Ai giorni d’oggi, quasi ogni tipo di pagamento passa tramite un conto corrente, come l’accredito di uno stipendio o della pensione. Per questo, quando non se ne dispone di uno, iniziano a sorgere numerosi problemi, dato che tutto il sistema dei pagamenti sembra quasi essere incentrato sul possesso del conto corrente.
Che cosa succede, quindi, se una persona volesse fare un bonifico bancario, ma non disponesse di un conto corrente bancario o postale, potrebbe farlo lo stesso o dovrebbe aprirne per forza uno, prima. Vediamo quali sono le risposte.
Diciamo subito che il problema consiste nel fatto che, presentandoci alla banca, alla richiesta di effettuare un bonifico, questa dovrà essere nelle condizioni di censirci, se non ne siamo clienti. Ciò significa che, in assenza di un conto corrente, l’unico modo che essa avrà per disporre il pagamento e riconoscere chi sia l’ordinante è registrare i dati anagrafici di quest’ultimo. Attenzione, però. L’operazione potrebbe essere lunga e non è detto sempre che alla fine potrà essere eseguito il pagamento o che la banca accetti di effettuarlo senza un conto.
Di certo, fare un bonifico senza avere un conto corrente comporta il pagamento allo sportello dell’operazione a costi più alti di quanto non avverrebbe con il possesso del conto medesimo e bisogna anche essere muniti del denaro contante necessario per il pagamento.
Quindi, in teoria è possibile fare il bonifico, ma l’operazione richiede i seguenti passi: censimento dell’ordinante, consegna da parte dell’ordinante all’istituto del contante da accreditare su un conto corrente o postale, esibizione dei dati del beneficiario, in particolare, dovrà essere indicato con estrema esattezza il codice Iban. Quest’ultimo aspetto è sempre necessario, ma diventa ancora più importante nel caso di un bonifico senza conto corrente, perché si rischia altrimenti di accreditare la somma a una terza persona per errore, senza che si abbia la certezza di avere la somma indietro, dato che la legge esclude la responsabilità del funzionario della banca. Inoltre, l’operazione potrebbe non andare a buon fine, in caso di errore nella digitazione dell’Iban, fermo restando che la banca pretenderà giustamente il pagamento della commissione, il cui costo non sarebbe inferiore ai 5 euro.
Un altro modo per effettuare il bonifico, pur essendo sprovvisti di un conto corrente, potrebbe essere l’acquisto di una carta ricaricabile, ma non una qualsiasi, bensì dotata di codice Iban. Essa ha il pregio di funzionare come un vero conto corrente, mettendo a disposizione del cliente un plafond ampio e sul quale possono essere effettuate un tutte le operazioni ammesse su un normale conto corrente, come il bonifico, appunto, sia in entrata che in uscita.
Un’altra caratteristica positiva delle carte ricaricabile con codice Iban è che il loro costo di emissione è generalmente bassissimo (pochi euro) o, addirittura, nullo. Quanto ai tempi per riceverla, non sono granché dissimili da quelli previsti per effettuare un bonifico. La banca emittente consente le stesse operazioni ammesse su un conto corrente, perché il rilascio della carta presuppone la registrazione del cliente, che viene riconosciuto e individuato così nelle transazioni che effettua con terze parti.
Riassumendo, possiamo concludere che fare un bonifico bancario o postale, senza essere in possesso di un conto corrente, è certamente una cosa possibile, anche se potrebbe richiede più tempo e costi più alti.
Operativamente, i passaggi da effettuare sono i seguenti: presentarsi allo sportello di una banca, assicurandosi, però, che esso sia abilitato a inviare bonifici senza c/c. Lo si può fare semplicemente collegandosi al sito web della banca e verificare i servizi offerti presso ciascuna filiale, oppure chiedere informazioni all’ingresso, se non sono immediatamente reperibili. Presso l’istituto si troveranno anche i moduli cartacei per inviare un bonifico. Sarebbe opportuno compilarlo già in attesa del proprio turno, perché i dati richiesti sono diversi e si eviterebbe di perdere tempo inutilmente. Anche in questo caso, per evitare di non trovare i moduli, magari perché sono temporaneamente finiti o perché l’istituto non ne possiede, è consigliabile scaricare online il modulo e compilarlo in ogni sua parte obbligatoria.
I dati da indicare e dei quali dobbiamo essere di sicura conoscenza sono quelli relativi al beneficiario (nome, cognome, ragione sociale, indirizzo, causale del versamento, nome dell’istituto e codice Iban) e dell’ordinante, ossia di noi stessi che stiamo effettuando il bonifico. Ricordiamo che il l’Iban è un codice alfanumerico, composto da 27 lettere e numeri, che contraddistinguono senza dubbio il conto corrente sul quale vogliamo accreditare una certa somma.
Presentandoci allo sportello, dobbiamo consegnare al funzionario della banca il modulo compilato, che sarà da questi controllato per verificare che tutti i campi richiesti siano stati indicati. Ovviamente, l’impiegato non sarà in grado di sapere se i suddetti dati siano corretti, tranne nei casi di errori grossolani e palesi. Successivamente, dobbiamo consegnargli il denaro in contanti, pari alla somma indicata nella richiesta di bonifico, ma maggiorata del costo della commissione, che a secondo dei casi potrebbe arrivare a una decina di euro o anche di più. Infine, il funzionario ci rilascerà una ricevuta e il CRO. Quest’ultimo è un codice che contraddistingue senza margine du dubbio la transazione e che ha valore di prova dell’avvenuto pagamento, insieme alla ricevuta stessa. Pertanto, è bene che siano tenuti in possesso dell’ordinante per un certo periodo di tempo.