In questo guida spieghiamo le differenze tra bonifico bancario e ricevuta bancaria.
Iniziamo dal primo. Per bonifico bancario intendiamo uno strumento di pagamento, con il quale un individuo trasferisce una somma di denaro a un altro individuo, attraverso la banca. Il primo viene chiamato ordinante, il secondo beneficiario. Per fare in modo che l’operazione sia eseguibile, è necessario che l’ordinante comunichi alla sua banca il numero di conto corrente, il codice fiscale e le generalità del beneficiario, oltre chiaramente a indicare la causale e la cifra che intende trasferirgli. Il denaro può essere prelevato direttamente dal conto corrente dell’ordinante, nel quale caso questi deve indicare al funzionario dell’istituto anche il numero del proprio conto corrente. In alternativa, egli potrebbe presentarsi allo sportello con una somma in contanti, aumentata del costo dell’operazione. Per dettagli è possibile vedere questa guida su come fare un bonifico bancario. In entrambi i casi, ovvero che si scelga per il bonifico da conto corrente a conto corrente o che si trasferisca denaro in contanti, l’ordinante è tenuto a compilare per iscritto un modulo, in cui compariranno tutti i dati sopra indicati, necessari per procedere al bonifico.
Esiste un modo più pratico oggigiorno per effettuare un bonifico, ovvero il trasferimento di somme online. Semplicemente accedendo al proprio conto corrente da remoto, avvalendosi, quindi, delle funzionalità dell’home banking, andando nell’apposita sezione dei pagamenti e riempendo i campi con l’asterisco, quelli obbligatori, sostanzialmente indicando gli stessi dati minimi indispensabili per trasferire denaro. Per esempio, se ho comprato da Tizio un’auto di seconda mano per 5.000 euro, posso decidere di fargli un bonifico online per la medesima cifra, impartendo alla mia banca l’ordine di pagare il beneficiario, le cui generalità sono state da me fornite, accreditando la somma sul numero di conto corrente indicato.
In genere, i tempi del bonifico, strumento sempre più utilizzato per l’accredito dello stipendio, sono abbastanza brevi e dovrebbero essere uguali in tutta l’area Sepa. Parliamo di un paio di giorni lavorativi, per cui se impartisco l’ordine di pagare Tizio il lunedì mattina, è molto probabile che il bonifico sarà effettivamente accreditato entro il mercoledì pomeriggio, sempre che nel mezzo non vi siano giorni festivi. Se impartisco l’ordine il lunedì sera, potrebbe risultare necessario attendere fino al giovedì mattina. Risulta essere ovvio che sabato e domenica non siano giorni lavorativi, per cui non vanno computati ai fini del calcolo. Qualche giorno in più potrebbe essere richiesto per bonifici tra conti correnti di banche diverse o, in particolare, se effettuati in favore di un beneficiario col conto corrente all’estero, specie al di fuori dell’Unione Europea.
Passiamo adesso alla ricevuta bancaria, in sigla anche Ri.Ba. Si tratta di un documento finanziaria, che permette al creditore di ottenere il pagamento di una somma di denaro sulla base della valutazione effettuata dalla banca in merito alla probabilità che il credito concesso sarà rimborsato. In altre parole, si tratta di uno strumento con il fine di agevolare i pagamenti bancari. La ricevuta bancaria contiene una serie di dati, che consentono di comprendere il rapporto sottostante, ovvero la causale dell’operazione di credito. Parliamo delle generalità dei due soggetti, il numero della fattura emessa in relazione a un’operazione di vendita, modalità e scadenza di adempimento. La Ri.Ba non costituisce, però, un titolo di credito, in quanto in essa non sono presenti caratteri essenziali, come la letteralità, l’autonomia, l’incorporazione del diritto nel titolo e la destinazione alla circolazione.
Di fatto, questo strumento di pagamento ha preso il posto della cambiale e risulta esseremolto diffuso nelle transazioni commerciali. La Ri.Ba al dopo incasso funziona come segue, il creditore compila la fattura e la spedisce al committente o debitore, comunicandogli che seguirà la Ri.Ba. Il committente sa così che deve pagare alla banca. Nel frattempo, il creditore o prestatore compila la Ri.Ba e la presenta alla banca. Questa invia la Ri.Ba alla banca del committente, apponendole la girata valuta per l’incasso, in modo che questa possa avvertire il debitore in anticipo rispetto alla scadenza. Il debitore effettua il pagamento e ritira la Ri.Ba, che essendo stata firmata dal creditore funge da quietanza di pagamento. La banca che ha riscosso il pagamento comunica al creditore che questi è stato effettuato e gli trasmette la somma, sempre che non lo abbia già fatto in forma di anticipo.
Esiste anche un altro tipo di Ri.Ba, con cui creditore può presentarsi in banca anche prima della scadenza del pagamento, facendosi anticipare dalla stessa la somma vantata a credito. L’istituto gliela concederà, ma applicandovi gli interessi per il periodo intercorrente tra la data del pagamento e quello previsto per la riscossione. In effetti, è come se stesse effettuando un prestito vero e proprio. A questo punto, la banca si sostituisce al creditore nella riscossione del dovuto, per cui alla scadenza sarà essa a ricevere dal debitore la somma, senza più dovere niente al creditore. Tuttavia, se il debitore non paga, il creditore è tenuto a restituirle la somma incassata, oltre agli eventuali interessi e sanzioni, come da contratto.