Prestito BancoPosta è la soluzione ideale per i titolari di Conto BancoPosta, che potranno avere liquidità sufficiente per realizzare diversi progetti. Il prestito mette a disposizione fino a 30000 euro e consente al cliente di scegliere la durata di rimborso che ritiene più comoda.
Le condizioni sono differenziate, a seconda che si abbia o meno l’accredito dello stipendio o della pensione su Conto BancoPosta.
L’importo minimo richiedibile è di 1.500 euro e quello massimo, come detto, di 30.000 euro. La durata varia da un minimo di 12 mesi a un massimo di 84 mesi. Il finanziamento è erogato direttamente su Conto BancoPosta e il rimborso avviene con addebito diretto della rata mensile costante. Non ci sono spese di istruttoria, di incasso rata e di gestione della pratica, così come è gratuito l’invio delle comunicazioni periodiche. L’assicurazione è facoltativa ed è pari al 3,25% dell’importo ottenuto, se la durata del rimborso è fino a 60 mesi; del 4,80% per rimborsi di durata superiore ai 60 mesi.
Riportiamo adesso un esempio di finanziamento con Prestito BancoPosta di 8.000 euro, da rimborsare in 60 rate mensili, nel caso il richiedente utilizzi il Conto BancoPosta per l’accredito dello stipendio o della pensione. La rata sarà di 170,95 euro al mese e il TAN fisso è del 10,25%, mentre il TAEG è del 10,87%. In valori assoluti, il costo complessivo sarà pari a 2.343,06 euro, di cui 2.257 euro sono relativi alla spesa per interessi, 20 euro all’imposta sostitutiva e 66,06 euro per gli interessi di preammortamento.
Sempre nel caso di un finanziamento di 8.000 euro, ma con la differenza che qui non si ha alcun accredito dello stipendio o della pensione sul Conto BancoPosta, le 60 rate mensili saranno ciascuna di importo pari a 173,74 euro. Il TAN fisso è del 10,65% e il TAEG è dell’11,65%. Il costo totale del credito ottenuto è di 2.514,97 euro, di cui 2.424,40 euro sono relativi al pagamento degli interessi, 20 euro per l’imposta sostitutiva e 70,57 euro per gli interessi di preammortamento.
Con BancoPosta si possono ottenere anche altri finanziamenti. Se sei un lavoratore dipendente, Fido BancoPosta ti consente una maggiore elasticità per effettuare prelievi e utilizzi al di sopra dell’importo disponibile sul tuo BancoPosta Click, nei limiti dell’ammontare accordato dal fido.
La misura del fido dipende dall’ammontare dello stipendio mensile accreditato. Se quest’ultimo è pari ad almeno 500 euro al mese e inferiore a 1.500 euro, il fido massimo utilizzabile sarà di 750 euro, con la possibilità di aumentare la disponibilità fino a 1.500 euro, trascorsi 12 mesi dal primo utilizzo e ferme restando le condizioni relative all’accredito .
Se l’accredito mensile dello stipendio supera i 1.500 euro, il fido massimo sale a 3.000 euro. Infine, se si accredita più di 3.000 euro al mese, il fido massimo sarà di 5.000 euro.
Quanto al costo complessivo di questo tipo particolare di finanziamento, facciamo quattro esempi, riferiti a un periodo di tre mesi di utilizzo del fido. Nel caso di 750 euro di fido utilizzato, il TAEG è dell’11,16%. Se il fido utilizzato è di 1.500 euro, il TAEG è del 10,65%. Se si sale a un utilizzo di 3.000 euro, il TAEG sarà del 10,29%, mentre se la somma utilizzata è di 5.000 euro, il TAEG è del 10,11%.
In ogni caso, il tasso è del 9,25%, ma a variare sono gli altri oneri. La Commissione onnicomprensiva di affidamento è dello 0,37% sui 750 euro, scende allo 0,25% sui 1.500 euro, è dello 0,17% sui 3.000 euro e, infine, dello 0,13% sui 5.000 euro. Non sono previste altre spese.
Infine, troviamo anche la soluzione Mutuo BancoPosta, sia per coloro che vogliono acquistare un immobile, sia per quanti chiedono liquidità per ristrutturare casa.
Nel caso di mutuo per l’acquisto della prima o della seconda casa, l’importo massimo richiedibile è del 70% del valore dell’immobile. La durata del rimborso varia da un minimo di 10 a un massimo di 30 anni. Le spese di istruttoria sono pari a 300 euro e altri 300 euro sono i costi per la perizia. Quanto ai tassi applicati, si ha uno spread del 2,60% per il mutuo a tasso variabile, fisso e misto, mentre nel caso del mutuo a tasso variabile BCE, lo spread sale al 3,90%.
Le condizioni sono uguali per il mutuo richiesto per la ristrutturazione di un immobile, con la differenza che qui è finanziabile fino al 100% delle spese di ristrutturazione indicate in preventivo, purché non superino il 40% del valore dell’immobile.
In entrambi i casi, se si sceglie l’opzione Tasso Misto, si ha la possibilità di passare dal tasso fisso a quello variabile e viceversa ogni 2,5 o 10 anni, sulla base delle condizioni del mercato, sfruttandole a proprio vantaggio.
L’opzione Mutuo a Tasso variabile BCE, invece, lega la rata al tasso fissato dalla Banca Centrale Europea.