A questo punto vi verrà chiesto quale metodo di pagamento vogliate associare al conto. La scelta è tra una carta di credito, una carta di debito, una carta prepagata e un conto corrente bancario. Per verificare che il collegamento avvenga in maniera corretta, Paypal addebita inizialmente 1,50 euro sulle carte e un importo compreso tra 1 e 99 centesimi sul conto corrente. Questi somme vengono accreditate sul conto Paypal, ma una volta che si è verificato che il titolare di quest’ultimo è anche quello del conto o della carta associati, il prelievo viene rimborsato, cioè ritrasferito dal conto Paypal alla carta o al conto corrente collegati.
Anche Paypal, pur non essendo una banca, è soggetto alla legislazione internazionale sul riciclaggio di denaro, per cui presenta un limite di ricezione annua di 2500 euro. Questo implica che una volta che sul conto sia stato accreditato un importo pari al limite, la società è tenuta a richiedere al cliente l’invio di alcune informazioni basilari, al fine di meglio identificarlo e impedire che il conto funga da strumento per riciclare denaro di dubbia provenienza o per evadere le tasse da un paese.
La procedura di verifica può richiedere qualche settimana, ma pur essendo fastidiosa, una volta accertata l’identità del titolare, il conto Paypal potrà essere utilizzato nuovamente anche per accrediti superiori al limite dei 2500 euro nell’anno solare, dopo un blocco temporaneo delle operazioni.
Vediamo quanto costa l’utilizzo di Paypal. Bisogna sapere che le commissioni, che sono in termini percentuali della transazione effettuata, escludendo gli importi al di sotto di un certo livello, sono totalmente a carico di chi vende. Chi acquista non paga nulla, oltre il costo del bene o del servizio comprato. Dunque, si ha tutto l’incentivo ad utilizzare questo metodo di pagamento, perché oltre a non comportare alcuna spesa per il cliente, esso garantisce anche la massima sicurezza a chi fa acquisti, in quanto rimborsa totalmente e tempestivamente le somme spese nei casi di frode o truffa.
Quanto alla percentuale delle commissioni, esse sono pari al 3,4% della transazione, oltre a una somma fissa di 0,35 euro. Ciò vale per i paesi dell’Eurozona. Ma Paypal applica una politica del tipo più vendi e meno paghi, nel senso che abbassa la percentuale applicata a titolo di commissione, man mano che aumentano i volumi di vendita. Per le società Onlus, senza scopo di lucro, Paypal applica una commissione di 35 centesimi fissi + l’1,8% dell’importo della transazione.
I prelievi dal conto Paypal sono gratuiti per gli importi superiori ai 100 euro, mentre per somme inferiori sono gravati da una commissione fissa di 1 euro. Risulta essere gratuito anche il trasferimento delle somme dal conto Paypal a un conto bancario o a una carta Paypal. Si tenga presente, però, che questa operazione richiede che il cliente sia stato prima verificato e in ogni caso è previsto un tetto di 1000 euro al giorno di prelievo verso la carta di credito.