La carta di credito è uno strumento di pagamento sempre più diffuso anche in Italia, che consiste nel rilascio da parte di un istituto di credito di una tessera con banda magnetica sul retro, la quale potrà essere inserita dal cliente al POS di un punto vendita o di un libero professionista per effettuare pagamenti, dopo avere digitato l’apposito codice PIN. A differenza della carta bancomat, l’importo viene scalato dal credito entro il quindicesimo giorno successivo al mese della transazione. In questo senso, quindi, la carta funge da credito per il titolare, perché l’emittente ottiene la possibilità di vedersi scalare dal conto corrente collegato alla carta l’importo speso solo dopo diversi giorni o settimane.
Ovviamente, la banca applicherà alle transazioni le commissioni e gli interessi, come se si trattasse di un prestito a tutti gli effetti. Per ciò stesso, la carta di credito si serve di un conto corrente di appoggio e generalmente, gli istituti la rilasciano ai clienti con giacenze medio-alte o che accreditano sul conto corrente lo stipendio o la pensione. Ciò, per avere maggiori garanzie sulle capacità del cliente di affrontare le spese connesse al possesso e all’uso di una carta di credito.
Raramente, quindi, si ha una carta di credito senza conto corrente. Eppure, esiste. Nella categoria vengono fatte rientrare sia le carte revolving, sia quelle ricaricabili, anche se in quest’ultimo caso sarebbe formalmente improprio parlare di carte di “credito”.
Moltissime carte revolving vengono inviate dalle banche o dalle società finanziarie direttamente al domicilio del potenziale cliente, senza che questi vi abbia necessariamente acceso un previo conto corrente. L’attivazione avviene successivamente, sempre se il cliente la richiederà.
Le carte revolving consentono al titolare di effettuare acquisti ordinari e non, godendo di un plafond massimo prefissato, che si rinnova automaticamente fino alla data di scadenza della carta, man mano che questi avrà rimborsato la quota capitale già usufruita. In sostanza, il capitale disponibile si rinnova e non è fissata nemmeno una scadenza per il rientro del debito, quanto semmai l’importo periodico minimo da versare. A fronte di una grande flessibilità del prodotto, si ha come rovescio della medaglia un costo mediamente molto alto degli interessi applicati.
Le carte ricaricabili, invece, consentono al possessore di usufruire di un importo massimo pari a quello caricato sulla carta, tramite o consegna del contante alla società emittente o bonifico bancario o postale. In sostanza, non è richiesto un previo conto corrente, ma il credito di esaurisce, una volta raggiunta la somma caricata. In alcuni casi non è consentita la ricarica, tranne che non si passi alle versione nominative delle carte, in cui il titolare viene riconosciuto.
Un esempio di carta di credito gratuita e senza un conto corrente di appoggio è Paypal, che può essere richiesta anche presso i centri Lottomatica. Permette di ricaricare fino a importi di 10.00 euro e fa parte del circuito MasterCard. Se non si dispone di un conto Paypal collegato, il costo di ciascuna ricarica è di 90 centesimi.
Carta Aura è, invece, la soluzione di CartaSì e può essere ricaricata anche presso i punti Sisal. Il costo di emissione è di 5 euro e ha una durata fino a 5 anni.
Anche Genius di Unicredit è una carta gratuita per i clienti di età inferiore ai 26 anni, mentre CheBanca offre Conto Tascabile, una carta conto che offre le stesse funzionalità di un conto corrente.
Tra le altre soluzioni disponibili sul mercato vi è anche Postepay Newgift, che altro non è che una carta ricaricabile, emessa in diverse versioni, utilizzabile da chiunque ne abbia il possesso fisico, pur essendo obbligatoria la registrazione dei dati del richiedente, all’atto dell’emissione. Il costo una tantum è di 7 euro e le commissioni di prelievo vanno da 1 a 5 euro. Le ricariche vanno da 250 a 500 euro, mentre il tetto massimo ai prelievi annuali è di 1.000 euro e il plafond disponibile è fissato a un massimo di 2.500 euro.
Carta Superflash di Intesa Sanpaolo è una prepagata ricaricabile, ideale per la clientale più giovane, tanto che il canone annuo è gratuito per i titolari di età tra i 18 e i 26 anni. Ha tutte le funzionalità di una normale carta di credito ed è dotata di tecnologia contactless, nel senso che per i pagamenti fino a 25 euro è possibile pagare senza nemmeno inserire il codice PIN, semplicemente avvicinando la carta al POS.
Tra le varie carte non collegate a un conto corrente abbiamo anche Young&Eni, che fa parte del circuito MasterCard e CartaSì, ideata per i giovani di età compresa tra i 14 e i 23 anni e sei mesi. I minori possono utilizzarla solo come carta fedeltà, tranne che non siano autorizzati dai genitori alle funzionalità di pagamento.
In sostanza, come qualsiasi carta di credito, consente di effettuare i pagamenti ai POS, ma al contempo accumula punti fedeltà, utilizzabili sotto forma di sconto presso le stazioni di servizio Eni. In esse si potranno effettuare le ricariche al costo di 1 euro, mentre presso le ricevitorie Sisal e gli ATM QuiMultiBanca si pagheranno 2,50 euro, 2 euro col bonifico bancario o dal sito cartasi.it. Il plafond è di 1.000 euro e nell’anno si può ricaricare fino a 2.500 euro.