Asset management è un’espressione largamente utilizzata nel mondo finanziario e letteralmente significa gestione del patrimonio. Essa fa riferimento a qualsiasi entità, che si occupa di mantenere e gestire il valore di un determinato patrimonio, sia esso di una società o di singoli individui. Gli asset da gestire possono essere materiali, come nel caso di beni immobili, o immateriali, come titoli finanziari, capitale umano, proprietà intellettuali, avviamento.
Cerchiamo di capire meglio cosa significa asset management utilizzando alcune delle informazioni presenti in questa guida pubblicata sul sito Dizionarioeconomico.com.
Un asset manager è colui che gestisce un patrimonio di qualsiasi natura per conto di altri e chiaramente godendone della fiducia. In genere, facciamo riferimento a coloro che gestiscono il risparmio di individui.
Esistono diversi obiettivi di un’attività di asset management. Sommariamente, possiamo affermare che o si punta al maggiore rendimento possibile dall’impiego degli asset gestiti, come nel caso del suddetto fondo pensione, oppure si punta a fornire all’utenza il migliore servizio possibile, come nel caso di gestione di infrastrutture pubbliche.
Come sopra accennato, l’asset manager è generalmente attivo nel settore finanziario, dove gestisce fondi di investimento e conti di clienti, che gli affidano i propri risparmi. Un asset management è, quindi, parte di una società finanziaria, che comprende esperti nel campo della gestione del denaro e che lo investono per conto dei clienti.
L’asset management infrastrutturale è la combinazione di pratiche ingegneristiche, finanziarie, economiche, tutte con l’obiettivo di fornire al cliente il livello richiesto di servizio in maniera efficiente dal punto di vista dei costi. Esso gestisce l’intero ciclo vitale di asset fisici e infrastrutturali, inclusi il design, la costruzione, la commissione, il mantenimento, la riparazione, le modifiche e la sostituzione.
L’asset management d’impresa, invece, è l’attività di gestione dei beni tangibili e non tangibili di un’organizzazione imprenditoriale. Gli asset fisici prevedono la gestione dell’intero ciclo vitale di beni infrastrutturali, come la produzione, gli impianti , i sistemi di distribuzione, i sistemi di trasporto, le costruzioni.
Quando l’asset management riguarda le infrastrutture, esso è correlato, anzitutto, con il settore pubblico e le utilities, nonché con i sistemi di trasporto, potendo anche modellare le interazioni tra l’uomo, l’ambiente e le costruzioni.
La gestione degli asset fisici è il processo che mira a seguire questi ultimi per scopi finanziari. Quella degli asset It, invece, riguarda le attività di connessione tra gli aspetti finanziari, contrattuali e le scorte, con il fine di assumere decisioni nel campo delle tecnologie. Infine, l’asset management digital è una forma di gestione dei contenuti dei media elettronici, che include gli asset digitali.
L’asset management pubblico è un’estensione di quello relativo all’impresa, comprendendo anche la gestione di tutti i beni di valore per gli enti pubblici e le aspettative dei cittadini. Esso richiede la registrazione degli asset in questione, oltre che a un sistema di gestione elettronica. Gli asset pubblici sono tra loro legati, grazie all’uso di un sistema di informazione geografico. Quest’ultimo standardizza i dati e ne consente all’utente di riutilizzare, coordinare e condividere informazioni in modo efficiente in maniera efficace. Un sistema basato sulle informazioni geografiche, che standardizza i dati e li rende disponibili all’utenza come detto è efficiente ed efficace.
Tuttavia, non sempre questo sistema appare centrale, ai fini dell’assunzione delle decisioni su cosa e quando massimizzare gli obiettivi. Infatti, le informazioni geospaziali possono essere d’aiuto, ma spesso non essere le più importanti.
Aldilà dei differenti tipi di asset management sopra indicati, il tratto comune consiste nel coordinare l’attività di un’organizzazione per massimizzare il valore degli asset. Questi possono avere anche una natura non fisica, come abbiamo visto. L’obiettivo dell’asset manager è certamente quello di minimizzare i costi, di accorciarne il più possibile il ciclo di vita, ma devono anche essere tenuti in considerazione altri aspetti, come il bilanciamento tra costi, rischi e opportunità, relativamente alla performance desiderata.
Esso dà la possibilità di applicare approcci analitici nella gestione di un asset per differenti stadi del ciclo, dall’origine del bisogno fino al suo utilizzo.
L’asset and liability management nelle banche si occupa della gestione sia delle attività che delle passività. I rischi da monitorare sono diversi, quelli di mercato, ovvero legati ai movimenti sfavorevoli dei prezzi, compresi tassi e cambi; quelli di credito, che insorgono con l’incapacità del debitore di adempiere alla sua obbligazione, di liquidità, che si hanno quando non si ha sufficiente denaro per soddisfare uno o più pagamenti, nonostante il problema possa essere puramente legato a movimenti sfavorevoli degli incassi e dei pagamenti e non abbia nulla a che vedere con uno stato di insolvenza; quelli di regolamento, quando i sistemi di pagamento non funzionano bene.
L’asset manager, quindi, deve valutare i rischi e prevenirli, ove possibile, oltre che minimizzare i costi. Nella gestione del risparmio, ha dinnanzi a sé una sfida molto dura in questo periodo di bassi rendimenti, perché è difficile ottenere una remunerazione soddisfacente del capitale investito, senza assumersi rischi più elevati. Risulta essere proprio la critica maggiore alla stagione dei tassi zero, ma allo stesso tempo è qui che si ha il discrimine tra un buono e cattivo asset manager.