Il trasferimento del lavoratore è disciplinato dall’art.2013 del codice civile, che dispone che tale trasferimento possa avvenire solo per comprovate ragioni di tipo tecnico, produttivo, organizzativo. Quindi, il datore di lavoro potrà trasferire un dipendente presso un’altra unità produttiva o sede della sua azienda, a patto che ne riesca a motivare le ragioni. Il trasferimento è inteso come spostamento definitivo del luogo di lavoro. Non è considerato tale, invece, quando lo spostamento del lavoratore avviene all’interno della medesima struttura organizzativa, dove le unità produttive possono anche essere dotate di una certa autonomia amministrativa, ma i cui scopi siano complementari o del tutto strumentali ai fini generali dell’impresa.
Se le norme hanno cercato di porre un limite al potere arbitrario del datore di lavoro di trasferire un dipendente da una sede a un’altra della propria azienda, in considerazione dell’effettivo disagio che ciò potrebbe recare all’interessato, nulla vieta al lavoratore di fare egli stesso richiesta di trasferimento, ove lo desideri.
Le ragioni per le quali un trasferimento potrebbe essere chiesto possono essere le più disparate: di tipo personale (si preferisce una sede più vicina al proprio comune in cui si abita), familiari (si preferisce lavorare vicino alla propria famiglia, magari per avere la possibilità di accudire un genitore anziano o malato o per stare accanto al coniuge e ai figli), di tipo professionale (si considera più allettante il lavoro presso un’unità aziendale diversa, dove magari siano disponibili posizioni professionali a cui si ambisce o che si ritengono più confacenti alla propria personalità), di tipo ambientali (la sede in cui si lavora attualmente non è gradita per questioni personali o perché non si ama l’ambiente, etc.), etc.
In qualsiasi caso, il lavoratore potrà certamente presentare una richiesta al proprio datore di lavoro. Quest’ultimo non è tenuto a darvi seguito, ma potrà anche respingerla a sua discrezione, perché magari ritiene che non vi siano ragioni pratiche, organizzative, tecnico-produttive che la giustifichino o anche perché ritiene che il lavoratore sia indispensabile o comunque importante per l’unità in cui attualmente svolge la sua prestazione professionale.
Risulta essere necessario inoltrare una richiesta scritta al proprio datore, in modo da formalizzare la propria volontà. Qui di seguito vi presentiamo qualche modello di lettera, anche se avvertiamo che essa potrebbe essere molto diversa, a seconda della motivazione alla base del trasferimento, etc.
Oggetto: richiesta di trasferimento
Egregio Sig. ……. ,
il sottoscritto Mario Rossi, nato a Brescia il 05/06/1976, codice fiscale XXXXXXXXXXXXXXXX, con la presente intende formulare cortesemente la richiesta di trasferimento presso l’unità produttiva sita a Brescia, per la necessità di risiedere nelle vicinanze deimiei genitori, bisognosi di assistenza a causa sia della loro tarda età, sia anche delle cattive condizioni di salute.
A tale fine, Le ricordo che il sottoscritto ricpore la mansione di …… ed è attualmente impiegato presso l’unità produttiva di Bologna con la qualifica di …… sin dal 10/09/2001. Faccio altresì presente che il mio trasferimento non provocherebbe un disagio presso la sede di Bologna, così come che la mia professionalità sinora acquisita potrebbe trovare riscontro presso l’unità di Brescia.
Confidando in un Suo cortese riscontro, colgo l’occasione di porgerLe i miei più cordiali Saluti.
Luogo e data
Ecco il secondo modello di domanda di trasferimento.
Egregio Sig. ……. ,
il sottoscritto Mario Rossi, nato a Brescia il 05/06/1976, codice fiscale XXXXXXXXXXXXXXXX, con la presente intende formulare cortesemente la richiesta di trasferimento presso l’unità produttiva sita a Brescia, laddove sono disponibili posizioni professionali in linea con le mie ambizioni, alle quali ambisco e per le quali verrebbe richiesto un previo periodo di lavoro presso la stessa unità aziendale.
A tale fine, Le ricordo che il sottoscritto ricpore la mansione di …… ed è attualmente impiegato presso l’unità produttiva di Bologna con la qualifica di …… sin dal 10/09/2001. Faccio altresì presente che il mio trasferimento non provocherebbe un disagio presso la sede di Bologna, così come che la mia professionalità sinora acquisita potrebbe trovare riscontro presso l’unità di Brescia.
Confidando in un Suo cortese riscontro, colgo l’occasione di porgerLe i miei più cordiali Saluti.
Luogo e data
Proponiamo un ultimo fac simile di domanda di trasferimento.
Egregio Sig. ……. ,
il sottoscritto Mario Rossi, nato a Brescia il 05/06/1976, codice fiscale XXXXXXXXXXXXXXXX, con la presente intende formulare cortesemente la richiesta di trasferimento presso l’unità produttiva sita a Brescia, nei pressi di cui risiede la mia famiglia, composta da mia moglie e dai miei due figli entrambi minorenni. Il richiesto trasferimento comporterebbe per la mia persona notevoli vantaggi sul piano economico ed affettivo, in quanto eviterei di sostenere le spese per il vitto e l’alloggio nella città di Bologna, oltre quelle di viaggio, per fare ritorno a casa durante ciascun fine settimana e nei periodi delle ferie.
A tale fine, Le ricordo che il sottoscritto ricpore la mansione di …… ed è attualmente impiegato presso l’unità produttiva di Bologna con la qualifica di …… sin dal 10/09/2001. Faccio altresì presente che il mio trasferimento non provocherebbe un disagio presso la sede di Bologna, così come che la mia professionalità sinora acquisita potrebbe trovare riscontro presso l’unità di Brescia.
Confidando in un Suo cortese riscontro, colgo l’occasione di porgerLe i miei più cordiali Saluti.
Luogo e data
Scrivere una domanda di trasferimento è quindi piuttosto semplice.