Un elemento che spesso viene trascurato dagli investitori, soprattutto dai piccoli risparmiatori, è l’elemento costo collegato ai propri investimenti.
L’attenzione del risparmiatore è spesso focalizzata sul rendimento netto (e a volte peggio ancora sul rendimento al lordo delle tasse) ma trascura che a tale rendimento vanno sottratti anche i costi.
Anche quando il piccolo risparmiatore è cosciente dei costi di investimento prende comunque strade non adeguate quali:
investire comunque perché non c’è alternativa e magari lo fa ascoltando i suggerimenti della propria banca;
non investire lasciando i soldi su un conto corrente che rende lo 0% o poco più.
Qualunque investitore invece dovrebbe porsi come primo obiettivo la minimizzazione dei costi del proprio portafoglio finanziario. L’incidenza dei costi infatti può influenzare la scelta degli investimenti, soprattutto in un periodo di bassi rendimenti come l’attuale.
Indice
Quali sono i costi di un portafoglio finanziario
La prima voce di costo da considerare sono ovviamente le commissioni di acquisto e di vendita dei titoli.
Le differenze possono essere notevoli: si va dallo 0,7% pagato allo sportello delle banche tradizionali allo 0,19% delle banche online (ma anche con l’internet banking delle banche tradizionali le commissioni sono più basse).
Appare ovvio quindi che l’utilizzo di Internet è fondamentale per ridurre i costi. Acquistare e vendere dei titoli allo sportello si traduce infatti in un 1,4% regalato in commissioni alla banca, percentuale non trascurabile a maggior ragione oggi visto la situazione dei tassi di mercato.
Un ulteriore elemento trascurato sono i costi di gestione del portafoglio. Non mi riferisco ai costi di gestione del risparmio gestito (fondi e ETF) ma ai cosiddetti diritti di custodia titoli. In questo caso i costi differiscono molto da banca a banca e possono variare in funzione sia del capitale investito sia della tipologia di investimento (obbligazionario, azionario etc,). In ogni caso si tratta di costi che vanno da 40 a oltre 100 euro annui, soldi pagati senza una vera ragione.
I diritti di custodia infatti sono una voce di costo che una volta aveva un senso in quanto effettivamente la banca aveva dei costi per gestire il portafoglio: incasso cedole e dividendi, riscatti, aumenti di capitale etc.
Ma oggi in cui tutto è automatizzato rappresentano una spesa eccessiva e non giustificata. E infatti le banche online non fanno pagare nulla.
Ancora una volta quindi la soluzione migliore è Internet e le banche online. Ma non pensare che queste siano la soluzione solo per chi ha grossi capitali e opera spesso, anzi: le spese delle banche tradizionali incidono maggiormente su chi dispone di piccoli capitali.
Questi sono i principali costi collegati al portafoglio finanziario, ci sono poi altre voci minori quali i costi di invio dell’estratto conto (è preferibile farselo spedire in forma elettronica online piuttosto che cartaceo) oltre ovviamente al bollo annuo sul dossier titoli.
La trasparenza e la tranquillità del fai da te
C’è infine un altro motivo per utilizzare le banche online: la trasparenza. Se operi in filiale devi affidarti all’impiegato che inserisce l’ordine per te. E’ sempre consigliabile quindi stabilire a priori il prezzo di acquisto o di vendita per non rimanere nel dubbio che l’operatore abbia fatto l’interesse della banca (in alcuni casi infatti l’operazione può non avvenire sul mercato ma acquistando dal portafoglio titoli della banca stessa).
Il problema è che pur fissando un massimo non puoi esser certo di aver ottenuto il miglior prezzo, oppure l’ordine potrebbe non venire eseguito in quanto le quotazioni si mantengono superiori al tuo massimo. Insomma delegando alla banca non sei in pieno controllo delle tue operazioni.
Mentre hai il controllo se sei tu che inserisci l’ordine: puoi vedere esattamente il livello delle quotazioni e decidere di conseguenza il prezzo migliore. E soprattutto sei sicuro di aver fatto il tuo interesse e non averlo delegato ad altri.
Il discorso sulle spese degli investimenti potrebbe poi dilungarsi sulle commissioni, più o meno occulte, di certi investimenti quali risparmio gestito (fondi e polizze vita) o prodotti strutturati. Ma non entro oltre nello specifico visto che su questo blog Giacomo ha già più volte messo in guardia dai pericoli di queste tipologie di investimenti.
Valutare gli investimenti al netto dei costi
Se il primo passo di un buon investitore è minimizzare i costi di investimento, il secondo è quello di ricordarsi di considerarli quando si confrontano le varie opzioni di investimento.
Qualche giorno fa un lettore del mio blog mi ha chiesto un consiglio. Voleva diversificare investendo qualcosa sui Cct, visto che aveva già soldi sui conti di deposito e aveva in portafoglio dei Btp. Indagando scopro che si è acquistato 3.000 euro di Btp e ora vorrebbe investire 2.000 euro sui Cct, comprandoli online.
Ma è opportuna quest’operazione?
Considera che tutte le banche, anche quelle online, hanno delle commissioni minime, in genere 9 – 10 euro. Chiaro che 10 euro su 2.000 di investimento equivalgono allo 0,5% ad operazione. Poi certo bisogna considerare la durata dell’investimento e il suo rendimento, ma ripeto: valuta i rendimenti di un investimento al netto sia delle tasse che dei costi per effettuare i confronti e scegliere dove investire.
Torniamo quindi alle errate soluzioni adottate da molti piccoli investitori di fronte al problema degli alti costi degli investimenti e diamo le risposte corrette:
investire comunque perché non c’è alternativa: l’alternativa c’è e sono le banche online. La banca online però deve rappresentare solo il mezzo per investire minimizzando i costi. Non ti far ciecamente convincere da alcune loro proposte di investimento, ricorda di confrontare le varie opzioni di investimento considerando anche i costi (vedi l’esempio dei Pac Fineco illustrato su Segreti Bancari da Giacomo);
non investire lasciando i soldi su un conto corrente che rende in pratica lo 0%: lasciare i soldi su un conto corrente equivale a perdere soldi. Devi infatti sempre considerare il tuo capitale in termini reali: 100 euro oggi sono di più che 100 euro domani, per cui salvaguarda il tuo capitale dall’inflazione. Se proprio non puoi permetterti altro investimento, proteggiti almeno con i conti di deposito online che offrono senza costi un rendimento netto vicino al tasso di inflazione.